La cronaca ternana del “Il Messaggero”
del 14 Maggio 2013 riferisce che la
Magistrata Barbara di Giovannantonio ha
ricevuto una busta contenente minacce e 2 proiettili.
Nell’articolo si fa anche riferimento,
pur senza citarne il nome, al Coordinatore Cobas di Terni, il Professor Franco
Coppoli ed al processo relativo alla controversia del crocifisso, che il
docente aveva tolto dalla parete dell’aula in cui faceva lezione: la Giudice,
nel corso del dibattimento di primo grado, aveva rigettato la tesi, sostenuta
dall’ insegnante, di una condotta discriminatoria del Dirigente Scolastico nei
suoi confronti, quando quest’ultimo lo aveva sospeso dal servizio proprio a
seguito di quell’episodio.
Questo riferimento suscita in che legge
il sospetto di un possibile collegamento tra i due episodi e quindi induce il
lettore implicitamente a considerare come possibile autore della lettera
minatoria, ricevuta dalla Magistrata, proprio il Professor Coppoli.
Il giornalista de “ Il Messaggero “, messe da parte
dignità personale e deontologia professionale, agisce al servizio di chi, a
cominciare del suo “datore di lavoro” Caltagirone, trova grande fastidio
nell’attività di chi si schiera in modo diretto ed efficace, sempre alla luce
del sole, in difesa di diritti e beni comuni.
“Il Messaggero” non è nuovo a
queste cronache infamanti, frutto di un indirizzo politico teso a mettere in
cattiva luce tutto quello che si muove in alternativa ai progetti della classe
economica dominante e della casta politica.
Il proprietario de “Il Messaggero”,
Caltagirone, noto palazzinaro romano, sta promuovendo con ostinazione
quotidiana una campagna tesa a criminalizzare il “Movimento per il diritto
all’abitare”, che mette in discussione il suo soverchiante potere immobiliare,
l’ulteriore cementificazione e sottrazione di suolo.
La stessa dichiarata ostilità colpisce
il Forum dell’Acqua, vittorioso nel referendum del 2011, per l’attuale campagna
sulla ripubblicizzazione di Acea.
Caltagirone, con il solo 13% delle azioni, controlla Acea, che, come è noto, è presente in Umbra Acque SPA, contribuendo in modo determinante all’aumento costante e sproporzionato delle tariffe dell’acqua a scapito dei cittadini umbri.
Caltagirone, con il solo 13% delle azioni, controlla Acea, che, come è noto, è presente in Umbra Acque SPA, contribuendo in modo determinante all’aumento costante e sproporzionato delle tariffe dell’acqua a scapito dei cittadini umbri.
Sicuramente, Franco Coppoli dà molto
fastidio a tutti i “ sacerdoti ” dell’ordine sociale esistente.
Allo stesso modo danno fastidio i movimenti ed i comitati di cittadini, che in modo sempre più massiccio ed insistente agiscono in difesa dei beni comuni, perché tutti i servizi pubblici siano sottratti al profitto dei privati e riconquistati dai cittadini, per l’affermazione di una società veramente laica.
Allo stesso modo danno fastidio i movimenti ed i comitati di cittadini, che in modo sempre più massiccio ed insistente agiscono in difesa dei beni comuni, perché tutti i servizi pubblici siano sottratti al profitto dei privati e riconquistati dai cittadini, per l’affermazione di una società veramente laica.
Nel riaffermare il nostro impegno antifascista, la
nostra volontà di difendere diritti e beni comuni, la nostra determinazione nel
promuovere la liberazione sociale e culturale, dichiariamo fallito il tentativo
di isolare socialmente e politicamente i sostenitori ed i promotori di questo
genere di lotte a Terni ed in Umbria.
Come Sindacalismo di Base, comprendente
Confederazione Cobas ed USB della provincia di Perugia, come
Comitato per la memoria storica e contro l’ingerenza clericale nella società
civile “Pietro Castellini” e come Circolo Anarchico “Sana Utopia” esprimiamo la
nostra solidarietà incondizionata al Compagno Franco Coppoli.
Perugia, 30 Maggio 2013
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