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sabato 25 luglio 2015

REINTEGRATO E RISARCITO IL LAVORATORE INGIUSTAMENTE LICENZIATO DA COOP CENTROITALIA: IL FATTO NON SUSSISTE


II Giudice del lavoro di Terni, con la sentenza 262 del 22 luglio 2015, ha affermato che il fatto non sussiste respingendo come infondata l’opposizione della COOP CENTROITALIA e confermando l’ordinanza del  22/12/2014 di reintegro e risarcimento del lavoratore ingiustamente licenziato da COOP CENTROITALIAcondannando la cooperativa di distribuzione a rifondere le spese processuali.
Una seconda vittoria importante che oltre a ingiungere alla COOP CENTROITALIA a ridare diritti, salario e contributi previdenziali a TP,  lavoratore iscritto ai cobas e difeso dall’avvocato Gabriella Caponi per la confederazione Cobas di Terni, ne ristabilisce pienamente la dignità e la caratura che l’accusa di furto, pretestuosa ed inconsistente da parte di Coop, aveva di fatto messo in dubbio. 
E’ stata dunque respinta l’opposizione di COOP CENTRO ITALIA all’ordinanza del giudice del lavoro di Terni del 22 dicembre 2014 che aveva già ordinato la reintegra del lavoratore  e condannato  la COOP CENTRO ITALIA, al pagamento dell’indennità risarcitoria nonché al versamento dei contributi previdenziali e assistenziali dal licenziamento alla reintegra e alle spese processuali.
Quello che è assurdo è che questa sentenza non potrà essere affissa nella bacheca sindacale all’interno della COOP CENTRO ITALIA,  perché nonostante i l 30% dei lavoratori abbiano votato Cobas alle RSU, la direzione di COOP ha consegnato le chiavi alla sola CGIL che monopolizza, in “strana” sintonia col datore di lavoro, la stessa bacheca e come COBAS DEL LAVORO PRIVATO siamo ancora in attesa della conclusione di un art. 28 L. 300/70 contro Coop per comportamento antisindacale.
Ricordiamo brevemente l’ingiusto licenziamento di P.T.: nel novembre del 2013 COOP CENTRO ITALIA rispondeva di fatto alla costituzione del COBAS e all’affermazione alle elezioni RSU  del sindacato di base nel punto vendita di Terni, votato da oltre il 30% dei lavoratori, con un licenziamento che abbiamo sempre definito “politico” e del quale abbiamo sempre denunciato l’inconsistenza e insussistenza delle motivazioni nonché il carattere pretestuoso e strumentale da parte di COOP CENTROITALIA.
Partiva subito una campagna di solidarietà nazionale contro il licenziamento di PT, un lavoratore di sessanta anni accusato di furto di merendine da COOP CENTRO ITALIA attraverso l’uso strumentale di immagini che nulla mostravano se non la loro palese illegalità essendo state riprese nei magazzini senza alcuna comunicazione alle RSU e ai sindacati, in piena violazione delle norme e dei diritti dei lavoratori.
Se nell’immagine pubblicitaria COOP lancia slogan come “la coop sei tu” nelle pratiche di relazione sindacali è ben altro il quadro che si viene a definire. Con un’arroganza ed un attacco ai diritti dei lavoratori che non appartengono assolutamente alla storia del movimento operaio e del mutualismo da cui Coop proviene ma da cui si è allontanata abissalmente, come queste pratiche confermano. Ma ora dovrà reintegrare e risarcire PT .
“Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti” diceva l’IWW, oggi possiamo dire che con questa sentenza giustizia è stata fatta non solo per PT, ma per tutti i lavoratori, contro i licenziamenti illegittimi il videocontrollo illegale e l’arroganza padronale.
Franco Coppoli, confederazione COBAS Terni


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