La materia in questione prevede che il datore di lavoro - in qualità di sostituto d’imposta per conto dell’Agenzia delle Entrate - computi nella busta paga di luglio di ciascun anno per i propri dipendenti le somme relative a credito che i medesimi vantano a fronte della dichiarazione dei redditi (mod.730) presentata.
Apprendiamo da diversi dipendenti che la ThyssenKrupp, debitrice nei confronti di quei lavoratori creditori, negli ultimi anni non ha pagato le somme dovute (e finora nessuno gliene ha chiesto soddisfazione).
Ora accade che la ThyssenKrupp, dopo aver fatto i propri conti in relazione a ciò, ha deciso di pagare sì, ma in forma rateizzata, invocando a proprio sostegno in un comunicato:
1) l’art.19 del Decreto Ministeriale n° 164 del 31/05/1999;
2) la circolare n° 14/E dell’Agenzia delle Entrate del 14/03/2011;
Orbene, ne’ il Decreto Ministeriale ne’ la Circolare in questione prevedono alcuna rateizzazione per le somme a credito dei dipendenti.
Non capiamo come sia possibile che una siffatta azienda possa operare in tal modo; le possibilità sono due: o TK pensa di poter godere di qualche “zona franca” fiscale da parte di qualcuno (?) o sta commettendo un probabile illecito.
Una cosa è certa, quale Organizzazione di Base dei Lavoratori chiediamo e pretendiamo che ThyssenKrupp paghi quanto dovuto e in un’unica soluzione con la busta-paga di luglio 2011 sobbarcandosi anche i relativi interessi legali e la relativa rivalutazione monetaria per quanto riguarda i mancati pagamenti degli anni precedenti.
Laddove, poi, TK volesse proseguire con “l’inventata rateizzazione”, invitiamo i legittimi soggetti (i lavoratori creditori) a pretendere subito quanto dovuto e nella misura più sopra esplicitata. Li invitiamo a contattare la confederazione Cobas chiamando il 3280966543 o per email cobastr@yahoo.it
per la Confederazione Cobas di Terni
Edoardo Palombi
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