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sabato 19 marzo 2011

C I R I S I A M O C O N L E G U E R R E I N F I N I T E D E L C A P I T A L I S M O G I U S T I F I C A T E D A L L A “P R E S E N Z A” D E I D I

prima Siad Barre, poi Saddam Hussein 1, poi Slobodan Milosevic,

poi Bin Laden 1, poi Saddam Hussein 2, poi Bin Laden 2,

e poi - per il momento - Muammar Gheddafi, e poi…………?


Schiacciati fra la grande superpotenza capitalistica degli USA genitrice storica anche di ben altri tiranni (ogni riferimento a Adolf Hitler non è casuale, ndr.) e la “cattiveria” pertinente e peculiare di un lunghissimo elenco di governanti non democratici, ci si chiede ancora una volta: di accettare e condividere gli ennesimi atti di guerra che si stanno per realizzare; di “arruolarci” nell’esercito del pensiero unico che prevede si facciano guerre umanitarie, necessarie, esportatrici di democrazia quale panacèa dei mali del mondo.

E a proposito di democrazia, quale dignità ed autorevolezza umana, politica, civile (nel senso di civiltà) può avere una nazione come gli Stati Uniti d’America (nella quale vige ancora la pena di morte) nell’imporre al mondo intero il suo modello di “democrazia” con bombe & affini?! Le ragioni (per chi ha ancora un po’ di cervello proprio) sono evidenti e nemmeno vale la pena ricordarle nei dettagli; basta solo pronunciare le parole petrolio, gas e fonti energetiche in genere, materie prime, mercati di produzione e di consumo.

E allora si può anche capire (non certo condividere) perché subpotenze coloniali da sempre come l’Inghilterra dell’odierno Primo Ministro inglese Cameron e come la Francia del Presidente pro-tempore Sarkozy stiano risultando i più convinti ed interessati complici dell’imperialismo ameriKano nel’operazione-LIBIA.

E il supererotico Presidente del Consiglio della Repubblica Italiana, Silvio Berlusconi, come ne sta uscendo insieme al suo governo dalla paradossale contraddizione tra gli accordi di amicizia col popolo libico e con Gheddafi (che prevedono all’art. 4 che mai e poi mai l’Italia si sarebbe messa al fianco di qualsivoglia aggressore della Libia) e la concessione delle basi NATO presenti in ogni angolo d’Italia per andare a bombardare i Libici “cattivi” e salvando i Libici “buoni”?

Ma si sa che l’Italia - patria di tanti Machiavelli - è stata sempre maestra nell’esercitare i mestieri del meretricio e del voltagabbana: sia in epoca monarchica-sabauda (1^ e 2^ guerra mondiale) che in epoca repubblicana (guerra alla Serbia, guerra all’Irak). E dopo il suo vassallaggio comperato dagli USA con l’acquisita entrata italiana nel Patto Atlantico e nella NATO del 1949, cosa si può pretendere dai governi italioti e da quasi tutte le passate e presenti-presunte opposizioni, anche di “sinistra” come si autodefiniscono?

E infatti, anche OGGI abbiamo visto come gli ascari di ogni risma si siano affrettati, dietro il paravento della risoluzione ONU, a dare il proprio consenso parlamentare e formale all’operazione-LIBIA; e lo hanno fatto in coro - cosa ancor più grave, subdola ed ipocrita - nel clima creato ad arte intorno ai festeggiamenti per i 150 anni dell’unità d’Italia e per l’unione patriottarda intorno al vessillo tricolore: non c’è forse da preoccuparsi nel caso-LIBIA delle aspirazioni neo-colonialiste attuali dopo quelle esercitate effettualmente sulla medesima Libia, prima nel 1911-12 e poi, nel periodo fascista della 2^ guerra mondiale? Se la superpotenza USA continua nel suo imperialismo e i sub-complici anglofrancesi hanno motivo di intervenire, come stanno facendo, in questa mano di poker (della serie:“piatto ricco mi ci ficco”), l’Italietta di Berluska per un verso e di Bersani per l’altro a cosa mira? I c.d. conflitti di interessi dell’uno come si sposano con le “mani pulite” e le maniche di camicia arrotolate dell’altro? Il tutto, poi, mentre sul mondo intero incombe attualmente l’ombrello nucleare giapponese di Fukushima, cosa ormai di second’ordine per molti liberi pensatori. Ahinoi!

Terni, 19 marzo 2011 Edoardo Palombi, Esecutivo provinciale confederazione cobas Terni

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