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martedì 15 dicembre 2015

Docente assunto su potenziamento già dal 2016/17 potrà passare su cattedra. I “residuali GaE” e i sovrannumerari di ruolo chiedono tutela

Uno dei quesiti più frequenti in questi giorni da parte dei docenti neossunti in fase C (concluse ieri le assunzioni in servizio) è se tale immissione in ruolo sarà destinata a rimanere per tutta la carriera sul potenziamento o se vi sarà la possibilità di passare su cattedra, al pari dei colleghi già di ruolo.
Il ruolo del “docente potenziatore” ad oggi suscita un misto di fascino e mistero. C’è chi li definisce docenti di serie B, anzi C dalla fase che li immessi in ruolo, e chi invece anche tra i docenti di ruolo strizza l’occhio a questa nuova figura, come stimolo per esperienze professionali finora confinate in progetti e progettini a cui dedicare tempo extra rispetto a quello della didattica ordinaria.
I neossunti più timorosi chiedono se saranno “insegnanti a tempo indeterminato ma sempre un po’ precari”, alla mercè delle richieste della presidenza, senza un orario fisso annuale, con incarichi mutevoli nel corso dell’anno scolastico, chiamati a impegni per i quali alcuni non hanno competenza e preparazione, o a sobbarcarsi solo le sostituzioni dei colleghi assenti.
L’a.s. 2015/16 è sicuramente un anno transitorio e le difficoltà di questi primi giorni certo non fanno ben sperare in una risoluzione positiva di molte problematiche (vedi tag Organico di potenziamento).
Ma proiettiamoci nel 2016/17 o meglio nel triennio 2016/18, dal momento che nei prossimi giorni le scuole presenteranno il PTOF, il Piano triennale di offerta formativa, nel quale saranno inclusi anche i progetti e le relative classi di concorso utili per il potenziamento.
Chi accederà ai posti di potenziamento? In teoria tutti i docenti di ruolo.
I neoimmessi 2015/16 dovranno presentare domanda di mobilità (provinciale o nazionale a seconda delle fasi di assunzioni e del canale GaE/GM di reclutamento) per tutto l’organico di autonomia, e dunque sia per i posti vacanti in organico di diritto che per i posti di potenziamento.
Secondo quanto previsto dalla legge 107/2015 (a parte i neossunti in fase 0 e A) saranno assegnati ad un ambito territoriale. Qui approdato, come si sarà assegnati ad una scuola piuttosto che ad un altro, come all’organico di diritto o al potenziamento?
Una parziale risposta al primo interrogativo si può trovare nel comma 79 dove si stabilisce che “A decorrere dall’anno scolastico 2016/2017,  per  la  copertura dei  posti  dell’istituzione  scolastica,  il  dirigente  scolastico propone gli  incarichi  ai  docenti  di  ruolo  assegnati  all’ambito territoriale di riferimento, prioritariamente sui posti comuni  e  di sostegno, vacanti e disponibili, al fine  di  garantire  il  regolare avvio delle lezioni, anche tenendo conto delle candidature presentate dai docenti medesimi e della precedenza nell’assegnazione della  sede ai sensi degli articoli 21 e 33, comma  6,  della  legge  5  febbraio 1992, n. 104”
Il docente trasferito nell’ambito territoriale potrà quindi “scegliere” le scuole in cui vorrebbe lavorare presentando il curriculum ed esprimendo in tal modo la propria candidatura per lavorare nella scuola.
Sarà poi il Dirigente scolastico a proporre l’incarico ai docenti, operando una scelta in base a criteri che non risultano del tutto chiari, dal momento che nel comma 80 si parla genericamente di “valorizzazione del curriculum, esperienze e competenze professionali”, senza entrare nello specifico, mentre il dettaglio in questo caso sarebbe stato indispensabile e doveroso.
L’incarico per essere formalizzato richiede l’accettazione esplicita da parte del docente e in presenza di docenti che non ricevono nessuna proposta di incarico sarà l’Ufficio Scolastico Regionale a provvedere al conferimento dell’incarico al docente, così come previsto dal comma 82 della legge 107:
Potrà dunque avvenire che già dal 2016/17 i neossunti in fase C su potenziamento possano essere assegnati a posto comune. Le variabili sono però ancora tante, e tutte non ancora ben definite, a partire dalle modalità con cui strutturare il PTOF.
Tutto ciò “spaventa” due categorie di docenti
  1. i precari ancora inseriti in GaE, che chiedono tutela per il conferimento degli incarichi annuali
  2. i sovrannumerari, che da un certo punto di vista, dovranno “competere” con i colleghi neoarrivati per la cattedra. Ne parliamo anche nel nostro forumù
Elmo Penna  Orizzonte Scuola,  2.12.2015.  

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