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giovedì 21 gennaio 2021

IN PIENA PANDEMIA E NEL MEZZO DI UNA CRISI ECONOMICA E SOCIALE, MOLTE SCUOLE ALL’ATTO DELL’ISCRIZIONE NON SONO CHIARE E PRETENDONO CONTRIBUTI CHE SONO INVECE VOLONTARI

 “I contributi scolastici delle famiglie sono assolutamente volontari e distinti dalle tasse scolastiche che, al contrario, sono obbligatorie, con l'eccezione dei casi di esonero. Le famiglie dovranno essere preventivamente informate sulla destinazione dei contributi in modo da poter conoscere le attività che saranno finanziate con gli stessi, in coerenza con il Piano triennale dell'offerta formativa.”

Anche quest’anno, in occasione delle iscrizioni, le famiglie sono alle prese con le richieste dei  contributi scolastici, una prassi ormai sfacciatamente diffusa in molte scuole di ogni ordine e grado, contributi che sono volontari, ma resi  velatamente o palesemente  obbligatori utilizzando metodi di  richiesta  che contrastano con la normativa vigente verificabile nelle varie circolari Ministeriali, note  del Miur n.312 del 2012 e n. 593 del 2013 e dell’Ufficio Scolastico Regionale.

Succede però che molte famiglie continuano a pagare non sapendo che tali contributi sono volontari perché nella maggioranza dei casi viene presentato un conto indistinto tra tasse dovute e contributo volontario accompagnato da informazioni non chiare e generiche.

Oltre a ciò occorre ribadire che con i contributi delle famiglie non si può acquistare materiale ed è vietato introdurre lezioni a pagamento in orario curricolare:  nota Miur  n.312 del 2012: “…il contributo, ad ogni modo non potrà riguardare lo svolgimento di attività curricolari”  e i contributi volontari si devono utilizzare per l’arricchimento dell’offerta formativa con attività extracurricolari.

Con le Scuole superiori chiuse da un anno e nell’incertezza del futuro ci chiediamo quali siano le motivazioni di queste richieste e che fine hanno fatto i contributi versati dalle famiglie lo scorso anno insieme alle rimanenze del Fondo d’Istituto anche dell’anno in corso.

Ci siamo sempre opposti alle richieste dei contributi volontari perché lesivi del diritto all’istruzione senza differenze di ceto e di classe sociale così come dettato dalla Costituzione, ma, nel pieno di un anno difficilissimo e in vista di quello che ci aspetta , la richiesta di ulteriori balzelli alle famiglie oppresse dalla crisi economica e dalla perdita del lavoro ci sembra ancora più scandalosa e inadeguata.

 I Cobas Scuola invitano a non pagare i contributi volontari richiesti all’iscrizione e daranno supporto legale e sindacale a tutte le famiglie, agli studenti e alle studentesse, ai lavoratori e alle lavoratrici della scuola che vogliano segnalare e denunciare violazioni ed attacchi al diritto all'istruzione

ALCUNE SCUOLE FUORI DALLA REALTÀ: IN PIENA PANDEMIA E NEL MEZZO DA UNA DEVASTANTE CRISI ECONOMICA E SOCIALE, SI STA RIPETENDO IL VERGOGNOSO RITO DEI CONTRIBUTI VOLONTARI.

 “I contributi scolastici delle famiglie sono assolutamente volontari e distinti dalle tasse scolastiche che, al contrario, sono obbligatorie, con l'eccezione dei casi di esonero. Le famiglie dovranno essere preventivamente informate sulla destinazione dei contributi in modo da poter conoscere le attività che saranno finanziate con gli stessi, in coerenza con il Piano triennale dell'offerta formativa.”

Anche quest’anno, in occasione delle iscrizioni, le famiglie sono alle prese con le richieste dei  contributi scolastici, una prassi ormai sfacciatamente diffusa in molte scuole di ogni ordine e grado, contributi che sono volontari, ma resi  velatamente o palesemente  obbligatori utilizzando metodi di  richiesta  che contrastano con la normativa vigente verificabile nelle varie circolari Ministeriali, note  del Miur n.312 del 2012 e n. 593 del 2013 e dell’Ufficio Scolastico Regionale.

Succede però che molte famiglie continuano a pagare non sapendo che tali contributi sono volontari perché nella maggioranza dei casi viene presentato un conto indistinto tra tasse dovute e contributo volontario accompagnato da informazioni non chiare e generiche.

Oltre a ciò occorre ribadire che con i contributi delle famiglie non si può acquistare materiale ed è vietato introdurre lezioni a pagamento in orario curricolare:  nota Miur  n.312 del 2012: “…il contributo, ad ogni modo non potrà riguardare lo svolgimento di attività curricolari”  e i contributi volontari si devono utilizzare per l’arricchimento dell’offerta formativa con attività extracurricolari.

Con le Scuole superiori chiuse da un anno e nell’incertezza del futuro ci chiediamo quali siano le motivazioni di queste richieste e che fine hanno fatto i contributi versati dalle famiglie lo scorso anno insieme alle rimanenze del Fondo d’Istituto anche dell’anno in corso.

Ci siamo sempre opposti alle richieste dei contributi volontari perché lesivi del diritto all’istruzione senza differenze di ceto e di classe sociale così come dettato dalla Costituzione, ma, nel pieno di un anno difficilissimo e in vista di quello che ci aspetta , la richiesta di ulteriori balzelli alle famiglie oppresse dalla crisi economica e dalla perdita del lavoro ci sembra ancora più scandalosa e inadeguata.

 

I Cobas Scuola invitano a non pagare i contributi volontari richiesti all’iscrizione e daranno supporto legale e sindacale a tutte le famiglie, agli studenti e alle studentesse, ai lavoratori e alle lavoratrici della scuola che vogliano segnalare e denunciare violazioni ed attacchi al diritto all'istruzione

COBAS SCUOLA

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