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lunedì 25 luglio 2011

AVIOSUPERFICIE: OVVERO REPRESSIONE CONTRO GLI ANTIFASCISTI, AFFARI TRA COMPAGNI DI MERENDE NEOFASCISTI, EXCOMUNISTI E FACCENDIERI VARI

Il 28 febbraio 2010 all’aviosuperficie di Terni centinaia di antifascisti hanno contestato con una decisa ma pacifica manifestazione i neofascisti di Casapound che, sotto la copertura della sigla “istinto rapace” stavano tentando di organizzare un corso di paracadutismo, grazie al sostegno della Rotkopf di Viscardo e Riccardo Paganelli. Nonostante tutte le cronache della manifestazione riportassero tensione politica ma assenza di violenza, abbiamo assistito allo stesso scenario che osserviamo quando si difende il territorio da interessi politici e speculativi, come le lotte NO TAV della valsusa, contro la base NATO a Vicenza o gli inceneritori in tutta Italia. Un nuovo protagonismo ‘politico’ della DIGOS che ha cercato di garantire gli affari della casta locale cercando di spostare il senso politico della contestazione a problema di ordine pubblico, infatti l'allora Questore Domenico Gregori ha emesso 11 avvisi orali contro altrettanti antifascisti, accusati solo del fatto di fare attività politica e definiti, con quel provvedimento, “socialmente pericolosi”. La questura utilizzava contro i soli antifascisti un provvedimento figlio delle leggi Scelba usato contro il crimine organizzato, con un chiaro intento intimidatorio, considerando l’antifascismo come un problema di ordine pubblico, mentre gli affari proliferavano al’ombra dei teloni dei paracadute.
I fascisti li abbiamo cacciati nonostante la polizia e la falsa neutralità di personaggi come Sergio Sbarzella, presidente dell’ATC di Terni, che aveva concesso la struttura alla Rotkopf dei Paganelli e negava la matrice chiaramente fascista dell’iniziativa. E’ stata proprio la manifestazione di massa e la volontà collettiva di difendere il territorio dalla canaglia e dalle violenze neofasciste che portò il Comune di Terni a prendere coscienza della cosa e -modificando il regolamento- a vietare l’aviosuperficie ad iniziative politiche come quella sponsorizzata da Rotkopf. Per l’indubbio risultato politico conseguito cessammo di chiedere le sacrosante dimissioni del presidente dell’ATC e di fare inchiesta sulla struttura. Analizzando i documenti era venuta alla luce una serie di presunte irregolarità quali l’assenza di fidejussione, prima imposta e poi tolta, una sorta di monopolio degli spazi per il paracadutismo e non per il volo, l'obbligo di costruzione a proprie spese di una struttura ricettiva bar/ristorante mai realizzata. Per essere chiari, il Comune quando da in gestione una struttura pretende una fidejussione bancaria come garanzia. Per Rotkopf la fidejussione sparisce in due settimane tra la delibera n.28 del 12/02/2009 in cui si chiedeva una fidejussione di 304.560,00 € a garanzia del pagamento dell'affitto dell'area e quella n 56 del 26/02/2009 in cui tale richiesta, inspiegabilmente sparisce dal contratto e dagli atti pubblici .
A seguito di quella mobilitazione la questura si concentrò sulla pratica repressiva contro gli antifascisti, denunciandone due per stampa clandestina (!), perché distribuivano -per la scadenza del 25 aprile e della liberazione dal nazifascismo- un volantino della RAT (rete antifascista ternana) sottoscritto da ben 25 tra associazioni, sindacati di base e partiti. Il giudice ha poi accolto il ricorso contro l’impianto accusatorio e la pratica repressiva della
