ecco quello che, purtroppo, si delinea dalle commissioni parlamentari sulla questione
sostegno e disabilità.
sostegno e disabilità.
Ulteriori mansioni per il personale ATA, senza alcun riconoscimento economico, per
risparmiare rispetto agli operatori delle cooperative pagate dai comuni, incarichi tra l'altro
obbligatori, in piena sintonia con la scuola-caserma e la scuola miseria degli ultimi anni....
risparmiare rispetto agli operatori delle cooperative pagate dai comuni, incarichi tra l'altro
obbligatori, in piena sintonia con la scuola-caserma e la scuola miseria degli ultimi anni....
Riforma sostegno, ATA dovranno occuparsi dell’assistenza igienica degli studenti.
Rapisarda: poca chiarezza su formazione
Conclusa la discussione presso le competenti Commissioni della Camera e del Senato, con
la delega sull’inclusione, che diventerà effettiva con l’approvazione definitiva da parte del
Consiglio Dei Ministri nelle prossime settimane, ai collaboratori scolastici saranno affidati dei
nuovi compiti.
la delega sull’inclusione, che diventerà effettiva con l’approvazione definitiva da parte del
Consiglio Dei Ministri nelle prossime settimane, ai collaboratori scolastici saranno affidati dei
nuovi compiti.
È l’articolo 3, comma 4, della suddetta delega a prevederlo; qui si legge infatti che
il collaboratore scolastico si dovrà occupare personalmente dell’assistenza di base
igienico-personale degli alunni disabili e per questo dovrà partecipare a dei corsi di formazione
generale previsti dal piano nazionale.
il collaboratore scolastico si dovrà occupare personalmente dell’assistenza di base
igienico-personale degli alunni disabili e per questo dovrà partecipare a dei corsi di formazione
generale previsti dal piano nazionale.
Su tali importanti novità previste dal D.Lgs n. 378 e sui suoi possibili immediati risvolti, nei
giorni scorsi, è intervenuto l’esperto di inclusione scolastica Gianluca Rapisarda, Direttore
scientifico dell’I.Ri.Fo.R.
“Il comma 4 dell’art 3 del D.Lgs n. 378, stanti così le cose –dichiara il Direttore Gianluca
Rapisarda-, farà certamente discutere, perché su di esso ancora non c’è molta chiarezza.
Infatti, mentre oggi il supporto da parte dei collaboratori scolastici è facoltativo, visto
che solitamente è il personale specializzato con corsi di formazione da 900 ore ad occuparsi
dei bisogni degli allievi con disabilità, con l’approvazione della riforma questi saranno
obbligati ad occuparsi della loro assistenza di base igienico-personale.”
giorni scorsi, è intervenuto l’esperto di inclusione scolastica Gianluca Rapisarda, Direttore
scientifico dell’I.Ri.Fo.R.
“Il comma 4 dell’art 3 del D.Lgs n. 378, stanti così le cose –dichiara il Direttore Gianluca
Rapisarda-, farà certamente discutere, perché su di esso ancora non c’è molta chiarezza.
Infatti, mentre oggi il supporto da parte dei collaboratori scolastici è facoltativo, visto
che solitamente è il personale specializzato con corsi di formazione da 900 ore ad occuparsi
dei bisogni degli allievi con disabilità, con l’approvazione della riforma questi saranno
obbligati ad occuparsi della loro assistenza di base igienico-personale.”
“Naturalmente –prosegue Gianluca Rapisarda-, i collaboratori scolastici non potranno
assolvere a tali nuovi compiti e responsabilità senza aver acquisito le giuste competenze
e per questo nel testo della delega viene stabilito che essi debbano seguire dei corsi di
formazione obbligatori (ma senza specificarne le modalità di svolgimento ed il numero
di ore).”
assolvere a tali nuovi compiti e responsabilità senza aver acquisito le giuste competenze
e per questo nel testo della delega viene stabilito che essi debbano seguire dei corsi di
formazione obbligatori (ma senza specificarne le modalità di svolgimento ed il numero
di ore).”
