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giovedì 17 maggio 2018

L’ITALIA RIPUDIA LA GUERRA PRESIDIO 18.05, ore 11 largo Villa Glori TERNI


L’ITALIA RIPUDIA LA GUERRA

PRESIDIO 18.05, ore 11 largo Villa Glori TERNI
Venerdì 18 maggio dalle ore 11:00 alle ore 13 presso largo Villa Glori a Terni  la Rete ternana contro la guerra organizza un presidio contro lo sperpero di risorse economiche, i contenuti e la retorica militare della festa dell’esercito, per una iniziativa che riteniamo un’inutile e preoccupante operazione di esaltazione retorica della guerra, in uno scenario internazionale preoccupante.
La retorica militare del 102° anniversario della “battaglia degli Altipiani”, esaltando la logistica e i trasporti di mezzi e soldati, nasconde che dietro i “trasporti” c’erano uomini. L’esaltazione della “battaglia degli Altipiani”, nasconde che fu un massacro con più di 230.500 morti. Un massacro voluto dalla volontà di potenza dei Governi e dagli interessi economici.

Una battaglia, quella degli altipiani che vide anche la barbara pratica della decimazione applicata dall’esercito italiano contro i fanti della “Brigata Catanzaro che, all’atto della mobilitazione del 24 maggio 1915 […], fu inviata in Friuli, dove fu inquadrata nella Terza Armata, la famosa “Armata del Carso”, agli ordini di Emanuele Filiberto di Savoia, Duca d’Aosta. La decimazione avvenne come conseguenza di uno “sbandamento” della 4^ compagnia del 141^ reggimento, durante la battaglia sul monte Mosciagh nel maggio del 1916 sul fronte degli Altipiani di Asiago e Folgaria, dove la Brigata era stata trasferita per rafforzare la difesa contro la Strafexpedition austriaca. Lo sbandamento avvenne a seguito di «una azione di guerra senza esiti positivi causata anche dalla confusione generata da un improvviso temporale che fece disperdere i soldati nel bosco nei pressi del monte Mosciagh» (p. 9). Ma il codice penale militare prevedeva la punizione esemplare ed inflessibile – come preteso da Cadorna – dello sbandamento delle truppe in battaglia e pertanto «il colonnello Attilio Thermes […] ordinò l’esecuzione sommaria senza processo per un 1 sottotenente, 3 sergenti e 8 militari di truppa da estrarre a sorte nella ragione di 1 a 10» (p. 13), esecuzione che avvenne il 29 maggio 1916.”. G. Costantini, E. Stamboulis, Officina del macello. 1917 la decimazione della Brigata Catanzaro, Eris, Torino, 2014.

Oggi, considerando la gravità dell’attuale scenario internazionale, la Rete contro la guerra ternana invita i cittadini a partecipare al presidio pacifista per ribadire il senso dell'art. 11 della Costituzione “L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” e denuncia il pericolo di un coinvolgimento del nostro paese in azioni militari, anche attraverso l’uso delle basi NATO, disseminate nel nostro territorio e nei porti. Ribadiamo il nostro secco NO alle guerre imperialiste organizzate dalla NATO con la complicità dell'UE e chiamiamo i cittadini ad una battaglia politica contro l'austerità, contro i trattati europei e per l’uscita dell'Italia dalla Nato.

RETE CONTRO LA GUERRA TERNI- aderiscono:
 Centro sociale Germinal Cimarelli, Confederazione Cobas, USB, Potere al Popolo!, PCI, PRC, PCDL

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