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mercoledì 8 febbraio 2012

Da Fioroni a Profumo passando per la Gelmini: Il filo bianco


E’ stato reso noto il testo definitivo del decreto sulle semplificazioni. La parte sulla scuola viene in parte modificata.
Sulla questione più urgente dei tagli ancora in fieri all’organico si fa una decisa marcia indietro rispetto alle iniziali ipotesi di recupero. Il cosiddetto organico funzionale è subordinato ai limiti della legge 133. L’art. 50 si conclude così: “3. Dall’attuazione delle disposizioni del presente articolo non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.”
Non c’è pertanto alcuna svolta nella politica scolastica, ma la conferma che questo governo si muove in continuità con quella visione economicista che ha caratterizzato quella dei precedenti.
Questo il dipanarsi del filo sulle questioni che hanno creato i maggiori problemi negli scorsi anni:
1) I tagli all’organico. A settembre 2007 i Ministri Padoa Schioppa e Fioroni pubblicano il cosiddetto “Libro bianco sulla scuola”. Questo libro fu curato dall’attuale Ministro per la coesione territoriale Fabrizio Barca, economista ed ex direttore del MEF. In esso si evidenziavano le differenze fra il nostro sistema e quello di altri paesi e si individuavano i settori nei quali vi sarebbe un eccesso di personale e quindi di spesa: il tempo pieno, il sostegno, il numero di alunni per classe, il numero di ore di lezione. Sono questi gli ambiti che sono poi stati soggetti dei tagli più pesanti negli anni successivi:
a) Fioroni aveva previsto un taglio di 30.000 posti nel triennio 2008-2011.
b) Il nuovo governo Berlusconi entrato in carica nel corso del 2008 produsse il decreto legge 112 il cui art. 64 ha comportato il taglio di altri 120.000 posti e di 8 miliardi di euro.
c) Per effetto dell’entrata in vigore della “controriforma” Gelmini e della riduzione progressiva delle ore di lezione dalle elementari alle superiori tali tagli continuano ad agire per scorrimento. Questo governo continua ad applicare tali norme: . “Gli organici di cui al comma 1 sono determinati, complessivamente, nel rispetto dell’articolo 64 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133” art. 50, c2, e neppure si preoccupa degli oltre 10.000 docenti in esubero che rischiano entro due anni il licenziamento.
2) Valutazione e ruolo dell’Invalsi
a) Fioroni (Legge 176/07) introduce le prove Invalsi all’esame di Stato, affida al Servizio nazionale di valutazione il compito di “effettuare verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze e abilità degli studenti e delle scuole nonché altre rilevazioni necessarie per la valutazione del valore aggiunto realizzato dalle scuole”. La rilevazione deve avvenire su campione e minimizzare l’onere per le scuole (direttiva 52 del 19/06/07).
b) Gelmini (direttiva 15/09/08) applica la norma per l’esame di terza media di Italiano e Matematica e avvia la sperimentazione di prove Invalsi per l’esame finale delle scuole superiori. La direttiva impone all’Invalsi la valutazione di sistema, la valutazione delle scuole, la valutazione degli studenti con analisi del valore aggiunto, la valutazione del personale. La valutazione deve coinvolgere obbligatoriamente tutti gli studenti delle classi seconde e quinte elementari, prime e terze medie, seconde e quinte superiori, scaricando l’obbligo e l’onere sulle scuole.
c) Profumo decreta (art. 51, c2) che “Le istituzioni scolastiche partecipano, come attività ordinaria, d’istituto, alle rilevazioni nazionali… di cui alla legge 176/07”. La direttiva n. 88 del 18/10/11 del Ministro Gelmini prevede ancora la somministrazione obbligatoria delle prove a tutti gli studenti nel mese di maggio. La formulazione dell’art. 51 sembra confermare un presunto obbligo di somministrazione e correzione delle prove da parte delle scuole e l’ assurda impostazione che pretende di usare una stessa prova per valutare di tutto.
3) Clericalismo e scuole private
a) Fioroni approva i nuovi programmi per la scuola d’infanzia con un impronta neoclericale. Con il decreto dell’8/08/07 riconosce alle scuole paritarie private di svolgere una funzione pubblica (non solo un servizio) e amplia i finanziamenti a tutti gli ordini di scuola, dall’infanzia alle superiori.
b) La Gelmini prosegue su questa strada aumentando i finanziamenti mentre taglia quelli alle scuole statali.
c) Il Ministro Profumo nella sua relazione programmatica davanti alla Commissione cultura della Camera inserisce fra le 10 azioni prioritarie del suo ministero “Scuola paritaria nel sistema pubblico di istruzione (Semplificazione delle modalità di finanziamento).” Nella prima versione del decreto compare l’istituzione del “Fondo per l’istruzione paritaria” che tende a far divenire istituzionale il finanziamento vietato dall’art. 33 della Costituzione. Fortunatamente tutto l’art. 59 del vecchio testo scompare dalla versione definitiva (per ora).
4) Obbligo scolastico e apprendistato
a) Fioroni introduce la possibilità di adempiere all’obbligo scolastico anche nella formazione professionale.
b) Gelmini prosegue su questa linea.
c) Profumo inserisce ufficialmente l’apprendistato fra i percorsi dell’istruzione tecnico-professionale (art. 52).
Occorre che il mondo della scuola torni a parlare e a esplicitare le proprie proposte (come la Legge di Iniziativa Popolare per una buona scuola per la Repubblica) che sappiano rimettere al centro la visione costituzionale della scuola come fattore di progresso civile di un paese e invertire la marcia rispetto alla linea impositiva e punitiva portata avanti negli ultimi 4 anni (o meglio negli ultimi 15). Bruno Moretto, Pubblicato da comitatonogelmini

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