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giovedì 15 settembre 2011

LA MESCHINA PANTOMIMA DEI FASCISTI DI FORZANUOVA CON MERLINO


Oggi 15 settembre si è tenuta a Terni la presentazione del libro del delatore, invischiato nella strategia della tensione Mario Merlino. Un’iniziativa organizzata dai neofascisti di Forza Nuova -a cui hanno partecipato 9 persone e 54 poliziotti- contestata dalla Rete Antifascista Ternana. Un’iniziativa inutile, di fatto una provocazione in una città democratica ed operaia come Terni. Il tentativo politico da parte di questi squadristi è stato inizialmente di occupare il “salotto buono” della città, tentando di organizzare l’iniziativa presso lo storico caffè Pazzaglia. L’opposizione immediata da parte della rete Antifascista e l’opera di informazione sul personaggio Merlino, fascista infiltrato nel movimento, delatore della polizia ed autore del depistaggio contro gli anarchici dopo la stage di piazza Fontana (arresto di Valpreda), ha fatto sì che i gestori del bar -appena si sono resi conto che i neofascisti tentavano di sfruttare il ruolo, il nome e la storia del locale- hanno immediatamente tolto l’agibilità all’iniziativa. I neofascisti sono stati relegati quindi in un albergo vicino alla stazione. Riteniamo positiva questa ulteriore mobilitazione antifascista perché dimostra che questi figuri, questi eroi virtuali, non hanno nessuna presa sul territorio a parte una preoccupante tutela della polizia e della Digos. Qualcuno ha inviato ai giornali informazioni che parlavano di tensione in città, ma la volontà della RAT non è quella di offrire appigli per il vittimismo di questi personaggi, bensì contrastare con informazione immediata e diretta il tentativo di riscrivere la storia o sdoganare personaggi ambigui come Merlino, la Repubblica Sociale Italiana e la fascisteria in generale. Li abbiamo ricacciati nel nulla da cui provengono: Pazzaglia ha negato loro lo spazio, all’iniziativa non c’era nessuno all’infuori della polizia ed è stato ricordato alla città chi era il signor Merlino ed il suo ruolo infame nella strategia della tensione. Dall’aviosuperficie ad oggi è chiaro che questa città mantiene viva la memoria storica della Resistenza e dei partigiani della Gramsci. Non  è un caso che a Terni non esistono l’omofobia, le violenze contro i migranti ed altre azioni squadristiche diffuse nelle città dove i neofascisti sono riusciti ad installarsi.
RAT-rete antifascista ternana

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