Trovati in rete due interventi del nuovo ministro che illustrano bene e senza giri di parole il suo pensiero:
1° intervento da TuttoScuola: vedi qui
2° intervento: dal blog di Pietro Ichino: vedi qui
Ci sono tutti gli ingredienti del neoliberismo aggressivo che ha ormai colonizzato anche la cultura della sinistra: la meritocrazia (esplicitamente contrapposta all’uguaglianza), la valutazione quantitativa e standardizzata (organizzata intorno all’Invalsi), l’autonomia competitiva delle istituzioni scolastiche.
Intorno a questo nocciolo duro si sviluppa tutto il resto dell’armamentario ideologico dispiegato negli ultimi anni: abolizione del valore legale del titolo di studio, accesso all’Università a numero chiuso e in base ai test di valutazione anticipati alla scuola superiore, revisione degli organi collegiali, etc.
La nomina del ministro Giannini (da leggere anche in rapporto a quella di Padoan all’economia) riflette perfettamente l’ideologia renziana.
Il disegno complessivo è chiaro e organico.
Non c’è traccia di improvvisazione.
Ci sono tutti i presupposti perché la ristrutturazione del mondo della scuola (dal punto di vista culturale, perché dal punto di vista economico il lavoro sporco è già stato fatto da altri) possa procedere rapidamente e senza intoppi.
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