Ieri 14 dicembre , a oltre 5 anni dal disastro della Umbria Oli (Campello sul Clitunno) che procurò la morte di 4 operai, Giorgio Del Papa , titolare dell’ azienda , è stato condannato dal Tribunale di Spoleto a 7 anni e mezzo e al risarcimento di 1 milione ai familiari delle vittime. Il padrone della Umbria Oli è stato dichiarato responsabile dell’ insicurezza dell’impianto – ne aveva informato gli operai sul rischio che correvano lavorando in presenza di grandi quantità di “gas esano” nelle cisterne – e per gli scandalosi comportamenti tesi a scaricare sugli operai la colpa, fino alla spudorata richiesta ai familiari di 35 milioni di indennizzo.
Una sentenza importante , come quelle che l’hanno preceduta contro la Tyssen Krupp e la Saras. La sentenza non potrà ridarci Giuseppe Coletti,Tullio Mottini,Vladimiro Todhe, Maurizio Manili, ma almeno darà ancora più forza e coraggio ai lavoratori nel tutelare la loro salute e la sicurezza del lavoro : un ulteriore monito nei confronti dei padroni che se ne fregano della vita dei dipendenti. La Confederazione Cobas , che nei giorni del dolore prese parte alle iniziative di denuncia e di lotta contro la proprietà , di difesa della dignità degli operai e dei loro familiari – continuate nei convegni di Orvieto e altre manifestazioni – rinnova la solidarietà ai parenti delle vittime e l’ impegno nel contrastare l’inosservanza delle norme di sicurezza e delle lavorazioni nocive, che purtroppo continuano ad uccidere ogni giorno 4 lavoratori , 1200 l’ anno !
Una strage che passa sotto silenzio e che grida vendetta.
15.12.2011
CONFEDERAZIONE COBAS
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