I cobas hanno sempre considerato i fondi pensione (Espero per la scuola, Cometa per i metalmeccanici) un furto ai nostri diritti ed alle pensioni. Giocare con la previdenza in borsa equivale a consegnare ai pescecani della finanza le nostre pensioni e disarticolare un diritto conquistato con le lotte: quello di una pensione dignitosa dopo decenni di lavoro.
Sindacati di Stato e concertativi (con a capo la triplice CGIL-CISL e UIL) hanno svenduto le nostre pensioni, spacciando poi i fondi chiusi come terza gamba necessaria dopo che avevano liquidato le pensioni dei lavoratori passando (anzi tornando) dal sistema retributivo a quello contributivo.
In poche parole invece di calcolare la pensione sui contributi versati negli ultimi anni di lavoro si calcolano i contributi (intermittenti e miseri) versati dopo una vita di precariato. Il furto si calcola velocemente: quando andremo in pensione col sistema contributivo prenderemo circa la metà dell'ultimo stipendio.
Abbiamo da sempre boicottato i fondi pensione, definendoli tra l'altro fondi-ergastolo perchè chi aderisce non può più uscirne.
A conferma della grande truffa perpetrata da governi neoliberisti (di centrosinistra più che di centro destra, tra l'altro), sindacati concertativi ed assicurazioni l'ulteriore peggioramento delle condizioni, il totale asservimento degli investimenti allle borse ed al mercato fondiario.
Continuiamo a boicottare questi fondi, a cui (nonostante le campagne pubblicitarie sicuramente interessate della triplice sindacale...) ha aderito una percentuale minima di lavoratori ma leggete queste righe per comprendere lo stato delle cose (che non potrà che pegiorare...)
cobas TerniSta per essere emanato il nuovo regolamento per gli investimenti dei fondi pensione e il Ministero del Tesoro invita a inviare osservazioni al riguardo, dando peraltro pochissima pubblicità all'iniziativa.
La cosa grave è che l'intera normativa appare confezionata su misura per l'industria parassitaria del risparmio gestito. Il subappalto non conosce limiti. Fondi comuni e simili vengono bellamente equiparati alle azioni e obbligazioni quotate. In termini tecnici gli OICR (organismi d'investimento collettivo del risparmio) armonizzati sono esplicitamente considerati strumenti trattati nei mercati regolamentati.
Così il 100% del patrimonio del fondo pensione può essere impacchettato in fondi comuni.
Ciò è indecente: in tal modo gli stessi amministratori del fondo non sanno in che titoli sono investiti i soldi dei lavoratori in un certo momento, che il gestore compra e vende senza bisogno del loro benestare. In assenza di trasparenza quasi totale, perché il gestore non dovrebbe fare i suoi porci comodi?
A ciò si aggiunge la possibilità che più di un terzo del patrimonio finisca in titoli non quotati; o quella di mettere il 20% in fondi speculativi (fondi hedge) o fondi chiusi, che sono uno strumento finanziario illiquido e ancora più opaco dei fondi comuni aperti.
In realtà possiamo parlare di un doppio subappalto, perché di regola il fondo pensione rigira i soldi dei lavoratori e una o più società esterne e queste a loro volta ne sub-subappaltano la gestione a fondi d'investimento di varia natura (aperti, chiusi, alternativi ecc.). Sempre e solo nell'interesse dei lavoratori intrappolati nella previdenza integrativa, ovviamente!
Molte sono quindi le cose che non vanno e al riguardo segnalo il mio intervento del 23-6-2012 nel blog Beppe Grillo sui «I pescicani dei fondi pensione»:
Invito chi concorda con le mie critiche a inviare un'e-mail al Tesoro all'indirizzo: mailto:dt.direzione4.ufficio4@tesoro.it
Cliccando un apposito link nella mia pagina www.beppescienza.it si ottiene automaticamente un'e-mail pronta per essere inviata. Il testo, che ovviamente uno può modificare e/o integrare, è il seguente:
1. È inammissibile equiparare fondi comuni e simili, i c.d. OICR, agli strumenti finanziari negoziati nei mercati regolamentati, cioè in pratica ai titoli quotati (art. 5 comma 1);
2. È il trionfo del subappalto che un fondo pensione possa avere il 100% del patrimonio in fondi comuni e sicav (art. 5 comma 1), in assenza di trasparenza sulle attività possedute e sulle compravendite delle medesime: chi non sa investire i soldi dei lavoratori, vada a spalar meliga anziché rigirarli all'industria parassitaria del risparmio gestito;
3. Calpesta ogni regola di prudenza permettere direttamente il 30% in strumenti finanziari non negoziati in mercati regolamentati (art. 5 comma 1): a un fondo devono essere permessi solo titoli quotati;
4. A più forte ragione devono essere banditi da un impiego previdenziale i fondi hedge e i fondi chiusi, pieni di azioni di aziende non quotate, permessi invece per il 20% del patrimonio (art. 5 comma 1 e comma 4 f).
Saluti,
Beppe Scienza
Dipartimento di Matematica
Università di Torino
via Carlo Alberto 10
10123 Torino
tel. 011-670-2906
fax 011-670-2878
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