E’ LO STATO AD AVER BISOGNO DELLE
MAESTRE/I CHE LAVORANO A 11 EURO L’ORA, COSÌ COME DI TUTTI I PRECARI/E
SFRUTTATI DA DECENNI NELLA SCUOLA
DOPO
L’INACCETTABILE SENTENZA POLITICA DEL CONSIGLIO
DI STATO OCCORRE AL PIÙ PRESTO UN DECRETO DEL GOVERNO CHE STABILIZZI TUTTI I
DOCENTI ABILITATI
Dopo
il successo dello sciopero e delle manifestazioni
dell'8 Gennaio - ove le maestre/i
hanno risposto splendidamente all'arroganza di “consiglieri di Stato” che
guadagnano 100 volte più di loro, intenzionati a buttar fuori migliaia di docenti per anni spremuti come limoni a 11
euro l’ora e considerati fino ad ora abili a insegnare - il MIUR convoca il 17 gennaio i COBAS,
assieme ad altri sindacati, per affrontare la questione dei diplomati magistrali. La convocazione è
il frutto della grande mobilitazione in atto, che ha mostrato anche al MIUR
come i sindacati “monopolisti” non
solo non rappresentano le migliaia di docenti che hanno lottato
per ottenere quanto spettava loro di diritto, ma neanche sono interessati ad una positiva risoluzione in materia. Al
MIUR sanno bene che con l’ultima sentenza il Consiglio
di Stato ha smentito sé stesso, dopo che ben cinque sue sentenze precedenti
avevano dato ragione ai diplomati magistrali. E sanno che si è trattato di una spudorata sentenza politica, come politica è
stata negli ultimi
decenni la volontà di tutti i governi di
utilizzare massicciamente il precariato per risparmiare un buon 30% nelle spese
di personale ed evitarne la ribellione frammentando la categoria in mille
sotto-gruppi messi cinicamente in conflitto tra loro.
Non sono i precari/e a dover “pietire” per una loro giusta
sistemazione ma sono i governi, è lo Stato, è la scuola ad avere un bisogno
assoluto delle centinaia di migliaia di precari che vi operano da
anni, in condizioni di lavoro sempre più pesanti e pagati/e meno di una
qualsiasi baby-sitter. Per il prossimo anno scolastico le domande di pensionamento sono il 26% in più degli anni passati: i
prigionieri della riforma Fornero fuggono da una scuola-azienda che ha reso
umilianti le condizioni di lavoro, la didattica, i rapporti con studenti e
famiglie: e lo faranno nei prossimi anni tutti/e quelli che potranno.
Dunque, lo Stato deve ringraziare le
centinaia di migliaia di giovani (e meno giovani) disposti a subentrare: e
conseguentemente finirla con l’imposizione del precariato a vita, stabilizzando
definitivamente tutti gli abilitati/e che si sono guadagnati sul campo
(ricordiamo che nella scuola italiana il 99,9 % dei docenti ha imparato a
insegnare insegnando) il diritto e il dovere dell’insegnamento. Quindi, al
più presto il governo ancora in
carica deve emanare un decreto che sani una volta per tutte la situazione:
non è più tollerabile che i diritti dei lavoratori/trici vengano decisi con
sentenze “tribunalizie” per giunta contraddittorie, illegittime e strumentali.
Di conseguenza, sulla base delle volontà espresse nella loro mobilitazione
dalle maestre/i e della necessità di proposte
unificanti che evitino una ennesima “guerra tra poveri”, all'incontro del 17
prossimo i COBAS presenteranno alla Ministra una piattaforma unificante per tutti i precari/e della scuola,
dall'infanzia alla secondaria, basata sui seguenti punti:
1) Le/gli
immesse/i in ruolo che hanno superato l'anno di prova mantengono il proprio
posto e lo stesso vale per chi deve superare l'anno di prova in questo anno
scolastico.
2) Permanenza nelle GAE, in base al
punteggio acquisito, di tutti/e i/le docenti con relativo scioglimento della
riserva
3) Riapertura delle GAE, in tutti
gli ordini di scuola, per tutti/e i/le docenti in possesso di abilitazione
(Diplomati Magistrali con titolo conseguito entro l'a.s. 2001/2002, Laureati in
Scienze della Formazione Primaria Vecchio
e Nuovo Ordinamento, PAS, TFA)
4) Immissione in ruolo di TUTTI i precari
con 3 anni di servizio presso le scuole di ogni ordine e grado
Tutto questo va ottenuto mediante un tempestivo Decreto legge che sani
definitivamente le profonde ingiustizie perpetrate in questi anni a danno di
centinaia di migliaia di precari/e, oltre ad evitare intollerabili licenziamenti che paralizzerebbero la scuola dell’infanzia
e primaria.
GIOVEDì 18/01, ORE 17.30, VIA CARRARA 2, TERNI, ASSEMBLEA MAESTRI/E
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