questura e con la sentenza del 25/05/11 ha sancito l’inconsistenza dell’accusa di stampa clandestina. Tanta attenzione non è stata offerta dalle forze dell’ordine dopo la notte del 17 giugno ’10 quando una bomba carta di chiara matrice fascista fu fatta esplodere davanti al centro sociale Germinal Cimarelli nonché sede della confederazione Cobas, svegliando l’intero quartiere. Il teorema repressivo si concluse con un topolino: la denuncia insostenibile di 4 antifascisti, usati come capro espiatorio per legittimare tutta la pratica repressiva e di fatto l’appoggio al tentativo dei neofascisti di mettere piede a Terni. A giorni il TAR dovrà decidere sul ricorso contro gli avvisi orali del Questore che condannano di fatto la pratica politica e la libertà di pensiero, come se l’antifascismo fosse diventato, per la polizia ternana, un reato.
Quello che resta di quei giorni, per quanto ci riguarda, è la consapevolezza di aver agito alla luce del sole per contrastare il tentativo dei neofascisti di mettere piede nel territorio in cui fu ucciso il partigiano comunista Germinal Cimarelli e dove la Brigata Gramsci del comandante Alfredo Filipponi, riuscì nell’inverno tra il ’43 e il ’44, prima in Italia, a creare una zona libera partigiana nell’alta valnerina.
Quello che chiediamo oggi è giustizia, con il ritiro immediato degli avvisi orali: è il minimo e sarebbe un importante segnale da parte del nuovo Questore. Chiediamo anche che si chiudano le indagini sui 4 antifascisti denunciati, per arrivare alla verità sul 28 febbraio: una giornata di lotta politica e non un problema di ordine pubblico.
Rimangono tutte le perplessità al tempo espresse dagli antifascisti sulla e la gestione dell’aviosuperficie concessa da ATC a Rotkopf, alla luce dell’inchiesta dei giudici romani che ha portato all’arresto e al patteggiamento di Viscardo e Riccardo Paganelli proprietari della Rotkopt, che avrebbero pagato decine di migliaia di euro in consulenze/mazzette -tramite il lobbista dalemiano Vincenzo Morichini (che ha richiesta il patteggiamento)- a Franco Pronzato, membro del consiglio d'amministrazione dell'ENAC nonché responsabile del Pd per il trasporto aereo, anche lui agli arresti. Morichini è un amico di lunga data di Massimo D'Alema e adesso si scopre che la stessa Rotkopf aveva concesso cinque passaggi gratuiti su suoi aerei all'ex premier di centrosinistra presidente del COPASIR . C’è ancora molto da scoprire, mentre nell’affaire è anche affiorato il nome della presidente della regione Catiuscia Marini. Abbiamo davanti è un intreccio che somiglia ad un’ammucchiata tra nipotini del duce, ex comunisti, faccendieri e affaristi, nel solco del peggior trasformismo nazionale.
Noi da Terni i fascisti li abbiamo allontanati con determinazione politica ed a volto scoperto, nonostante le intimidazioni della Questura, le timidezze dell’amministrazione comunale e le perplessità verso l’ATC nella concessione dei servizi dell’aviosuperficie a Rotkopf. Chiediamo il riconoscimento politico dell’azione del 28 febbraio e il chiarimento definitivo sulle logiche trasformiste ed affariste che hanno sporcato, anche con la tragica morte di 3 paracadutisti, il territorio ed il cielo ternano.
RAT-RETE ANTIFASCISTA TERNANA
Arci Terni, Arciragazzi "gli anni in tasca", Associazioni: Amici del Manifesto, "Buaba", "Demetra", "Interni Stranieri", "il Pettirosso", "Plaza de Mayo", "primi della strada", Blob Lgc.-Laboratorio comunicazione, comitato antifascista cittadino di Orvieto, Centro sociale "Germinal Cimarelli", circolo anarchico "Carlotta Orientale", Confederazione Cobas, Curva Est Ternana, Alerta Network, USPK, F.G.C.I., Giovani Comunisti, Partito Comunista dei Lavoratori, Partito della Rifondazione Comunista, Partito dei comunisti Italiani, Sinistra ecologia e libertà.

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