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venerdì 15 settembre 2023

L’ALGORITMO DELLE DISCRIMINAZIONI

R.G., L.O., S.B. e S.M. hanno figli, in alcuni casi molto piccoli. Sono docenti precarie e quest’anno forse NON lavoreranno. Non lo hanno deciso loro. L’algoritmo che assegna le supplenze da GPS ha deciso che per loro la scuola non c’era. Ma quella scuola, invece, c’era per chi è venuto dopo di loro.


Quando Roberta, Lidia, Sandra e Silvia hanno espresso le loro preferenze, hanno dovuto farlo – come tutti/e – “al buio”, ovvero senza sapere quali sarebbero state le scuole effettivamente disponibili. Hanno “scelto” a luglio, ma le scuole disponibili si sono sapute a settembre, contemporaneamente alla loro esclusione da parte dell’algoritmo.

Roberta, Lidia, Sandra e Silvia e centinaia di altri/e precari/e come loro, nella loro scelta “al buio” avevano deciso di non indicare le scuole troppo lontane. In un Paese con servizi sociali sempre più scarsi, lavorare troppo lontano da casa vuol dire rinunciare alla vita familiare. Quando è arrivato il loro turno di nomina, l’algoritmo ha analizzato le loro scelte e, poiché – in quel momento – nessuna delle scuole da loro indicate (due mesi prima “al buio”) era disponibile, le ha escluse e considerate “rinunciatarie”. Al turno successivo, però, le scuole da loro espresse come preferenze sono magicamente riapparse. Questo è potuto accadere grazie al perverso meccanismo dell’algoritmo, per cui se c’è qualche rinuncia al primo turno di nomina (da parte di chi ha vinto un concorso o per altre ragioni) rende disponibile la scuola solo per il secondo turno di nomina, cioè per coloro in posizione più bassa in graduatoria.

Ma queste centinaia di precari sono tutt’altro che “rinunciatari”: semplicemente l’algoritmo li ha discriminati perché hanno scelto di non sacrificare la vita familiare per il lavoro.

A questa discriminazione, si aggiunge che migliaia di precari in tutta Italia avevano dovuto chiedere la rettifica del loro punteggio perché l’algoritmo aveva sbagliato. Si aggiunge anche che l’algoritmo ha generato centinaia di errori nell’assegnazione delle scuole. Addirittura è accaduto che il supplente sia stato nominato dove il posto non c’era. Un superlavoro che gli uffici periferici del ministero hanno svolto con disponibilità, ma in affanno, viste le riduzioni di organico che hanno subito negli anni.

Le convocazioni in presenza avrebbero permesso di evitare tutto questo. In molte province, su richiesta dei Cobas, erano state fatte perfino nel primo anno della pandemia, prima che la ministra Azzolina introducesse le convocazioni virtuali con l’algoritmo. Un sistema informatizzato non può gestire tutte le variabili per la determinazione degli incarichi, perché molti aspiranti sono inseriti in diverse graduatorie, con una posizione diversificata e un numero di posti disponibili molto eterogeneo.

Anche il nuovo ministro, come il precedente, ha voluto dare un’apparenza di efficienza, ma in realtà sta producendo sfaceli. L’esperienza degli ultimi 3 anni dimostra che – con l’algoritmo – le nomine sono diventate sottoposte al gioco del caso. Lo scorso anno, appena pubblicati i primi esiti delle operazioni, abbiamo chiesto a vari Ambiti Territoriali di rettificare le nomine. Qualcuno ha negato l’evidenza dei fatti, altri uffici hanno ammesso che non erano in grado di intervenire. E quando si è chiesto l’accesso agli atti relativi all’algoritmo che ha regolato la procedura: gli uffici hanno risposto che non ne avevano la minima idea.

Fino a quando il TAR del Lazio, con ordinanza n. 4816/2022 pubblicata il 21 aprile 2022, condividendo integralmente la tesi dei Cobas, ha condannato il Ministero a esibire e consegnare i file sorgente del software e/o l’algoritmo utilizzati dall’amministrazione centrale per le convocazioni telematiche ed il conferimento degli incarichi di supplenza ai candidati presenti nelle graduatorie per le supplenze (GPS) per l’anno scolastico 2021/2022.

Chiediamo nuovamente che si torni a convocazioni in presenza

in ordine di punteggio e nel rispetto delle riserve e precedenze,

per scegliere la scuola nella quale andare a lavorare,

sulla base dei posti (anche di sostegno) che saranno resi noti almeno 24 ore prima

AI Dirigenti scolastici chiediamo analoghe convocazioni in presenza

anche per il personale ATA 3° Fascia


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