Confermato lo sciopero della scuola durante i quiz di maggio
Avevamo appena denunciato la furbata da parte dei Signori Invalsi e del MIUR che, per ostacolare la protesta contro i quiz e lo sciopero convocato dai COBAS durante i giorni delle ridicole prove a indovinello, avevano spostato i test alle superiori dall’8 maggio al 15, allontanandole il più possibile dai giorni (9-10-11) in cui si svolgeranno alle elementari e alle medie. Ma ora siamo davvero alla farsa, con un secondo rinvio, visto che, dopo aver “scoperto” solo un paio di giorni fa che in Italia ci saranno elezioni amministrative a ridosso dell’8 maggio, adesso questi signori dichiarano di ignorare non solo i calendari elettorali ma anche quelli scolastici, non sapendo che il 15 maggio le scuole sono chiuse in Sicilia per una festività regionale. E dire che i Signori Invalsi, retribuiti fino a 150 mila euro l’anno per muoversi con tale ignoranza e grottesca insipienza, pretenderebbero di essere i giudici della qualità della scuola italiana, dei suoi docenti e studenti!
Però, resta in piedi l’ipotesi che si stia creando ad arte la massima confusione per intralciare lo sciopero (dovremo cambiare per la terza volta l’indizione e il materiale di propaganda) nelle superiori, essendo prevedibile che le proteste vi avranno la maggior visibilità anche grazie alle organizzazioni di studenti insieme ai quali manifesteremo e sciopereremo in tante città.
Comunque, che si tratti di doppia furbata o di incapacità cialtrona, i continui spostamenti non bloccheranno le proteste. I COBAS confermano lo sciopero e, tenendo conto che, in base all’Accordo attuativo nella scuola della legge 146/1990 del 3 marzo 1999, “ciascuna azione di sciopero non può superare per ciascun ordine e grado di scuola i due giorni consecutivi”, invitano docenti ed ATA a scioperare per l’intera giornata il 9 maggio alle elementari, il 10 maggio alle medie, e alle superiori nel giorno dei quiz che verrà reso noto, una volta conclusa la farsa degli spostamenti, per protestare contro una scuola-quiz e una scuola-miseria che distruggono materialmente (tagli di scuole e posti di lavoro, licenziamenti di precari, blocchi di stipendi e scatti di anzianità, furto di pensioni, riduzione degli investimenti) e culturalmente l’istruzione, riducendola a infarinatura di nozioni general-generiche, valutate con quiz, e trasformando i docenti in “produttori” di manovalanza precaria e indifesa.
Ricordiamo inoltre che i quiz Invalsi restano non obbligatori per i docenti e per gli studenti, nonostante la frasetta inserita arbitrariamente nel Decreto Semplificazioni che li giudica “attività ordinaria”. Ogni attività “ordinaria” al di fuori delle lezioni e dei Collegi docenti o Consigli di classe (ad es. gite scolastiche) va decisa dagli Organi collegiali, non va svolta necessariamente in orario di servizio e non comporta obbligo per docenti, ATA o studenti.
Diffidiamo infine i presidi dal sostituire gli scioperanti facendo ad esempio gestire ad altri i quiz durante le ore in cui il docente in sciopero avrebbe avuto lezione nella tale classe. Una azione del genere, configurandosi chiaramente come attività anti-sindacale, provocherebbe da parte nostra la denuncia alla magistratura di tale comportamento e dei suoi responsabili.
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