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mercoledì 27 gennaio 2021
sabato 23 gennaio 2021
giovedì 21 gennaio 2021
IL 25 GENNAIO CHIUDONO LE ISCRIZIONI: ORA CHIUDIAMO LE CLASSI POLLAIO!
RIDURRE IL NUMERO DI ALUNNI PER CLASSE ASSUMERE IMMEDIATAMENTE I PRECARI
IL 25/01 MANIFESTAZIONI IN DECINE DI CITTA' (a Roma al Ministero, ore 16) promosse da Priorità alla Scuola e dai COBAS
La ministra Azzolina è entrata al Ministero dell'Istruzione affermando che avrebbe preso di petto le classi pollaio ed ha continuato a ribadire lo stesso concetto anche nel corso della pandemia. Queste sono le parole. E i fatti?
Il giorno 25 gennaio saremo davanti agli Uffici Scolastici regionali e Provinciali e al Ministero a Roma, Bologna, Pisa, Trieste, Firenze, Massa, La Spezia, Napoli, Salerno, Catania, Siracusa e in molte altre città per chiedere:
● riduzione del coefficiente del numero di alunni per classe: massimo 20 alunni e 15 in presenza di alunne/i con disabilità
● immediata assunzione dei precari della scuola italiana
● investimenti seri e veloci sull’edilizia scolastica
● rientro almeno al 50% nelle scuole superiori delle Regioni e del 100% negli altri ordini di scuola in Campania
● tracciamento capillare e diffuso all’interno delle scuole
Esecutivo nazionale COBAS Comitati di base della Scuola
IN PIENA PANDEMIA E NEL MEZZO DI UNA CRISI ECONOMICA E SOCIALE, MOLTE SCUOLE ALL’ATTO DELL’ISCRIZIONE NON SONO CHIARE E PRETENDONO CONTRIBUTI CHE SONO INVECE VOLONTARI
“I contributi scolastici delle famiglie sono assolutamente volontari e distinti dalle tasse scolastiche che, al contrario, sono obbligatorie, con l'eccezione dei casi di esonero. Le famiglie dovranno essere preventivamente informate sulla destinazione dei contributi in modo da poter conoscere le attività che saranno finanziate con gli stessi, in coerenza con il Piano triennale dell'offerta formativa.”
Anche
quest’anno, in occasione delle
iscrizioni, le famiglie sono alle prese con le richieste
dei contributi scolastici, una prassi ormai sfacciatamente
diffusa in molte scuole di ogni ordine e grado, contributi che sono volontari, ma
resi velatamente o palesemente obbligatori utilizzando
metodi di richiesta che contrastano con la normativa
vigente verificabile nelle varie circolari Ministeriali, note del Miur n.312
del 2012 e n. 593 del 2013 e dell’Ufficio Scolastico Regionale.
Succede
però che molte famiglie continuano a pagare non sapendo che tali contributi
sono volontari perché nella maggioranza
dei casi viene presentato un conto indistinto tra tasse dovute e contributo
volontario accompagnato da informazioni non chiare e generiche.
Oltre
a ciò occorre ribadire che con i contributi delle famiglie non si può
acquistare materiale ed è vietato introdurre lezioni a pagamento in orario
curricolare: nota Miur n.312 del 2012: “…il
contributo, ad ogni modo non potrà riguardare lo svolgimento di attività
curricolari” e i contributi
volontari si devono utilizzare per l’arricchimento dell’offerta formativa con
attività extracurricolari.
Con le Scuole superiori chiuse da un anno e
nell’incertezza del futuro ci chiediamo quali siano le motivazioni di queste
richieste e che fine hanno fatto i contributi versati dalle famiglie lo scorso
anno insieme alle rimanenze del Fondo d’Istituto anche dell’anno in corso.
Ci
siamo sempre opposti alle richieste dei
contributi volontari perché lesivi del diritto all’istruzione senza differenze
di ceto e di classe sociale così come dettato dalla Costituzione, ma, nel
pieno di un anno difficilissimo e in vista di quello che ci aspetta , la richiesta di ulteriori balzelli alle
famiglie oppresse dalla crisi economica e dalla perdita del lavoro ci sembra
ancora più scandalosa e inadeguata.
