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domenica 7 giugno 2020

A TERNI LA SCUOLA IN PIAZZA DELLA REPUBBLICA 6 GIUGNO ORE 17 NON C’È SICUREZZA SENZA RISORSE

LA SCUOLA IN PIAZZA DELLA REPUBBLICA 
6 GIUGNO ORE 17
NON C’È SICUREZZA 
SENZA RISORSE
Vogliamo riaprire le scuole alla didattica in presenza, alla vita sociale e affettiva di bambin* e ragazz* che in questi mesi sono stati abbandonat* a se stess*, tutelando la salute di tutta la comunità scolastica.
Un piano straordinario per la scuola è urgente, necessario e giusto.
Come è possibile che lo Stato destini decine di miliardi alle imprese private e riservi alla scuola  solamente 1 miliardo e mezzo per due anni?
Gli stanziamenti sono del tutto insufficienti e laddove sarebbe necessario investire in spazi adeguati, incremento massiccio dell'organico e misure di prevenzione ci si preoccupa di “device” e connettività.
Per questo le misure presentate in questi giorni non offrono alcuna certezza sui modi della riapertura a settembre.
E' verosimile immaginare che, senza gli interventi urgenti appena menzionati, al primo allarme bambin*, adolescenti e insegnanti saranno di nuovo rispediti a casa.
In questi ultimi giorni inoltre:
·                     è scomparso ogni riferimento al reperimento di risorse straordinarie;
·                     vengono proposte riduzioni del tempo scuola;
·                     si lascia via libera al fai-da-te delle singole istituzioni e all'arbitrarietà dei singoli dirigenti di decidere turnazioni/alternanze e utilizzo di didattica a distanza già dalla scuola media! E nonostante il disastro didattico e relazionale che abbiamo vissuto in questi mesi!
Di fronte a un probabile naufragio si spinge sul “si salvi chi può”, si rinuncia così all'idea di un diritto garantito a tutti allo stesso modo.
E ancora:
·                     si propone l’esternalizzazione della scuola mediante ricorso a cooperative o volontariato;
·                     si ripropongono le classi-pollaio, utilizzando il “divisore 27” della Gelmini;
·                     è stata bloccata la stabilizzazione dei/delle docenti precari/ie che da anni lavorano nelle scuole, con il risultato di avere in previsione oltre 200.000 precari in servizio a settembre.
Tutto ciò è pericoloso non solo per la ripresa a settembre, ma anche (e soprattutto) per il futuro della scuola.
Questi disordinati brandelli di un'ipotetica soluzione prefigurano in realtà una pericolosa destrutturazione della scuola pubblica che non ha precedenti.
Pochissimi, tra i fondi ingenti che si stanno stanziando per uscire dall'emergenza creata dal Covid 19, sono destinati all'istruzione e all'educazione.
Di fronte a questo scenario ribadiamo: Priorità alla scuola!
L’ISTRUZIONE E LA SICUREZZA SONO DIRITTI: GENITORI, STUDENT*, INSEGNANTI, PERSONALE ATA, EDUCATRICI ED EDUCATORI DI NUOVO INSIEME, DI NUOVO IN PIAZZA.
COBAS-CESP Centro Studi per la scuola pubblica

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