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LA SCUOLA IN PIAZZA DELLA REPUBBLICA  
6 GIUGNO ORE
  17  
NON C’È SICUREZZA  
SENZA RISORSE | 
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Vogliamo riaprire le
  scuole alla didattica in presenza, alla vita sociale e affettiva di
  bambin* e ragazz* che in questi mesi sono stati abbandonat* a se stess*, tutelando
  la salute di tutta la comunità scolastica. 
Un piano straordinario per la
  scuola è urgente, necessario e giusto. 
Come è possibile che lo Stato
  destini decine di miliardi alle imprese private e riservi alla scuola 
  solamente 1 miliardo e mezzo per due anni? 
Gli stanziamenti sono del tutto
  insufficienti e laddove sarebbe necessario investire in spazi adeguati,
  incremento massiccio dell'organico e misure di prevenzione ci si preoccupa di
  “device” e connettività. 
Per questo le misure presentate in questi giorni non offrono alcuna certezza sui
  modi della riapertura a settembre. 
E' verosimile immaginare che,
  senza gli interventi urgenti appena menzionati, al primo allarme bambin*,
  adolescenti e insegnanti saranno di nuovo rispediti a casa. 
In questi ultimi giorni
  inoltre: 
·                    
  è scomparso ogni riferimento al reperimento di risorse straordinarie; 
·                    
  vengono proposte riduzioni del tempo scuola; 
·                    
  si lascia via libera al fai-da-te delle singole istituzioni e all'arbitrarietà
  dei singoli dirigenti di decidere turnazioni/alternanze e utilizzo di
  didattica a distanza già dalla scuola media! E nonostante il disastro didattico e relazionale che abbiamo vissuto in
  questi mesi! 
Di fronte a un probabile
  naufragio si spinge sul “si salvi chi può”, si rinuncia così all'idea di un
  diritto garantito a tutti allo stesso modo. 
E ancora: 
·                    
  si propone l’esternalizzazione
  della scuola mediante ricorso a cooperative o volontariato; 
·                    
  si ripropongono le classi-pollaio, utilizzando il “divisore
  27” della Gelmini; 
·                    
  è stata bloccata la stabilizzazione dei/delle docenti precari/ie che da anni
  lavorano nelle scuole, con il risultato di avere in previsione oltre 200.000
  precari in servizio a settembre. 
Tutto ciò è pericoloso non solo per la ripresa a
  settembre, ma anche (e soprattutto) per il futuro della scuola. 
Questi disordinati brandelli di
  un'ipotetica soluzione prefigurano in realtà una pericolosa destrutturazione
  della scuola pubblica che non ha precedenti. 
Pochissimi, tra i fondi ingenti
  che si stanno stanziando per uscire dall'emergenza creata dal Covid 19, sono
  destinati all'istruzione e all'educazione. 
Di fronte a questo scenario
  ribadiamo: Priorità alla scuola! 
L’ISTRUZIONE E LA SICUREZZA SONO DIRITTI: GENITORI, STUDENT*,
  INSEGNANTI, PERSONALE ATA, EDUCATRICI ED EDUCATORI DI NUOVO INSIEME, DI NUOVO
  IN PIAZZA. 
COBAS-CESP Centro Studi per la
  scuola pubblica | 
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