E’ necessario superare il modello di sostegno
paternalista e deresponsabilizzante che vede uno studente visto come
incapace, passivo e bisognoso e un docente di sostegno a metà tra badante e
angelo custode. Per intenderci, quando i colleghi dicono "è il tuo
alunno","è il tuo ragazzo" "pensaci tu" mi girano le
scatole.
Sono anche convinto che sia utile
personalizzare i programmi per
lavorare sui punti di forza e di debolezza degli studenti, di tutti gli studenti. Oggi i piani di studio sono tutti
personalizzati ma sui bisogni, gli interessi e le capacità del professore.
In 10 anni di sostegno mi è stato chiesto 90 volte su cento di rendere
l'allievo "interrogabile", secondo i modi e le forme che piacciono al
singolo professore. Non di individuare insieme un percorso educativo e
didattico a partire dai bisogni e dalle potenzialità del ragazzo.
Detto questo però, è evidente che la
spinta sia quella di fare nuovi tagli e di creare un meccanismo
deresponsabilizzante (un po' come quando si gioca a pallavolo, la palla
non è né mia né tua e l'avversario ti fa punto), con il mito della programmazione, senza che nessuno sul campo verifichi
il lavoro e giorno per giorno cerchi di mediare tra obiettivi e situazioni
concrete. Ci sono PDF compilati a crocette che sembrano schedine del
totocalcio: il consiglio di classe li compila, si toglie il pensiero e si mette
l'anima in pace. Se lo studente non raggiunge gli obiettivi da noi fissati
(alla cazzo), allora è proprio irrecuperabile.
Nei colloqui che ho avuto con le asl nelle marche dove ora lavoro ho già
avuto modo di saggiare la prospettiva Bes: si toglie il sostegno ai ragazzi con
problemi di iperattività o disabilità cognitiva, si dice che lo si fa per il
bene del ragazzo, poi si segnalano le circolari ministeriali del caso
(quella sulla ADHD-iperattività e disturbo dell'attenzione e quella sui bes) e si dice al consiglio di classe che ogni
docente deve saper affrontare queste situazioni. Il consiglio non lo fa
perché non vuole e non sa farlo ed il ragazzo viene bocciato.
La partita contro il sostegno è già iniziata: frasi di presidi che dicono; il fondo di istituto è
decurtato per colpa dei docenti di sostegno. I risparmi del ministero,
annullati dalle sentenze del tar. I genitori che fanno ricorso sono fomentati
da docenti di sostegno e presidi non allineati che hanno il grave difetto di
chiedere il rispetto delle leggi.
Per chiudere, ai corsi sulla
dislessia (che in un modo o nell'altro chiama sempre in causa i docenti di
sostegno, perché molti colleghi curricolari continuano a scappare dal problema
o on sanno come girarsi) si invoca
la circolare sui bes come manna dal cielo, perché le asl in ritardo cronico sulle certificazioni dicono fate un pdp poi
vedremo.
La circolare sui bes è un ombrello, in cui rientra un
po' di tutto. Non tutto è da buttare, ma dobbiamo stare attenti
al modello che avanza, frutto di una ricerca sul ruolo dei docenti disostegno di Fondazione Agnelli, Caritas e supporto di esperti del gruppo delleErickson che voleva spazzar via la figura
dell'insegnante di sostegno.
Matteo
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