I fascisti                                                 li abbiamo cacciati                                                 nonostante la polizia e                                                 la falsa neutralità di                                                 personaggi come Sergio                                                 Sbarzella, presidente                                                 dell’ATC di Terni, che                                                 aveva concesso la                                                 struttura alla Rotkopf                                                 dei Paganelli e negava                                                 la matrice chiaramente                                                 fascista dell’iniziativa. E’ stata proprio                                                 la manifestazione di                                                 massa e la volontà                                                 collettiva di difendere                                                 il territorio dalla                                                 canaglia e dalle                                                 violenze neofasciste che                                                 portò il Comune di                                                 Terni a prendere                                                 coscienza della cosa e                                                 -modificando il                                                 regolamento- a vietare                                                 l’aviosuperficie ad                                                 iniziative politiche                                                 come quella                                                 sponsorizzata da Rotkopf. Per l’indubbio                                                 risultato politico                                                 conseguito                                                  cessammo di chiedere le                                                 sacrosante dimissioni del                                                 presidente dell’ATC e di                                                 fare inchiesta sulla                                                 struttura. Analizzando i                                                 documenti era venuta                                                 alla luce una serie di                                                 presunte irregolarità                                                 quali l’assenza di                                                 fidejussione, prima                                                 imposta e poi tolta, una                                                 sorta di monopolio degli                                                 spazi per il                                                 paracadutismo e non per                                                 il volo, l'obbligo di                                                 costruzione a proprie                                                 spese di una struttura                                                 ricettiva bar/ristorante                                                 mai realizzata. Per essere                                                 chiari, il Comune                                                 quando da in  gestione                                                 una struttura pretende                                                 una fidejussione                                                 bancaria come garanzia.                                                 Per Rotkopf la                                                 fidejussione sparisce in                                                 due settimane tra la                                                 delibera  n.28 del                                                 12/02/2009 in cui si                                                 chiedeva una                                                 fidejussione di                                                 304.560,00 € a garanzia                                                 del pagamento                                                 dell'affitto dell'area                                                  e quella n 56 del                                                 26/02/2009  in cui tale                                                 richiesta,                                                 inspiegabilmente                                                 sparisce dal contratto                                                  e dagli atti pubblici .
A seguito di                                                 quella mobilitazione la                                                 questura si concentrò                                                 sulla pratica repressiva                                                 contro gli antifascisti, denunciandone                                                 due per stampa                                                 clandestina (!), perché distribuivano                                                 -per la scadenza del 25                                                 aprile e della                                                 liberazione dal                                                 nazifascismo- un                                                 volantino della RAT                                                 (rete antifascista                                                 ternana) sottoscritto da                                                 ben 25 tra associazioni,                                                 sindacati di base e                                                 partiti. Il giudice                                                 ha poi accolto il                                                 ricorso contro                                                 l’impianto accusatorio e                                                 la pratica repressiva                                                 della                                              
questura e                                                 con la sentenza del                                                 25/05/11 ha sancito                                                 l’inconsistenza                                                 dell’accusa di stampa                                                 clandestina. Tanta                                                 attenzione non è stata                                                 offerta dalle forze                                                 dell’ordine dopo la                                                 notte del 17 giugno ’10                                                 quando una bomba carta                                                 di chiara matrice                                                 fascista fu fatta                                                 esplodere davanti al                                                 centro sociale Germinal                                                 Cimarelli nonché sede                                                 della confederazione                                                 Cobas, svegliando                                                 l’intero quartiere. Il teorema                                                 repressivo si concluse                                                 con un topolino: la                                                 denuncia insostenibile                                                 di 4 antifascisti, usati                                                 come capro espiatorio                                                 per legittimare tutta la                                                 pratica repressiva e di                                                 fatto l’appoggio al                                                 tentativo dei                                                 neofascisti di mettere                                                 piede a Terni. A giorni il TAR                                                 dovrà decidere sul                                                 ricorso contro gli                                                 avvisi orali del                                                 Questore che condannano                                                 di fatto la pratica                                                 politica e la libertà di                                                 pensiero, come se                                                 l’antifascismo fosse                                                 diventato, per la                                                 polizia ternana, un                                                 reato.
