22 FEBBRAIO DIBATTITO, MOSTRA E VIDEO SULL’USO
POLITICO DELLA STORIA E I CRIMINI DI GUERRA ITALIANI E FASCISTI
La CONFEDERAZIONE COBAS, il CESP-CENTRO STUDI
PER LA SCUOLA PUBBLICA di Terni e il centro sociale Germinal Cimarelli organizzano
l'iniziativa "la guerra della memoria. LE FOIBE E LA BRIGATA GRAMSCI. La storia e il
suo uso pubblico tra dimensione nazionale e locale" venerdì 22 febbraio alle 16,30 presso
il C.S. Cimarelli via del Lanificio 19, Terni. Parleremo del revisionismo
e dell’uso politico della storia, affrontando due casi emblematici a proposito
con cui si è cercato di attaccare la Resistenza -umbra e yugoslava- attraverso
la narrazione tossica e fascista sulle “foibe”
e sulla Brigata Gramsci, tentando di deresponsabilizzare il regime mussoliniano
e ribaltare la storia con l’omissione delle responsabilità e i crimini di
guerra italiani e fascisti.
La giornalista e
storica Claudia Cernigoi presenterà il suo ultimo libro:"Operazione Plutone. Le inchieste sulle Foibe triestine" ed.
Kappavu, Udine, 2018
Interventi di Angelo Bitti,storico e dottore di ricerca presso l’Università degli
studi la Tuscia di VT "Giudicare o comprendere ? Lo
storico di fronte alla storia: una riflessione sulla Resistenza in Umbria"
e di Marco Venanzi, storico e dottore di ricerca: "Il
giudice e lo storico. Il cantastorie e il politico : la Resistenza ternana tra
mito e realtà".
Sempre venerdì 22 febbraio sarà inaugurata la mostra didattico-ducumentaria “RICORDIAMO
TUTTO. TESTA PER DENTE” sui crimini fascisti in Yugoslavia dal
1941 al 1945, per ricostruire
le stragi e i crimini di guerra italiani e fascisti e smontare la falsa
immagine di “italiani brava gente”
su cui ha scritto in maniera definitiva Angelo
Del Boca, il maggiore storico del colonialismo italiano. La mostra rimarrà esposta nei locali del
centro sociale Germimal Cimarelli in via
del Lanificio 19 fino al 17 marzo.
A seguire alle ore 20,00 cena sociale e
successivamente alle ore 21.30 verrà proiettato il documentario della BBC “FASCIST
LEGACY” (L’eredità del fascismo) sui
criminali di guerra italiani e fascisti, documentario
acquisito dalla RAI nel 1991 e mai trasmesso sulla rete di Stato.
La prima parte del documentario ricostruisce i numerosi
e diffusi crimini di guerra commessi
durante l'invasione italiana dell'Etiopia e nel Regno di Jugoslavia.
Viene messo in rilievo l'impiego dell'iprite, o gas mostarda, da parte dell’esercito
italiano e del generale Pietro Badoglio, sui bombardamenti di ospedali della Croce Rossa e sulle rappresaglie – in particolare
la strage nel monastero copto di debra libanos- dopo un attentato contro
l'allora governatore italiano
dell'Etiopia Rodolfo Graziani.
La sezione che esamina l'occupazione della Jugoslavia cita
gli oltre 200 campi di prigionia italiani sparsi nei Balcani, in cui morirono
250.000 internati (600.000 secondo il governo jugoslavo), e si sofferma sulle
testimonianze relative al campo di
concentramento di Arbe (Rab in lingua serbo-croata)
e sulle atrocità commesse nel villaggio croato di Podhum, presso Fiume.
La seconda parte tratta del periodo successivo
alla capitolazione
italiana nel 1943 e si rivolge
principalmente all'ipocrisia mostrata tanto dagli USA quanto
soprattutto dai britannici in questa
fase della guerra. L'Etiopia, la Jugoslavia e
la Grecia richiesero l'estradizione di 1.200 criminali di guerra italiani (i più attivamente ricercati
furono Pietro Badoglio, Mario Roatta e Rodolfo Graziani), sugli atti dei quali fu
fornita una completa documentazione. Entrambi i governi
alleati videro però in Badoglio anche una garanzia per un dopoguerra anticomunista in Italia, e fecero del loro meglio per ritardare
tali richieste fino al 1947 quando i trattati di Parigi restituirono
la piena sovranità al paese.
L'unico ufficiale italiano mai
perseguito e condannato a morte da
un tribunale britannico fu un antifascista, Nicola Bellomo, responsabile della morte
di prigionieri di
guerra britannici.
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