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martedì 29 gennaio 2013

Scuola: Tagliare le Vacanze? Tra sondaggi di Repubblica e lanci elettorali, il rischio c'è


Ha creato scalpore la pietra lanciata da qualche ora che ancora una volta ha colpito il settore della scuola.
La questione?
Le vacanze.

Certo, è intervenuta una smentita da parte di quella mano che avrebbe scagliato la pietra.
Infatti, sul sito Agenda Monti si legge testualmente che :
Non è prevista nessuna limitazione a un mese delle vacanze estive delle scuole. La riforma del mercato del lavoro di Scelta Civica, alla quale lavora un gruppo di economisti insieme a Pietro Ichino, sarà presentata nei prossimi giorni e non conterrà alcun taglio delle vacanze scolastiche.

Ma il danno è  fatto.
Repubblica ha lanciato un sondaggio con la seguente domanda: Nella sua nuova bozza sul lavoro, Monti propone solo un mese di vacanze estive "senza che sia aggravato il carico degli insegnanti". Siete d'accordo?
Alle 12.20 su 16015 voti, ben il 42% si è pronunciato a favore.
Ma vi è di più.

Nel sito di Italia Futura, Irene Tinagli, Docente all'Università Carlos III di Madrid, e candidata alla circoscrizione della Regione Emilia Romagna con la lista Monti per queste elezioni, già nel 2010, aveva lanciato, proprio sul sito di Italia Futura, una riflessione sul tema, affermando testualmente chenegli Stati Uniti. Il ministro dell’Istruzione americano, Arne Duncan, ha recentemente citato gli studi del professor Harris Cooper (che dimostrano, guarda un pò, che l’assenza prolungata dai banchi di scuola provoca una perdita di conoscenze rilevante), per supportare programmi di studio estivi. Duncan non ha detto niente di straordinario, ha fatto ciò che ci si aspetterebbe da chi ci governa: usare tutte le migliori fonti d’informazione per prendere decisioni importanti. Ma cosa avrebbe pensato il mondo se il governo americano invece di intensificare l’offerta scolastica e i programmi estivi avesse dichiarato un mese di vacanza in più a settembre “perchè è il mese migliore per andare a Las Vegas?”.

Questa problematica verrà affrontata, le vacanze della scuola saranno destinate ad essere riviste, salvo una ribellione dell'intera comunità scolastica che certamente non mancherà.
D'altronde chi lavora a scuola ben è consapevole delle consistenti condizioni di stress in cui si opera, di tutte le problematiche che caratterizzano la scuola, e due mesi di vacanza sarebbero anche pochi per consentire al personale scolastico di recuperare l'intera integrità psicofisica dopo la conclusione dell'anno scolastico.
Si guarderà probabilmente al modello dei campi estivi americani, forse si proporranno soluzioni di adesione volontaria collegate al concetto della premialità e produttività come già normata in via arbitraria e contrattuale nella scuola con l'accordo firmato da Cisl, Uil, Snals e Gilda il 12 .12.12 alle ore 21.45 presso l'Aran. Marco Barone

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