“Fino ad ora- precisa il Direttore scientifico Gianluca Rapisarda-, per erogare l’assistenza
igienico-personale agli allievi con handicap grave, gli assistenti scolastici (gli ex bidelli)
avevano la facoltà di abilitarsi con un corso di n. 40 ore, sulla base di un accordo contenuto
nel loro contratto di lavoro e di una successiva Circolare. Tuttavia, se non si provvederà ad un
serio piano di assunzione in ruolo dei collaboratori scolastici e se il numero di ore di formazione
obbligatoria previsto per quelli già in servizio dal già citato comma 4 dell’articolo 3 della delega
sull’inclusione rimarrà di 40, non credo che si potrà mai pensare di sostituire adeguatamente
Operatori sociali che hanno effettuato una formazione di n. 900, come prevede la legge e come
viene richiesto dagli Enti Pubblici committenti riguardo il personale utilizzato dalle cooperative
sociali per i servizi di assistenza socio-assistenziali in favore degli alunni/studenti con gravi
disabilità.”
igienico-personale agli allievi con handicap grave, gli assistenti scolastici (gli ex bidelli)
avevano la facoltà di abilitarsi con un corso di n. 40 ore, sulla base di un accordo contenuto
nel loro contratto di lavoro e di una successiva Circolare. Tuttavia, se non si provvederà ad un
serio piano di assunzione in ruolo dei collaboratori scolastici e se il numero di ore di formazione
obbligatoria previsto per quelli già in servizio dal già citato comma 4 dell’articolo 3 della delega
sull’inclusione rimarrà di 40, non credo che si potrà mai pensare di sostituire adeguatamente
Operatori sociali che hanno effettuato una formazione di n. 900, come prevede la legge e come
viene richiesto dagli Enti Pubblici committenti riguardo il personale utilizzato dalle cooperative
sociali per i servizi di assistenza socio-assistenziali in favore degli alunni/studenti con gravi
disabilità.”
“Senza considerare –aggiunge Gianluca Rapisarda-, che tale nuova delicata funzione per il
ùpersonale ATA andrebbe ad aggiungersi a tutte le altre già espletate nel corso della
quotidianità. Non sottovalutiamo inoltre il fatto che non tutti gli alunni disabili hanno gli stessi
bisogni poiché dipende dalla specificità del caso. Mi giunge difficile credere che il MIUR non
abbia preso in esame tali aspetti non secondari.”
ùpersonale ATA andrebbe ad aggiungersi a tutte le altre già espletate nel corso della
quotidianità. Non sottovalutiamo inoltre il fatto che non tutti gli alunni disabili hanno gli stessi
bisogni poiché dipende dalla specificità del caso. Mi giunge difficile credere che il MIUR non
abbia preso in esame tali aspetti non secondari.”
“Eppure –spiega il Direttore dell’I.Ri.Fo.R. Gianluca Rapisarda-, dalla lettura dell’articolo non
sembrano esserci dubbi: la delega uniforma “su tutto il territorio nazionale” i profili
professionali del personale destinato all’assistenza degli alunni disabili in “coerenza
con le mansioni dei collaboratori scolastici”. Inoltre, anche nel comma 3 dell’articolo 13,
nel quale parla degli oneri economici e delle competenze in capo agli Enti Locali, c’è
scritto che queste funzioni saranno svolte dai collaboratori scolastici.”
sembrano esserci dubbi: la delega uniforma “su tutto il territorio nazionale” i profili
professionali del personale destinato all’assistenza degli alunni disabili in “coerenza
con le mansioni dei collaboratori scolastici”. Inoltre, anche nel comma 3 dell’articolo 13,
nel quale parla degli oneri economici e delle competenze in capo agli Enti Locali, c’è
scritto che queste funzioni saranno svolte dai collaboratori scolastici.”
”Nel testo della delega sull’inclusione –conclude Gianluca Rapisarda-, troviamo sovente
l’espressione “nei limiti delle risorse disponibili”. Temo, dunque, che, solo per risparmiare
risorse e non perché ispirato da “illuminati” e moderni principi psico-pedagogici, il
Ministero abbia preferito affidare tali compiti ai collaboratori scolastici, piuttosto che
rivolgersi ad operatori specializzati.
l’espressione “nei limiti delle risorse disponibili”. Temo, dunque, che, solo per risparmiare
risorse e non perché ispirato da “illuminati” e moderni principi psico-pedagogici, il
Ministero abbia preferito affidare tali compiti ai collaboratori scolastici, piuttosto che
rivolgersi ad operatori specializzati.
Ma, in siffatto modo, non saranno danneggiati soltanto i “collaboratori” che vedranno
“intensificato” il proprio lavoro all’interno del normale orario di servizio, ma soprattutto gli alunni
disabili, con il rischio di una scarsa qualità del servizio di assistenza personale e con buona
pace di un loro efficace e proficuo processo di inclusione scolastica”.
“intensificato” il proprio lavoro all’interno del normale orario di servizio, ma soprattutto gli alunni
disabili, con il rischio di una scarsa qualità del servizio di assistenza personale e con buona
pace di un loro efficace e proficuo processo di inclusione scolastica”.
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