Come Cobas scuola e Confederazione Cobas dell'Umbria abbiamo condiviso il comunicato della manifestazione del 3 dicembre a Roma e deciso di aderirvi come ulteriore tappa del percorso che stiamo costruendo con tutto il sindacalismo di base nel territorio. Insieme abbiamo organizzato l'autobus per la manifestazione di Napoli il 5 novembre ed insieme stiamo organizzando lo sciopero del 2 e l'autobus per Roma per sabato 3. Siamo consapevoli che costruire convergenza è molto complicato ma sempre più necessario e non rimandabile.
Qui l'appello per la manifestazione che abbiamo condiviso nelle nostre iniziative di questi giorni.
Dopo lo sciopero generale, il 3 dicembre a Roma
Il governo Meloni ci sta trascinando sempre più dentro una spirale di guerra dagli esiti imprevedibili. L’Italia è evidentemente un paese belligerante e attivo nel conflitto, nonostante la grande maggioranza della popolazione sia contraria alla guerra e al conseguente forte aumento delle spese militari.
Per sostenere queste ultime, ci si chiede di aderire a una economia di guerra che si colloca in piena continuità con l’operato del precedente governo Draghi, e più in generale con tutti gli esecutivi che in questi anni ci hanno chiesto di pagare con l’austerità i costi di crisi che non abbiamo creato né voluto. Mentre i salari, le pensioni, i redditi da lavoro e gli ammortizzatori sociali sono al palo da anni, il fortissimo aumento dei prezzi per tutti i beni e servizi essenziali produce un peggioramento generalizzato delle condizioni di vita. Ormai arrivare a metà del mese è un problema, altro che alla fine...
E in questo contesto è inaccettabile che la gran parte dei sostegni vada alle grandi imprese! Altro che flat tax, taglio del cuneo fiscale, cancellazione del reddito di cittadinanza e riduzione dei servizi pubblici, controriforma della scuola e ulteriore taglio della sanità pubblica: serve che si colpiscano i grandi profitti e i patrimoni accumulati per decenni.
Le risorse ci sono, come dimostra la vicenda dei 40 miliardi di extraprofitti ottenuti con la speculazione sul prezzo del gas, e vanno messe a disposizione di salari, pensioni e per aumentare il reddito degli strati sociali più colpiti dalla crisi, in primis le/i precarie/i e le/i disoccupate/i.
Anche le promesse avanzate nei mesi scorsi sul tema della conversione ecologica si sono tradotte in progetti di installazione di nuovi rigassificatori e inceneritori in diversi territori, utili al business dei soliti noti e non certo alla salvaguardia dell'ambiente. Si ricomincia a parlare di grandi opere inutili (come il Ponte sullo stretto), mentre scuole, università, strutture sanitarie, territori stravolti dal dissesto idrogeologico, dal cambiamento climatico e dalla speculazione cadono e franano letteralmente in testa alle persone che li attraversano.
In poche settimane, il nuovo governo ha già pienamente svelato la propria natura reazionaria, con l'attacco ai diritti e alle agibilità democratiche, la criminalizzazione degli immigrati e un ulteriore inasprimento della repressione del conflitto sociale e sindacale, come dimostra l'introduzione nel codice penale del reato di”occupazione abusiva e raduni illegali” che rafforza e generalizza le norme repressive già esistenti.
Dai posti di lavoro alle scuole e alle università; dai movimenti per la difesa dell'ambiente alle realtà sociali e sindacali indipendenti e conflittuali: è ora di dire basta!
PER QUESTO PER ALTRO PER TUTTO !
La Confederazione Cobas dell’Umbria e i Cobas Scuola dell’Umbria aderiscono alla manifestazione nazionale del 3 dicembre a Roma
Tutte e tutti a Roma 3 dicembre ore 14 a Piazza della Repubblica
Partenza dell’autobus ore 10.00 da Perugia, ferma a Spoleto e Terni (Per prenotazioni e contatti 371 1373366)
Confederazione Cobas Umbria - Cobas scuola Umbria
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