mobilitazione 4 settembre contro il concorso truffa, per la scuola di tutti per tutti
IL CONCORSO E’ UNA TRUFFA
I Cobas Scuola del Veneto fanno propria l’indicazione dei precari di Pisa e Lucca che postiamo qui di seguito ed invitano tutti i lavoratori della scuola a mobilitarsi contro il CONCORSO TRUFFA per costruire una piattaforma condivisa che superi i piccoli - legittimi - interessi di parte e metta al centro:
* la stabilizzazione dei precari su tutte le cattedre vacanti*
* la ridiscussione del reclutamento*
* 20 alunni per classe*
* il rinnovo contrattuale*
* la democrazia sindacale*
Cobas Scuola del VenetoCome precari e precarie Cobas Scuola di Pisa e di Lucca aderiamo con convinzione al presidio che verrà effettuato a Roma presso il MIUR a partire dal 4 settembre . Sacrosanta è la protesta contro i concorsi-truffa, di cui il primo sarà bandito il prossimo 24 settembre: una presa in giro tanto per i neolaureati che per i precari inseriti da anni nelle GAE.
Concorsi-truffa che sembrano veramente la ciliegina sulla torta, dopo anni di intollerabili negazioni dei diritti perpetrate ai danni di tutto il personale della scuola, precario e non, e della stessa scuola pubblica. Usciamo da tre anni di tagli imposti dal duo Tremonti-Gelmini, con la perdita di 143.000 posti di lavoro tra il personale precario docente e ATA: in pratica, il più grande licenziamento di massa nella storia della Repubblica. E le previsioni di organico per il personale precario docente riguardo l’anno scolastico che sta iniziando continuano a essere enormemente sottodimensionate.
22.000/24.000 posti saranno assegnati a ruolo: una cifra equivalente al numero dei docenti che andranno in pensione, niente di più! Tanto per farsi un’idea, per il sostegno sono previsti 1.991 posti a fronte dei circa 38.000 che lo scorso anno erano stati occupati da una supplenza fino al termine delle attività didattiche. Come al solito, questi posti saranno ricavati per metà dalle GAE, per metà dal vecchio concorso del 1999. Un bel risparmio per il MIUR, visto che chi va in pensione ha lo stipendio al massimo tabellare, mentre i neoassunti avranno per nove anni lo stipendio al minimo, grazie al contratto separato firmato da CISL-UIL-SNALS-GILDA il 19 luglio del 2011.
A fronte di questi numeri così esigui, si prevede un’ondata di cattedre a tempo determinato: forse ancora più (aumenta il numero degli iscritti) dei 107.000 supplenti chiamati in cattedra lo scorso anno fino al termine delle lezioni o fino al 31 agosto, comunque a tempo determinato: 1 ogni 6 insegnanti di ruolo! Cattedre che, per inciso, sarebbero molte di più se le tendenze post-Gelmini non avessero portato a saturare il numero di alunni per classe, spesso stipate con 30 e più studenti in barba a qualsiasi norma di sicurezza e di buon senso. Cosa significa? Significa che, dal momento che si assegnano cattedre vacanti per periodi che coprono tutto l’anno scolastico, LE CATTEDRE CI SONO, E SONO CATTEDRE DI DIRITTO E NON DI FATTO! Ma trasformandole in cattedre di diritto queste sarebbero trasformate in immissioni in ruolo… E al MIUR questo non conviene, dal momento che, a parità di responsabilità, obblighi e mansioni, ogni precaria/o della scuola costa qualcosa come 9.000 euro in meno l’anno rispetto a un collega di ruolo!
È dunque solo per una questione di puro sfruttamento che viene mantenuto l’esercito di riserva del precariato (a cui si sta tentando di scippare anche il vitale diritto al pagamento delle ferie non godute), anche a costo di penalizzare, oltre che il personale docente, anche l’intero sistema dell’istruzione pubblica, a danno soprattutto degli stessi studenti: classi-pollaio, negazione del diritto al sostegno (casistica in cui rientrano gli insegnanti “in esubero” costretti a riciclarsi in insegnanti di sostegno), insegnanti dichiarati “inidonei” e ingiustamente declassati, sistemi di “valutazione” di studenti, insegnanti e scuole attraverso “test” che degradano la didattica virtuosa, tentativi di privatizzare la scuola con la riesumazione dell’“Aprea” sotto mentite spoglie.
È IN QUESTA SITUAZIONE CHE DAL MINISTERO VIENE GIOCATA LA CARTA “RISOLUTIVA” DEL CONCORSO!
Anzi, dei concorsi: 2 in 2 anni. Con criteri assolutamente fuori dal mondo.Un primo concorso (11.892 posti) che sarà bandito il prossimo 24 settembre, taglia fuori i laureati post-2003-04; prevede una prova selettiva basata sui soliti screditati quiz – per partecipare alla quale bisognerà presumibilmente sborsare una “tassa d’esame” di 100 €; prevede una ridicola e avvilente simulazione di lezione di fronte a una commissione. Si tratta di un concorso che non aggiungerà 1 solo posto a quelli già previsti per l’entrata in ruolo nel prossimo anno in sostituzione dei pensionamenti, e che semplicemente sostituirà dal prossimo anno le graduatorie del concorso 1999 nell’attribuzione metà da GAE/metà da concorso.
Un secondo concorso, che sarà invece bandito a settembre del prossimo anno, scalzerà il concorso prossimo venturo e si baserà su criteri ancora più squallidi: aperto solo ai già abilitati (tramite concorso, S.S.I.S. o T.F.A.) e gestito – pare – scuola per scuola, nascondendo una vera e propria assunzione diretta da parte dei presidi!!
In questo clima un infame battage pubblicitario sta presentando i concorsi come “privilegio della classe insegnante”, unico settore dove invece di licenziare si assume!!! E sfrutta i trabocchetti del regolamento concorsuale per presentare i docenti precari come spaccati fra loro e intenti a preservare chissà quali diritti e quali precedenze!
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