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sabato 16 novembre 2013

UMBRIA OLII: CHE LA CASSAZIONE RISTABILISCA LA VERITA’ E DIA A GIUSEPPE COLETTI, TULLIO MOTTINI, VLADIMIR TODHE, MAURIZIO MANILI IL RISPETTO CHE SI MERITANO


Io c’ero (insieme ad altri amici che si occupano di sicurezza sul lavoro da anni), alla Fiaccolata del 19 Luglio 2008, per ricordare i 4 operai morti nella strage della Umbria Olii Di Campello sul Clitunno (PG) il 25 Novembre del 2006.

La sentenza emessa dalla Corte di Appello di Perugia l’8 Novembre 2013 ci ha lasciati sconcertati, perché oltre a ridurre la pena all’ex AD Giorgio del Papa da 7 anni e 6 mesi a 5 anni e 4 mesi, ha dato un terzo di concorso di colpa alla ditta esterna Manili Impianti dove lavoravano titolare e 3 operai morti carbonizzati nell’esplosione.

Questa sentenza mi lascia con l’amaro in bocca e sinceramente faccio fatica a capirla.
E’ una sentenza che rischia di creare un precedente molto pericoloso se non verrà ribaltata in Cassazione.
L’ex AD della Umbria Olii Giorgio Del Papa, ha fatto di tutto in questi anni per non venire processato: ha denunciato i periti del tribunale che avevano redatto una perizia a lui avversa, e l’assicurazione Unipol che aveva liquidato i quattro lavoratori morti assolvendoli da qualsiasi responsabilità, ha ricusato il GIP a otto giorni dall’udienza dell’11 Luglio 2008 (sapendo che la Procura di Spoleto l’avrebbe rinviato quasi sicuramente a giudizio).
Infine, ha fatto la cosa più vergognosa di tutte (che ha fatto indignare l’Italia intera), cioè, ha chiesto in sede civile, oltre 35 milioni di euro di danni a familiari delle vittime.

Per sua sfortuna il giudice Fornaci aveva annullato la perizia su cui si basava questa richiesta di maxi risarcimento, perché irregolare (ovviamente Del Papa ha ricusato pure lui).

Scaricare una parte della colpa sulla ditta appaltatrice come è accaduto con la sentenza di appello, quindi sui 4 operai morti, lo trovo raccapricciante.
Del Papa sapeva benissimo che quei silos contenevano un gas altamente esplosivo (esano), ma dubito avesse avvertito la ditta Manili.
La dittà Manili pensava di avere a che fare con semplice olio di oliva e non poteva sapere assolutamente che dentro a quei silos ci fosse invece olio di sansa e gas esano, che è una miscela esplosiva, che ha provocato la morte dei 4 operai (compreso il titolare della ditta Manili).
Se l’avessero saputo, sono sicuro al 100% che non si sarebbero trovati a lavorare lassù!
La cosa che inoltre mi lascia basito, è, che a parte la Cgil Umbria, la Fiom Cgil, il Comune di Campello, Rifondazione Comunista che si sono indignati di fronte a questa sentenza, i sindacati nazionali e gli altri partiti politici non hanno detto una sola parola su questa sentenza sconcertante!

Per una volta, invece di criticarli come faccio di mio solito, voglio ringraziare i mezzi d’informazione per aver dato ampio spazio a questa sentenza, che anche se è stata riformata parzialmente in appello, una condanna l’ha prodotta ed è quella a 5 anni e 4 mesi di reclusione per Del Papa: questa è l’unica nota positiva!

Speriamo che la Cassazione ristabilisca la verità e ridia a Giuseppe Coletti, Tullio Mottini, Vladimir Todhe, Maurizio Manili il rispetto che si meritano.

Ai loro famigliari va tutta la mia solidarietà umana e civile!

Marco Bazzoni
Operaio metalmeccanico e Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza
Firenze

11 novembre 2013

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