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giovedì 22 novembre 2012

Lettera aperta dei COBAS agli studenti in lotta


Dopo la straordinaria giornata del 14, di nuovo in piazza insieme a Roma il 24 novembre (P.della Repubblica, ore 10)
Per battere Profumo e il governo, per impedire la distruzione della scuola pubblica.
 
Il 14 novembre, mentre in 27 paesi europei milioni di persone manifestavano contro le politiche di austerità e i massacri sociali del liberismo, in Italia centinaia di migliaia di studenti, docenti ed Ata, lavoratori/trici del settore pubblico e privato segnavano con la loro forte presenza lo sciopero generale e i cortei che abbiamo organizzato insieme a voi in 30 città. Enorme in particolare la vostra partecipazione a Roma dove i due cortei, poi congiuntisi, di circa 80 mila studenti e tante migliaia di lavoratori/trici hanno bloccato la città, arrivando pure di fronte al Parlamento e purtroppo dovendo subire un’ignobile aggressione poliziesca che ha provocato tra di voi il ferimento di tanti giovani e giovanissimi e l’arresto di otto di essi, ora scarcerati. Le cariche poliziesche, seppur con dimensioni più ridotte e con conseguenze non così drammatiche, hanno ricordato quelle di undici anni fa a Genova contro i manifestanti anti-G8: come allora, una nuova generazione scendeva in campo per difendere il proprio presente e il proprio futuro; e come allora il comportamento aggressivo e feroce delle “forze dell’ordine” intendeva terrorizzare i giovani manifestanti per dissuaderli una volta per tutte dal ribellarsi all’ingiusto ordine sociale e politico esistente. Ma l’intento è fallito miseramente, perché, anzi, le occupazioni di scuole e le proteste si sono estese, coinvolgendo sempre più studenti, in alleanza con tanti docenti, nella lotta contro la politica scolastica del governo, il continuo impoverimento dell’istruzione pubblica, il folle aumento dell’orario degli insegnanti a parità di salario, la conseguente espulsione dei precari, la deportazione degli insegnanti “inidonei”, il blocco di contratti e scatti e la legge Aprea-Ghizzoni, che imporrebbe definitivamente la scuola diretta dalle aziende, cancellando gli organi di democrazia della scuola e imponendo i quiz Invalsi per valutare i docenti e gli studenti.
La giornata del 14 e le precedenti mobilitazioni del popolo della scuola pubblica hanno disvelato i veri intenti della politica scolastica governativa, che è in perfetta continuità con quella dei precedenti ministri dell’Istruzione: imporre una scuola-miseria fatta di tagli permanenti e finanziamenti ridicoli, e una scuola-quiz, basata sui grotteschi indovinelli dell’Invalsi come metro di valutazione e di premio-punizione, che dovrebbero sfornare una massa di giovani precari, indifesi, malleabili e disponibili verso le imposizioni del padronato, dei gruppi industriali e finanziari, delle caste politiche e manageriali che hanno provocato la gravissima crisi che affligge dal 2008 l’Italia e l’Europa; crisi che sono i settori sociali più deboli e indifesi a pagare e non i responsabili di essa, che anzi aumentano i loro profitti, la corruzione dilagante, l’evasione fiscale, le ruberie e le malversazioni. Dunque, il movimento che vuole sconfiggere l’intera politica di immiserimento della scuola pubblica non può fermarsi qui, ed in tal senso ci sembra decisiva la massima riuscita dello sciopero della scuola del 24 novembre e di una grande manifestazione unitaria del popolo della scuola pubblica a Roma, che vi proponiamo di gestire insieme. Tenuto conto del comportamento autoritario e repressivo messo in atto dalle “forze dell’ordine” il 14 novembre, come COBAS abbiamo chiesto e ottenuto un corteo per il 24 mattina (ore 10) da P. della Repubblica a P. Venezia: ma abbiamo anche fatto presente che altri eventuali cortei che voi intendiate organizzare, con la speranza che siate d’accordo per incontrarci o a Piazza della Repubblica o in altri punti di passaggio del nostro corteo, andranno considerati dalla questura e dal governo legittimi alla pari del nostro autorizzato, e che considereremo un’aggressione intollerabile qualsiasi tentativo di impedire l’espressione della vostra libera e sacrosanta protesta. In ogni caso, vi proponiamo di incontrarci per coordinare al meglio le mobilitazioni del 24 novembre e vi ribadiamo il totale sostegno alla vostra lotta e alle vostre rivendicazioni che sono anche le nostre.

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