Trasferimenti in quattro fasi e una sequenza contrattuale per definire i criteri a cui dovranno attenersi i dirigenti scolastici nell'esercizio della chiamata diretta dei docenti.
È quanto prevede un accordo politico siglato dai rappresentanti dell'amministrazione scolastica e dei sindacati Cgil, Cisl, Uil e Snals (la Gilda non lo ha firmato).
L'intesa è stata raggiunta all'esito di una riunione che si è tenuta il 21 gennaio scorso al ministero dell'istruzione.
E ha fatto da preludio alla contrattazione vera e propria, che si sta tenendo in questi giorni a viale Trastevere.
L'amministrazione conta di chiudere il contratto entro la fine della prima settimana di febbraio, così da inviare tempestivamente il testo dell'accordo agli organi di controllo.
Va detto subito che l'accordo politico raggiunto il 21 gennaio non preclude l'accesso alla contrattazione ai sindacati rappresentativi. Pertanto il confronto negoziale sta avvenendo con la delegazione sindacale al completo: Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda. Ciò anche se la Gilda ha già dichiarato che non firmerà il contratto se regolerà (come è certo) gli ambiti e la chiamata diretta da parte dei dirigenti scolastici. Ecco le novità contenute nell'accordo del 21 gennaio.
Fase I
La prima fase dei movimenti, che avverrà a livello provinciale, riguarderà i docenti già in ruolo nell'anno scolastico 2014/2015. In questo stadio saranno trattati anche gli insegnanti appartenenti alla dotazione organica del sostegno delle scuole superiori (Dos). Che fino ad ora non avevano mai avuto titolo a una sede definitiva. Questa particolare tipologia di docenti, infatti, di anno in anno, veniva collocata nella fase della mobilità annuale, sui posti in organico di fatto, tramite la presentazione di domande di utilizzazione.
Dal 1° settembre prossimo, invece, è prevista l'assegnazione di una sede definitiva di titolarità. Così come avviene per i docenti di sostegno delle scuole medie. In questa prima fase saranno trattati anche i docenti soprannumerari, i trasferiti d'ufficio nell'ottennio e quelli appartenenti a classi di concorso in esubero. Ognuno di loro potrà chiedere il trasferimento nella provincia di titolarità secondo le vecchie regole. Mantenendo cioè il diritto alla sede di titolarità anche ad esito della mobilità. Che avverrà previa presentazione della domanda di trasferimento, compilata indicando le scuole di preferenza e i codici meccanografici.
Qualora una di queste preferenze dovesse essere accolta, il risultato sarà l'assegnazione della titolarità nella sede prescelta. I docenti già in ruolo nell'anno scolastico 2014/2015 saranno trattati con priorità rispetto ai neoimmessi in ruolo. E dunque, ai fini dei movimenti, saranno considerati disponibili anche i posti attualmente occupati (in via provvisoria) dai neoimmessi ruolo. I docenti assunti a tempo indeterminato nelle fasi 0 ed A, saranno trattati immediatamente dopo. Anche loro potranno ottenere una sede definitiva di titolarità, presentando la domanda seguendo le vecchie regole, indicando i codici meccanografici delle scuole e la dizione in chiaro.
Fase II
Per quanto riguarda la mobilità interprovinciale, i docenti già in ruolo nel 2014/2015 potranno presentare la domanda e saranno trattati in via prioritaria. La mobilità assumerà rilievo tra ambiti. Ma se l'interessato dovesse ottenere il trasferimento nell'ambito indicato per primo nella domanda di trasferimento, assumerà la titolarità nella sede che gli sarà assegnata. Se lo otterrà per un altro ambito, non otterrà la titolarità della sede e sarà assoggettato alla chiamata diretta da parte del dirigente scolastico.
Dopo i docenti già in ruolo nel 2014/2015, saranno trattati i docenti assunti nelle fasi B e C tramite lo scorrimento delle graduatorie dei concorsi ordinari. Costoro, per ottenere l'assegnazione ad un ambito territoriale definitivo, dovranno indicare tutti gli ambiti della provincia alla quale sono stati assegnati all'atto dell'assunzione. La sede di servizio sarà assegnata ad esito della chiamata diretta da parte del dirigente scolastico. Questi movimenti avverranno in deroga al vincolo di permanenza triennale nella provincia. E dunque, anche i neoimmessi in ruolo potranno produrre la domanda di trasferimento anche per altre province. Fermo restando che, questi ultimi, potranno indicare gli ambiti e non le scuole.
Fase III
I docenti neoassunti nelle fasi B e C, tramite lo scorrimento delle graduatorie esaurimento, saranno assoggettati alla mobilità su tutto il territorio nazionale. E dunque, riceveranno l'assegnazione all'ambito territoriale definitivo all'esito della presentazione di una domanda, nella quale dovranno indicare tutti gli ambiti compresi nel territorio nazionale.
Coloro che non lo faranno otterranno l'assegnazione all'ambito d'ufficio. La sede di servizio sarà assegnata invece per chiamata diretta del dirigente scolastico.
Fase IV
I docenti immessi in ruolo dalle graduatorie del concorso ordinario in una qualsiasi delle fasi del piano straordinario di assunzioni (0, A, B e C) potranno comunque presentare la domanda di trasferimento interprovinciale in deroga al vincolo triennale.
Ma non assumeranno la titolarità della sede e saranno assoggettati alla chiamata diretta a da parte dei dirigenti scolastici.
Mobilità professionale
Ai passaggi di ruolo ed ai passaggi di cattedra sarà assegnato il 25% dei posti vacanti e disponibili. Sempre che non vengano a crearsi situazioni di soprannumero. Nel qual caso, i posti vacanti e disponibili dovranno essere utilizzati prioritariamente per ricollocare il personale in esubero. L'accordo politico del 21 gennaio non chiarisce se l'esito della mobilità professionale sarà l'assegnazione all'ambito oppure l'assunzione di titolarità sulla scuola prescelta.
Infine Cgil, Cisl, Uil e Snals si sono accordati con l'amministrazione per demandare ad un'apposita sequenza contrattuale la definizione delle procedure, delle modalità e dei criteri di assegnazione alle scuole dei docenti titolari nell'ambito. La sequenza contrattuale dovrà essere adottata entro 30 giorni dalla stipula del contratto sulla mobilità.
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