Dal prossimo 20 aprile ogni cittadino ha diritto ad accedere senza motivazione. decade l'interesse qualificato
Il 20 aprile prossimo entrano in vigore le norme in materia di totale accessibilità delle informazioni sull'organizzazione e le attività delle pubbliche amministrazioni, scuole comprese, introdotte dal decreto legislativo n. 33 del 14 marzo scorso in attuazione della delega contenuta nell'art. 1, trentacinquesimo comma, legge anticorruzione n. 190 del 2012.
Tali norme, dopo il codice di comportamento dei dipendenti pubblici appena rinnovato, completano almeno per ora la legislazione di contrasto e prevenzione della corruzione nei comportamenti della politica e dell'amministrazione.
Le quali saranno sottoposte a maggiori controlli anche da parte dei cittadini sia attraverso la pubblicazione obbligatoria di dati, documenti, informazioni sia attraverso il cosiddetto accesso civico, la nuova modalità della quale ci si può avvalere per richiederli, i dati i documenti e le informazioni, e ottenerli nel caso non siano stati resi di pubblico dominio. I casi di inadempimento totale o parziale sono segnalati dal responsabile per la trasparenza, affinché siano valutati in sede disciplinare o per la verifica di altre forme di responsabilità come quella dirigenziale. La novità del decreto sta non solo nell'obbligo di pubblicazione, a integrazione delle disposizioni già esistenti sulla trasparenza dell'azione amministrativa avviata all'inizio degli anni novanta del secolo scorso con la legge 241 più volte rimaneggiata, ma nell'incondizionata possibilità riconosciuta ai cittadini diaccedere ai siti delle pubbliche amministrazioni direttamente ed immediatamente, senza autenticazione ed identificazione, e di ottenere le informazioni gratuitamente e senza obblighi di motivazione.
Prima occorreva possedere un interesse qualificato a ottenere le informazioni relative all'organizzazione e al funzionamento del servizio scolastico, dal 20 aprile ogni cittadino, anche se non è genitore o insegnante o sindacato, deve poter accedere liberamente ai siti delle istituzioni scolastiche, per verificare, attraverso la visione diretta di dati organizzativi, disposizioni e quant'altro, il corretto perseguimento delle funzioni istituzionali e l'efficace ed efficiente utilizzo delle risorse pubbliche. Oltre trenta articoli del decreto legislativo di prossima entrata in vigore elenca caratteristiche, qualità e tipologie di documenti, dati e informazioni che devono essere obbligatoriamente pubblicati sui siti istituzionali. Vanno ad esempio pubblicate tutte le direttive, le circolari, i programmi e le istruzioni su organizzazione, funzionamento, obiettivi, procedimenti. I riferimenti normativi devono essere corredati dei relativi link alle norme di legge statale pubblicate nella banca dati www.normattiva.it. Devono essere resi noti organigramma, numeri telefonici, caselle di posta elettronica certificata cui il cittadino può rivolgersi. E poi ancora: dati relativi al personale, ai costi, ai compensi, agli incarichi conferiti o autorizzati; dati sulla contrattazione, sul bilancio preventivo e consuntivo; sui rilievi degli organi di controllo; carta dei servizi e il documento con gli standard di qualità. Nella pubblicazione vanno assicurati integrità, costante aggiornamento, completezza, tempestività, semplicità di consultazione, comprensibilità, omogeneità, facile accessibilità, nonché conformità ai documenti originali in possesso dell'amministrazione. E a proposito del criterio di omogeneità, tutte le informazioni obbligatorie vanno riportate in un apposita sezione del sito denominata «amministrazione trasparente».
In allegato al decreto è anche descritta la struttura che devono assumere le informazioni. Il responsabile per la prevenzione della corruzione, già previsto a livello di amministrazione centrale, svolgerà anche i compiti di responsabile per la trasparenza, tra i quali quello relativo alla redazione del programma triennale per la trasparenza e l'integrità, che andrà a costituire una sezione del più generale programma di prevenzione della corruzione. I dirigenti scolastici non dovranno preoccuparsi di redigere programmi o designare responsabili, dunque, ma dovranno impegnarsi nel perseguimento delle indicazioni contenute in questo nuovo capitolo sulla trasparenza e disporre l'integrazione di quanto già ora viene pubblicato. Altrimenti son dolori.
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