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domenica 14 febbraio 2016

Anief e Cobas si sono incontrati per programmare una lotta comune contro la “cattiva scuola” di Renzi

L’incontro tra Anief e Cobas, che già avevano scioperato insieme il 13 novembre scorso contro la “cattiva scuola” di Renzi e la legge 107, è la prima risposta all’accordo politico raggiunto tra il Miur e i sindacati “rappresentativi” per il contratto sulla mobilità. Di fronte alla sottomissione al "renzismo" del sindacalismo confederale che apre le porte alla chiamata diretta da parte dei presidi e alla perdita di titolarità volute dalla “cattiva scuola”, soltanto a parole contestate da tali sindacati nella scorsa primavera, Anief e Cobas si oppongono e rilanciano la mobilitazione.

Piero Bernocchi, portavoce nazionale Cobas, e Marcello Pacifico, presidente Anief, dichiarano congiuntamente, dopo l’incontro tenutosi a Roma: “Nei prossimi mesi discuteremo in Convegni e assemblee pubbliche regionali le nostre posizioni sul conflitto contro l’applicazione della legge 107, la chiamata diretta dei presidi, il cosiddetto "premio di merito" e la presunta "valutazione" dei docenti, i quiz Invalsi, i licenziamenti e l’espulsione di una marea di precari e l’utilizzo di tanti altri/e in qualità di “tappabuchi” nelle scuole; e affronteremo anche le iniziative referendarie abrogative di alcune norme della legge n. 107/2015, la rappresentanza e le prerogative sindacali.
All’elezione del CSPI, complessivamente, Anief e Cobas hanno preso più del 10%. Se fosse rispettava la democrazia sindacale che nella scuola è stata abolita da un ventennio, ci sarebbe stata riconosciuta la rappresentatività ed oggi avremmo fatto saltare quell’accordo che, nei trasferimenti del personale, con la creazione degli ambiti territoriali, dà avvio a una chiamata diretta da parte dei presidi che abbiamo sempre contestato in piazza e che sarà distruttiva per la scuola pubblica.”

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