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giovedì 11 ottobre 2012

Legge di stabilità: niente vacanza contrattuale e 24 ore settimanali

Legge di stabilità, l’orario settimanale dei prof delle superiori portato a 24 ore?

In attesa di vedere il testo approvato dal Cdm, sembrerebbe che i più penalizzati sarebbero i docenti di sostegno: l’obettivo è risparmiare oltre 6mila cattedre. Ma non bisogna prima cambiare il Ccnl? E poi perchè questa disparità? Malumori anche per la ventilata sparizione della vacanza contrattuale: verrebbe reintegrata solo nel 2015, preludio ad un ulteriore blocco di contratto. La mannaia non risparmia nemmeno chi assiste i disabili. Infuriati i sindacati: nessun preavviso.
Per ora sono solo voci, che in mancanza del testo ufficiale rendono l’attesa del personale della scuola particolarmente densa di timori. La netta impressione è infatti che la “Legge di stabilità”, approvata il 9 ottobre dal Consiglio dei ministri, non comporti quei lievi ritocchi all’attuale quadro organizzativo della scuola, di cui si era detto (con troppo ottimismo) negli ultimi giorni.
Prima di tutto si parla insistentemente di un allungamento ulteriore del blocco dei contratti per i dipendenti pubblici, quindi anche per la scuola, fino al 2014. Sparirebbe, inoltre, l’indennità di vacanza contrattuale (anche se il ministro della Funzione Pubblica, Filippo Patroni Griffi, ha smentito questa eventualità), ovvero quella somma forfetaria che, sebbene modestissima, servirebbe a compensare i mancati rinnovi contrattuali. Quest’ultima “voce”, la vacanza contrattuale, tornerebbe comunque in busta paga l’anno successivo (il 2015). E questo, paradossalmente, è un passaggio che non sa di buon auspicio. Per i sindacati Confederali “la reintroduzione”, fissata per il 2015, “potrebbe far pensare a un prolungamento del blocco contrattuale, che verificheremo una volta esaminato il testo e che renderebbe questa manovra una vera e propria persecuzione”. Insomma, il reintegro della lieve indennità sarebbe solo un “contentino” da dare nell’anno di ulteriore rinvio del rinnovo contrattuale (da cui deriverebbero invece aumenti di salari maggiori).
Ma le novità peggiorative che porterebbe la “Legge di stabilità”, almeno per il settore scuola, non finiscono qui. Sembrerebbe, infatti, che nella secondaria superiore l’orario dei docenti possa essere portato a 24 ore (come avviene nella primaria).
Se i docenti di sostegno dovessero essere costretti ad ampliare il loro orario di servizio settimanale, non bisogna essere dei veggenti per pensare alle conseguenze. Soprattutto sul piano giuridico, visto che a norma di legge sono docenti come tutti gli altri. E che l’entità dell’orario settimanale è definita da contratto collettivo nazionale. Il quale, come noto, è fermo da alcuni anni. Ma non per questo può essere modificato uno dei suoi “tasselli” fondamenti: l’orario settimanale.
Brutte novità in arrivo anche per chi usufruisce della Legge 104/92: le giornate di permesso verrebbero decurtate del 50%. A salvarsi sarebbero solo quelli che hanno il permesso per motivi personali oppure che accudiscono un familiare o il congiunto.

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