Enti locali:novità sul blocco degli stipendi e via libera alla vendita degli immobili…

sabato 15 ottobre 2011



La corte dei Conti e le Sezioni Riunite hanno deliberato alcune interpretazioni sulla spesa di personale negli enti locali.
Le progettazioni interne e l’avvocatura sono fuori dal blocco delle risorse decentrate per il triennio 2011\13, sono invece comprese le sponsorizzazioni, i compensi derivanti dal recupero dell’Ici e delle tasse comunali.
L’ammontare complessivo destinato al trattamento accessorio del personale non  potrà superare la cifra del 2010.
Inizialmente la Corte dei conti aveva stabilito (deliberazione 16\2009) la esclusione di queste rd altre voci dal calcolo del fondo, ma poi le Sezioni Unite hanno cambiato idea
1.   Si continua ad applicare l’art 9 del dl 78\2011 che impedisce il superamento della spesa complessiva del personale dell’anno 2010. Quindi nessun incremento del fondo ma una diversa distribuzione dei soldi tra dipendenti favorendo alcuni servizi a discapito di altri. Attenzione che parliamo di spesa complessiva, quindi un dipendente può anche superare la cifra del salario accessorio percepita nel 2010, Rimane il fatto che tutti i lavoratori e le lavoratrici non vedranno un euro derivante dalla contrattazione nazionale e difficilmente incrementeranno il salario accessorio. E a ciò va aggiunta la impossibilità di accrescere il fondo della contrattazione decentrata
2.   Con il Governo  intenzionato all’ennesimo, la Corte dei Conti a sezioni riunite usa due pesi e due misure escludendo dai limiti di spesa le progettazioni e l’avvocatura ma include, nel tetto di spesa, altri proventi che derivano da funzioni altrettanto rilevanti come il recupero dell’evasione.
3.   Nel frattempo, le manovre per la svendita del patrimonio immobiliare pubblico continuano . Nel prossimo decreto sviluppo, Il Ministro delle infrastrutture ha proposto di inserire una sorta di premio per gli enti pubblici che dismetteranno il loro patrimonio, enti che con le dismissioni potranno derogare al Patto di stabilità. Tradotto in altre parole, se gli enti venderanno i loro patrimoni con quei soldi potranno finanziare alcuni servizi e altre opere aggirando i patti di stabilità che  limitano la spesa. Una sorta di incentivo alla dimissione utile anche per colmare i tagli ai servizi del Governo. Del resto questa era la volontà di Confindustria, Cgil e Cisl quando hanno siglato il patto per lo sviluppo nell’ agosto scorso dove tra gli obiettivi c’era anche la vendita del patrimonio pubblico. Un bel regalo della Cgil ai lavoratori !

                                                    COBAS PUBBLICO IMPIEGO

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