Ricorderete la 
campagna di UIL, CISL e UGL a sostegno del Modello Marchionne e delle deroghe al 
contratto nazionale. Rifiutare quella imposizione avrebbe comportato, a detta di 
tali sindacati, la chiusura degli stabilimenti Fiat e il disinvestimento 
produttivo in Italia. 
Ma a pochissimi 
anni di distanza...gli investimenti non sono mai arrivati, concreta è la 
minaccia di chiusura delle fabbriche Fiat in Italia, con il ricatto 
occupazionale (allora come oggi), che ha prodotto i suoi effetti: seminare 
paura, rassegnazione, espellere dagli stabilimenti la FIOM e i sindacati di 
base, rafforzare lo strapotere del padrone sugli operai emarginando operai e 
delegati più combattivi
 Un ragionamento 
analogo lo possiamo fare per l'Ilva. Anche a  Taranto UIL, UGL e CISL 
suonano la stessa musica e si ergono a difesa dell'occupazione sulla pelle dei 
lavoratori e dei cittadini.
Veniamo da decenni 
nei quali la salute e la sicurezza sono state merce di scambio con l'occupazione 
e avere abbassato la guardia in tema di prevenzione e sicurezza è servito ai 
padroni per non investire. 
Invece di mettere 
al sicuro lavoratori, ambienti e processi produttivi, hanno tentato con ogni 
mezzo (legale e illegale) di salvaguardare il loro profitto portandosi dietro 
una lunga scia di morti e di lutti.
Chi oggi parla lo 
stesso linguaggio dei Riva (padroni dell'Ilva) è lo stesso che sposava la linea 
Marchionne, lo stesso che in questi anni ha ritenuto superflua la battaglia per 
la salute e la sicurezza accettando aumento dei tempi di lavoro, riduzione delle 
pause, intensificazione dei ritmi.
  La questione della 
sicurezza (dei lavoratori e dei cittadini) va di pari passo con la difesa di 
interessi collettivi e di condizioni di lavoro e di vita 
dignitose
E' una colossale 
bugia la notizia secondo la quale in Italia molte fabbriche sono state chiuse 
per intervento della ASL a seguito di richiesta di ottemperanza alle normative 
di sicurezza. 
E’ invece vero 
l'esatto contrario, ossia che gli interventi sono stati tardivi oppure non ci 
sono mai stati con il risultato di peggiorare ulteriormente la tragica 
statistica dei morti e dei malati. E' accaduto alla Thyssen Krupp, alla Eternit 
di Casale Monferrato, ma anche in tantissimi altri piccoli siti 
produttivi.
  Chi oggi non tutela 
la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro ha già svenduto diritti e tutele 
collettive, ha accettato deroghe ai contratti e imposizioni di ogni 
genere
La disinformazione 
è funzionale a salvaguardare i profitti aziendali e per raggiungere questo scopo 
si costruiscono campagne miranti a dipingere come terroristi e facinorosi gli 
operai e i cittadini che si oppongono.
 Associazione 
Nazionale per la Sicurezza sul Lavoro Ruggero Toffolutti,Associazione 
Sicurezza sul Lavoro Know Your Rights!,CGIL Consorzio 
Comunico Firenze,COBAS Empoli 
Valdelsa,Samantadipersio's 
Blog,Sportello Sicurezza 
sul Lavoro COBAS Pisa e 
Pontedera
Nessun commento:
Posta un commento