Fernandez (da pochi giorni trasferito a Roma) è
accusato di aver portato avanti indagini parallele e illegali.
Le accusa vanno
dall’abuso di ufficio al favoreggiamento personale la violazione e rivelazione di segreti d’ufficio e il falso in atto pubblico.
In sostanza c’è l’ipotesi da parte della Procura che
il dirigente della questura a volte abbia agito aldilà delle regole fissate dalla legge. Ora la indagini mirano ad individuare se qualcuno lo abbia aiutato e se abbia avuto autorizzazioni in tal senso: il numero degli indagati potrebbe aumentare.
Tra gli episodi più gravi c’è sicuramente quello che riguarda
il giudice ternano Pierluigi Panariello e sua moglie (avvocato). Secondo l’accusa il giudice sarebbe stato fatto pedinare per conoscere le sue abitudini mentre il telefono della donna sarebbe stato intercettato.
Episodi nati, secondo la ricostruzione accusatoria,
dopo che lo stesso giudice Panariello aveva smontato le indagini su un gruppo di curdi e italiani che avevano messo su un’organizzazione per fornire falsi permessi di soggiorno in tutta Italia che aveva portato all’arresto di nove persone, facendo cadere a sorpresa l’accusa di associazione a delinquere.
Un’attività di
intercettazioni e pedinamenti di giudice e signora che per l’accusa sarebbero state condotte in modo «arbitrario e sulla base di risentimenti personali, e senza l’avallo della procura». Questa indagine probabilmente verrà stralciata e inviata alla Procura competente in questo caso di Firenze.
Tra gli episodi contestati a Fernandez c’è anche quella delle
pressioni per far rimanere a Terni un collaboratore di giustizia.
Ma anche quella che ha meno rilevanza giudiziaria e riguarda
la richiesta di un politico fatta a Fernandez di controllare acquisire i dati personali di un profilo Facebook di una donna ternana, senza le dovute autorizzazioni.
Un favore intercettato dalla Procura che però ora si è ritorto contro di lui. Ma c’è anche
quella sul mondo del tifo relativa all’emissione di Daspo, le misure che vietano l’accesso allo stadio. Ora sarà, il gip Simona Tordelli a dover decidere se accogliere la richiesta interdittiva fatta dal pm Elisabetta Massini. Certo è che in questura il nervosismo aumenta con molti uffici che sono in ebollizione
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