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domenica 20 novembre 2011

Ma che "Profumo" di austerity... qui c'è puzza di zolfo!

Berlusconi è caduto da qualche giorno, il governo tecnico si è insediato e Monti invita tutti a fare sacrifici e ad un senso di “responsabilità nazionale” per far uscire il Paese dalla crisi. Fra chi vuole la patrimoniale per creare un minimo di consenso e prepararsi alle prossime elezioni e chi la tassa sui redditi proprio non la vuole, fra riforme del sistema pensionistico, smantellamento dei diritti dei lavoratori, privatizzazioni e liberalizzazioni, tagli alla scuola e all’università pubblica, il nuovo governo fortemente voluto dall’Europa (in particolare dall’asse franco-tedesco) e dalla BCE, dei quali deve seguire le direttive, non sembra intenzionato a prendere delle misure “popolari”, ovviamente ciò non ci sorprende.

In effetti, basterebbe leggere anche solo le biografie dei personaggi che Monti ha chiamato per formare il governo per capire in che direzione andremo: Giampaolo di Paola, presidente del Comitato Militare NATO, alla Difesa; Paola Severino, vice rettore della LUISS, alla Giustizia; Lorenzo Ornaghi, il rettore dell’università Cattolica, ai Beni Culturali; Corrado Passera, membro del CdA della Bocconi, consigliere e membro del Comitato Esecutivo dell'ABI (Associazione Bancaria Italiana), ex amministratore delegato di Banco Ambrosiano Veneto, Poste Italiane, consigliere delegato e Chief Executive Officer di Intesa Sanpaolo (fino all'incarico di Ministro), allo Sviluppo Economico e, ad interim, alle Infrastrutture e Trasporti; e Francesco Profumo, rettore del Politecnico di Torino, all’istruzione. 

Ed è proprio su quest’ultimo che ci vogliamo soffermare, perché il suo nome non ci è nuovo: in molti lo ricordiamo per il vertice G8 sull’università a Torino nel 2009, quando, in piena crisi economica (la stessa di ora!) il "magnifico rettore" del Politecnico di Torino accolse i “grandi” della Terra in pompa magna, fregandosene delle contestazioni che ci sarebbero state (e che poi ci sono state) e rinchiudendosi nel loro palazzo mentre fuori la polizia prendeva a manganellate migliaia di studenti! (qui alcuni appunti di ritorno dal G8 University Summit)

Ricordiamo le sue dichiarazioni sul ruolo che l’Università dovrebbe avere in tempo di crisi, un ruolo centrale e di snodo per uscire dalla crisi stessa. Peccato che, riprendendo la dichiarazione di Sapporo dell’anno precedente, il chiarissimo Profumo affermava che le università devono “collaborare con una varietà di portatori di interessi, inclusa la società civile e il settore privato”. Di chiaro, Profumo, ha sicuramente i propri  interessi! Basterebbe, infatti, dare uno sguardo al suo curriculum per capire che il manager-rettore non seguirà una linea diversa dalla Gelmini: ha cominciato la carriera nella Ricerca e Sviluppo all’Ansaldo di Torino, ha aperto il Politecnico ad una serie di aziende (la Microsoft e la Motorola, in particolare), ma è anche presidente del CNR, presidente del Panel 09 (il comitato di ingegneria) CIVR (Comitato di Indirizzo e Valutazione della Ricera),  del Forum Torino, consigliere del Sole 24 ore e di Pirelli, membro del Consiglio di d’Amministrazione (CdA) di Telecom nonché ex membro dei CdA di Unicredit, Reply e FIDIA S.p.A. 

Non è certamente uno sprovveduto, il caro Francesco, e in questi mesi sicuramente non  deluderà le nostre aspettative: più privati, più tagli, più tasse. Ma nemmeno noi deluderemo le sue. Non mancheremo all’appello di responsabilità e coesione. Saremo responsabili e difenderemo i nostri diritti di studenti e futuri lavoratori e saremo coesi con tutte le lotte e i soggetti che stanno pagando la crisi!
Non abbiamo governi amici, che siano i padroni a fare i sacrifici! Eat the Rich!

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