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martedì 16 ottobre 2012

CATTEDRE A 24 ORE? NO GRAZIE!


Non è bastato al Fondo Monetario Internazionale e alla BCE quanto i loro esecutori che si sono succeduti negli ultimi governi italiani hanno fatto in questi anni: licenziamenti di massa, tagli draconiani ai servizi sociali, aumento dell’IVA e delle tasse, blocco delle assunzioni, degli scatti di anzianità, dei contratti, abolizione dell’art.18 dello statuto dei lavoratori che tutela il diritto a non essere licenziati senza un giustificato motivo, cancellazione della contrattazione nazionale, allungamento a dismisura dell’età pensionabile ecc.
Gli speculatori di banche e finanziarie vogliono ancora di più e i loro servitori al governo eseguono diligentemente e i parlamentari che lo sostengono continuano a votare qualsiasi porcheria antipopolare.
Sta succedendo così con la bozza del ddl Stabilità  licenziato dall’ultimo consiglio dei ministri. Un documento pieno di misure sempre più feroci nei confronti di chi ha meno: ulteriore aumento dell’IVA, taglio retroattivo di detrazioni e deduzioni fiscali, proroga del blocco dei contratti e degli scatti di anzianità dei dipendenti pubblici, ritenuta sullo stipendio per chi ususfruisce dei permessi previsti dalla legge 104/92 sulla disabilità.
E non è tutto perché il lungo documento governativo richiederà tempo per essere letto correttamente. Chi volesse provarci trova il documento in esclusiva a questo url http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2012-10-11/esclusivo-ecco-bozza-legge-212759.shtml?uuid=AbuObzrG. Il giornale della Confindustria sembra avere un filo diretto col governo.
Per quanto riguarda la scuola (oltre quanto detto per i dipendenti pubblici) troviamo nella bozza la misura più grave e vergognosa: l’aumento di 6 ore settimanali di lavoro per i docenti delle scuole secondarie a parità di salario. Ecco il testo:
“A decorrere dal 10 settembre 2013 l'orario di servizio del personale docente della scuola primaria e secondaria di primo e di secondo grado, incluso quello di sostegno, è di 24 ore settimanali. Nelle sei ore eccedenti l'orario di cattedra il personale docente non di sostegno della scuola secondaria titolare su posto comune è utilizzato per la copertura di spezzoni orario disponibili nell'istituzione scolastica di titolarità e per l'attribuzione di supplenze temporanee per tutte le classi di concorso per cui abbia titolo nonché per posti di sostegno, purché in possesso del relativo diploma di specializzazione. Le 24 ore di servizio del personale docente di sostegno sono dedicate interamente ad attività di sostegno. L'organico di diritto del personale docente di sostegno è pari, a decorrere dall'anno scolastico 2013/2013, a quello dell'anno scolastico 2012/2013.”
In effetti quei galantuomini del governo vogliono dare come contropartita 15 giorni in più di ferie estive: vale a dire niente, perché quasi tutti i docenti ne godono già di fatto.
Facile prevedere le conseguenze di una simile misura: un taglio di personale stratosferico (qualcuno calcola più di 100.000 dipendenti). Ma non è solo questo a farci indignare: in una fase in cui sta emergendo in modo palese l’intero iceberg del marciume di una classe politica supercostosa, corrotta e agli ordini di banchieri e industriali (il prode Marchionne ha dichiarato: “Monti per sempre” e se lo dice lui qualche convenienza avrà) vengono riproposte politiche che impoveriscono i lavoratori e creano disoccupazione a dismisura.
A conferma del gradimento degli industriali verso il governo Monti, è cominciata la propaganda dei media mainstream e, in particolare, del giornale di Confindustra, pubblicando notizie infondate come quella che i docenti italiani lavorerebbero meno dei coleghi europei. Intanto diciamo che:
·      i docenti italiani guadagnano da 4 a 10 mila euro in meno rispetto alla media europea, tra lo stipendio di un insegnante italiano, a inizio e a fine carriera, rispetto ai suoi colleghi degli altri paesi dell’Unione. Nel dettaglio, se un insegnante italiano di scuola media ad inizio carriera guadagna 24mila euro (la media Ue è di 28 mila) un collega tedesco ne guadagna 42 mila, uno spagnolo 34 mila. Al massimo della carriera, dopo 35 anni, un docente di scuola superiore in Italia arriva a guadagnare quasi 39 mila euro lordi l’anno (la media Ue è di quasi 49 mila) un tedesco ne guadagna 63 mila, uno spagnolo 48 mila, un francese 47 mila. Va inoltre considerato che, avendo l’Italia il carico fiscale tra i più alti,la differenza, al netto è anche maggiore.
·      il carico settimanale di un insegnante italiano della scuola primaria è di 22 ore rispetto alle 19,6 della media Ue. Per la secondaria superiore sono 18 le ore per l’insegnante italiano, 16,3 per la media europea. Nella secondaria inferiore le ore sono le stesse in Italia e nella media Ue: 18. Dunque quanto afferma il ministro Profumo (e i media suoi amici ripetono come un mantra) che l’aumento delle ore di lezione serve ad allineare la scuola italiana a quella europea è una clamorosa bufala. Lo stesso personaggio quanche settimana fa ha falsificato il numero degli insegnanti di sostegno in una intervista sostenendo che sono 150.000 invece dei reali 96.000.
La fonte dei dati riportati sul confronto delle scuole europee è un recente studio della Uil scuola (lo trovate all’url http://www.uil.it/uilscuola/) che conferma tanti altri studi precedenti.
Ciliegina sulla torta, il buon Profumo ha concesso che i docenti idonei ad altri compiti (prima di passare ad amministrativi) potranno chiedere una nuova visita medica, e se l'esito sarà favorevole potranno rientrare ma solo su posti vacanti e disponibili.
La misura è ormai colma. Se il debito pubblico (che non è stato provocato dagli stravizi degli italiani come ci raccontano i cantori del libero mercato: si veda l’articolo di Francesco Gesualdi a questo url http://www.ilmanifesto.it/area-abbonati/in-edicola/manip2n1/20121009/manip2pg/15/manip2pz/329873/) è troppo alto si faccia come l’Islanda che non ha pagato i creditori. Se gli esattori del governo per conto degli speculatori vogliono pagare il debito pubblico tagliando spese, taglino le spese dannose: le spese militari (solo non comprando gli aerei f35 si risparmiano una ventina di miliardi euro), le missioni militari all’estero (1,4 miliardi di euro all’anno), la TAV (35 miliardi di euro escluse le opere accessorie) e le altre grandi inutili opere, il sostentamento della casta politica (decine di miliardi ogni anno), si faccia pagare l’IMU alla chiesa cattolica. Oppure facciano tassino una tantum i grandi patrimoni o facciano finalmente pagare gli evasori fiscali.
Sia chiaro che la colpa di questo processo di spoliazione di reddito e diritti per i lavoratori è responsabilità soprattutto dei lavoratori stessi che sono stati troppo a guardare, delegando ai partiti (tutti stracorrotti) e ai conniventi sindacati concertativi. È ora di darci una mossa e di mobilitarci per spazzare via il governo Monti, chi lo sostiene e chi lo manovra. L’alternativa è di continuare a subire ulteriori bastonate.

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