La tecnocrazia che il “governo del cambiamento” voleva sconfiggere sembra godere di ottima salute dalle parti del MIUR. Il ministro non solo è completamente assente, ma continua a tenere congelati (senza deleghe) i due sottosegretari. E tutto va avanti in perfetta continuità con le linee decise dal governo precedente, non sono solo le politiche universitarie,.
Ed è così che INVALSI sta sfilando dalle mani del ministero le politiche scolastiche, anche questo in perfetta continuità con il disegno della Buona Scuola del governo Renzi e con il programma di privatizzazione dell’istruzionedisegnato giàdal 2008-2009 daiconsulenti per tutte le stagioniChecchi-Ichino-Vittadini (quiil testo per coloro che lo avessero dimenticato).
INVALSIha infatti già fissatole date delle prove di quinta superiore:
1) in assenza di un decreto ministeriale attuativo del D.lgs 62/2017 (art.21);
2) senza alcuna definizione dei “quadri di riferimento” (come valutare -per poi certificare in un documento a parte, il curriculum delle competenze dello studente- discipline con quadri orari diversi? Una sola prova per l’alberghiero di Castellammare di Stabia e il Parini di Milano?) per le discipline oggetto di esame: Italiano, Matematica e Inglese.
3) senza alcun (ma questo sembra il minimo) dialogo ponderato con scuole e insegnanti.
Così il MIUR, dopo essersi lasciato sottrarre le politiche universitarie dagli eccellenti professori dell’ANVUR, appare felicemente avviato a farsi sottrarre le politiche scolastiche all’INVALSI, iniziando proprio dai test di ammissione alla maturità.
Ma davvero il Governo del cambiamento vuole attuare il programma del Governo Renzi?
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