Quello che                                                 resta di quei giorni,                                                 per quanto ci riguarda,                                                 è la consapevolezza                                                 di aver agito alla luce                                                 del sole per contrastare                                                 il tentativo dei                                                 neofascisti di mettere                                                 piede nel territorio in                                                 cui fu ucciso il                                                 partigiano comunista                                                 Germinal Cimarelli e                                                 dove la Brigata Gramsci                                                 del comandante Alfredo                                                 Filipponi,  riuscì                                                 nell’inverno tra il ’43                                                 e il ’44, prima in                                                 Italia, a creare una                                                 zona libera partigiana                                                 nell’alta valnerina.
Quello che chiediamo                                               oggi è                                                 giustizia, con il ritiro immediato                                                 degli avvisi orali: è il                                                 minimo e sarebbe un                                                 importante segnale da                                                 parte del nuovo                                                 Questore. Chiediamo                                                 anche che si chiudano le                                                 indagini sui 4                                                 antifascisti denunciati,                                                 per arrivare alla verità                                                 sul 28 febbraio: una                                                 giornata di lotta                                                 politica e non un                                                 problema di ordine                                                 pubblico.
Rimangono                                                 tutte le perplessità                                                 al tempo espresse dagli                                                 antifascisti sulla e la                                                 gestione                                                 dell’aviosuperficie                                                 concessa da ATC a Rotkopf, alla luce                                                 dell’inchiesta dei                                                 giudici romani che ha                                                 portato all’arresto e al                                                 patteggiamento di                                                 Viscardo e Riccardo                                                 Paganelli proprietari                                                 della Rotkopt, che avrebbero                                                 pagato decine di                                                 migliaia di euro in                                                 consulenze/mazzette -tramite                                                 il lobbista dalemiano Vincenzo                                                 Morichini (che ha                                                 richiesta il                                                 patteggiamento)-                                               a Franco                                                   Pronzato, membro del                                                 consiglio                                                 d'amministrazione                                                 dell'ENAC nonché responsabile                                                 del Pd per il trasporto                                                 aereo, anche                                                 lui agli arresti. Morichini è un                                                 amico di lunga data di                                                 Massimo D'Alema e adesso                                                 si scopre che la stessa                                                 Rotkopf aveva concesso                                                 cinque passaggi gratuiti                                                 su suoi aerei all'ex                                                 premier di                                                 centrosinistra                                                 presidente del COPASIR . C’è ancora                                                 molto da scoprire,                                                 mentre nell’affaire è anche                                                 affiorato il nome della                                                 presidente della regione                                                 Catiuscia Marini.                                                 Abbiamo davanti è un                                                 intreccio che somiglia                                                 ad un’ammucchiata tra                                                 nipotini del duce, ex                                                 comunisti, faccendieri e                                                 affaristi, nel solco del                                                 peggior trasformismo                                                 nazionale.
Noi da Terni i                                                 fascisti li abbiamo                                                 allontanati con                                                 determinazione politica                                                 ed a volto scoperto,                                                 nonostante le                                                 intimidazioni della                                                 Questura, le timidezze                                                 dell’amministrazione                                                 comunale e le                                                 perplessità verso l’ATC                                                 nella concessione dei                                                 servizi                                                 dell’aviosuperficie a                                                 Rotkopf. Chiediamo                                                 il riconoscimento                                                 politico dell’azione del                                                 28 febbraio e il                                                 chiarimento definitivo                                                 sulle logiche                                                 trasformiste ed                                                 affariste che hanno                                                 sporcato, anche con la                                                 tragica morte di 3                                                 paracadutisti, il                                                 territorio ed il cielo                                                 ternano. 
RAT-RETE                                                 ANTIFASCISTA TERNANA
Arci Terni,                                                 Arciragazzi "gli anni in                                                 tasca", Associazioni: Amici del                                                 Manifesto,                                                  "Buaba",  "Demetra",  "Interni                                                 Stranieri",  "il                                                 Pettirosso", "Plaza de                                                 Mayo",  "primi                                                 della strada", Blob                                                 Lgc.-Laboratorio                                                 comunicazione, comitato                                                 antifascista cittadino                                                 di Orvieto, Centro                                                 sociale "Germinal                                                 Cimarelli", circolo                                                 anarchico "Carlotta                                                 Orientale",                                                 Confederazione Cobas,                                                 Curva Est Ternana,                                                 Alerta Network,  USPK,                                                 F.G.C.I., Giovani                                                 Comunisti, Partito                                                 Comunista dei                                                 Lavoratori, Partito                                                 della Rifondazione                                                 Comunista, Partito dei                                                 comunisti Italiani,                                                 Sinistra ecologia e                                                 libertà.
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