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giovedì 6 giugno 2013

CGIL-CISL-UIL RITROVANO L’UNITA’…CONTRO I LAVORATORI


L’accordo Cgil-Cisl-Uil-Confindustria del 31.5.13 è la logica conseguenza dell’insulso inciucio che ha costruito il governo Letta , finalizzato alla logica corporativa della “ pace sociale”,imposta con il blocco salariale-conflittuale e con l’esclusione del sindacalismo di base dalla rappresentanza..
Questo accordo ,definito entusiasticamente dai contraenti “ storico”, è l’evoluzione applicativa di quello sottoscritto il 28.6.11 , con il quale si rendeva superfluo il CCNL , attraverso le famigerate “deroghe” a stipulare nei contatti aziendali materie di pertinenza del CCNL.
Qui “ in più” c’è la soluzione-scambio del superamento degli “ accordi separati”, per una rinnovata,rigida e complice concertazione ai danni dei lavoratori..
La soluzione passa per una misurazione certificata della rappresentanza  dei firmatari dell’intesa : chi supera il 5% tra deleghe e voti Rsu , non può essere escluso dai tavoli contrattuali.
Lo scambio sta nella “ validità erga homnes” degli accordi e nel divieto di sciopero, pena sanzioni economico-normative, imposto su quanto accordato nel CCNL,contratti 2°livello e/o aziendali.
Con questo meccanismo truffaldino e anticostituzionale , i Confederali pensano di potere tirare a campare nella crisi , nel tentativo di soffocare rivendicazioni e rivolte.
L’approvazione della Fiom all’accordo non deve meravigliare, ne farsi trarre in inganno dal suo mediatico agitarsi politico : la Fiom resta allineata e coperta con la gestione Cgil-Camusso, lo dimostrano le quotidiane sottoscrizioni di accordi aziendali concertativi,quelli che escludono o continuano ad osteggiare la rappresentanza ai Cobas.          
Va da se che con l’esclusione dalla rappresentanza sindacale del sindacalismo di base, i compari non raggiungono lo scopo del consenso. Anzi questo rafforzamento del  monopolio in tempi di
“crisi di identità”  sta lì a dimostrare la loro debolezza e caducità , di fronte alla incontenibile richiesta di lavoro-reddito-diritti-dignità che sale nel Paese.

IL DIRITTO DI SCIOPERO NON SI TOCCA ! E’ un naturale diritto di libertà sancito dalla Costituzione, che né le leggi che lo limitano, né accordi capestro come questo saranno mai in grado di bloccare l’insorgenza sociale, che quando esplode consuma qualsiasi ostacolo.

IL DIRITTO ALLA RAPPRESENTANZA DEMOCRATICA, non può essere conculcato da questa ulteriore forma di protezionismo. La strada maestra è la Legge sulla Rappresentanza, già sollecitata più volte anche dalla Corte Costituzionale, chiamata a valutare la vetustà dell’art.19  L.300/70.

“L’ERGA HOMNES”- la validità degli accordi estesa a tutti i lavoratori – non può essere carpita con questi furfanti mezzucci : solo il referendum  che raggiunge il quorum del 50%+1 degli aventi diritto al voto, può assumere la “validità erga homnes”.

La Confederazione Cobas nel mentre denuncia e contrasta questa infame porcata , continua la sua imperterrita opera di sostegno alle rivendicazioni dei lavoratori e dei ceti popolari , così come si fa carico di contribuire alla ricomposizione delle forze sociali intese alla trasformazione della società.

Roma  4.6.13                                CONFEDERAZIONE  COBAS             

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