di A.G. La Tecnica della Scuola, 16.2.2012 Durante un question time sul reclutamento: stiamo  accertando le disponibilità; subito dopo il bando sui posti vacanti, tenendo  conto delle aspettative di chi uscirà dai Tfa, in fase di attivazione. Frenata  sul progetto Formigoni sulle assunzioni locali: devo sentire tutte le  regioni.
A distanza di un paio di mesi scarsi dal primo  annuncio, il ministro dell’Istruzione torna a rilanciare i maxi-concorsi  pubblici per diventare insegnante entrando dalla porta principale. L’occasione  per farlo è stato un question time postogli alla Camera dal Pd sulla stagnazione  del nuovo reclutamento del personale: "Una volta accertata la consistenza delle  disponibilità – ha detto Profumo - è mia ferma intenzione procedere  immediatamente all'indizione dei concorsi sui posti vacanti e disponibili,  tenendo conto delle legittime aspettative dei giovani che usciranno dai corsi di  tirocinio formativo attivo, in fase di attivazione".
Profumo ha aggiunto che "si valuterà anche  l'opportunità di introdurre elementi di semplificazione della procedura  concorsuale" e ha ricordato che "sul reclutamento del personale docente della  scuola è in corso, su mia precisa indicazione, un approfondito esame da parte  dell'amministrazione, anche al fine di individuare modalità appropriate per  consentire l'accesso ai ruoli dei docenti più giovani".
Le parole di Profumo sono state bene accolte. Ad  iniziare da chi le aveva sollecitate: l’on. Giovanni Bachelet (Pd), ha replicato  al Ministro direttamente in Aula, esprimendo una certa soddisfazione. Ma anche  chiedendo anche di monitorare il prima possibile lo stato delle graduatorie per  le varie classi di concorso alle medie e alle superiori, in particolare  evidenziando quelle esaurite.
Sempre durante il question time, il ministro Profumo  ha colto l’occasione chiarire la sua posizione sul progetto di legge della  regione Lombardia, in base al quale i docenti dovrebbero essere assunti per  mezzo di concorsi differenziati in base al titolo di studio. Il responsabile del  Miur ha detto che l’incontro avuto con il Presidente Formigoni è stato solo il  primo di una lunga serie, in vista dell’attuazione della revisione del Titolo V  della Costituzione, che sul fronte istruzione dà ampi poteri decisionali alle  regioni. Anche sulla gestione del personale scolastico. Profumo ha tenuto a  sottolineare che rimarrà sempre inalterato la competenza dello Stato nella  selezione ed assunzione del personale scolastico.
“Sentire il Ministro dell’Istruzione che la competenza  nella assunzione del personale rimane ad esclusivo appannaggio dello Stato ci  rassicura. Sono parole importanti, perché stoppano sul nascere certe ‘fughe in  avanti’ incostituzionali”, ha commentatoMarcello Pacifico, Presidente  dell’Anief. Il leader degli educatori in formazione ha apprezzato comunque il  passo indietro fatto dal Ministro: “significa che finalmente, sempre anche  grazie alle nostre pressioni, l’entourage di Profumo ha compreso l’altissimo  rischio di rigetto di questa modalità di selezionare il personale perchè  incostituzionale. Inoltre, se il Ministro, come ha detto oggi, ascolterà le  altre regioni si renderà conto che quella della Lombardia è un’iniziativa  isolata”.
Prima delle parole di Profumo, anche la Cisl Scuola,  tramite il suo segretario generale, Francesco Scrima, aveva espresso grosse  perplessità sul modello di assunzione proposto da Formigoni. E sulla posizione  possibilista di Profumo. “Viene da chiedersi: ma sul reclutamento il Governo e  il Ministro hanno una linea? E se sì, quale? Crediamo sia giunto il momento di  fare un minimo di chiarezza, perché le attese di chi vorrebbe lavorare nella  scuola sono tante, mentre le opportunità di impiego non lo sono”. A poche ore di  distanza la risposta è arrivata. Vediamo ora quando seguiranno i fatti.
Nessun commento:
Posta un commento