I Cobas Scuola invitano a non pagare i contributi volontari richiesti all’iscrizione e daranno supporto legale e sindacale a tutte le famiglie, agli studenti e alle studentesse, ai lavoratori e alle lavoratrici della scuola che vogliano segnalare e denunciare violazioni ed attacchi al diritto all'istruzione.
ALCUNE SCUOLE FUORI DALLA
REALTÀ: IN PIENA PANDEMIA E NEL MEZZO DA UNA DEVASTANTE CRISI ECONOMICA E
SOCIALE, SI STA RIPETENDO IL VERGOGNOSO RITO DEI CONTRIBUTI VOLONTARI.
“I
contributi scolastici delle famiglie sono assolutamente volontari e distinti
dalle tasse scolastiche che, al contrario, sono obbligatorie, con l'eccezione
dei casi di esonero. Le famiglie dovranno essere preventivamente informate
sulla destinazione dei contributi in modo da poter conoscere le attività che
saranno finanziate con gli stessi, in coerenza con il Piano triennale
dell'offerta formativa.”
Anche
quest’anno, in occasione delle
iscrizioni, le famiglie sono alle prese con le richieste
dei contributi scolastici, una prassi ormai sfacciatamente
diffusa in molte scuole di ogni ordine e grado, contributi che sono volontari, ma
resi velatamente o palesemente obbligatori utilizzando
metodi di richiesta che contrastano con la normativa
vigente verificabile nelle varie circolari Ministeriali, note del Miur n.312
del 2012 e n. 593 del 2013 e dell’Ufficio Scolastico Regionale.
Succede
però che molte famiglie continuano a pagare non sapendo che tali contributi
sono volontari perché nella maggioranza
dei casi viene presentato un conto indistinto tra tasse dovute e contributo
volontario accompagnato da informazioni non chiare e generiche.
Oltre
a ciò occorre ribadire che con i contributi delle famiglie non si può
acquistare materiale ed è vietato introdurre lezioni a pagamento in orario
curricolare: nota Miur n.312 del 2012: “…il
contributo, ad ogni modo non potrà riguardare lo svolgimento di attività
curricolari” e i contributi
volontari si devono utilizzare per l’arricchimento dell’offerta formativa con
attività extracurricolari.
Con le Scuole superiori chiuse da un anno e
nell’incertezza del futuro ci chiediamo quali siano le motivazioni di queste
richieste e che fine hanno fatto i contributi versati dalle famiglie lo scorso
anno insieme alle rimanenze del Fondo d’Istituto anche dell’anno in corso.
Ci
siamo sempre opposti alle richieste dei
contributi volontari perché lesivi del diritto all’istruzione senza differenze
di ceto e di classe sociale così come dettato dalla Costituzione, ma, nel
pieno di un anno difficilissimo e in vista di quello che ci aspetta , la richiesta di ulteriori balzelli alle
famiglie oppresse dalla crisi economica e dalla perdita del lavoro ci sembra
ancora più scandalosa e inadeguata.
I Cobas Scuola invitano a non pagare i contributi volontari richiesti all’iscrizione e daranno supporto legale e sindacale a tutte le famiglie, agli studenti e alle studentesse, ai lavoratori e alle lavoratrici della scuola che vogliano segnalare e denunciare violazioni ed attacchi al diritto all'istruzione.
COBAS SCUOLA
Qui il vademecum da consultare con tutte le informazioni
mercoledì 20 gennaio 2021
TERNI SOLIDALE E LA SPESA SOLIDALE
CRESCE IN CITTÀ IL MUTUALISMO SOCIALE E CONFLITTUALE
A partire dal lockdown di ottobre, determinato dalle
misure governative volte a limitare la diffusione del Covid-19, a Terni (come
in altre città italiane) alcune realtà
sociali, sindacali, culturali e politiche e hanno deciso di coordinare le forze
e le capacità organizzative per fronteggiare la crisi economica e sociale che
mordeva su quelle fasce della popolazione ternana che già si trovavano in
situazioni precarie.
Alle difficoltà
derivanti dalla crisi del 2008 si sono aggiunte quelle della pandemia attuale.
L’Umbria è la Regione del Centro-Italia che a partire dalla crisi
finanziaria di 13 anni fa, ha subito probabilmente una delle peggiori flessioni degli indicatori socio-economici dei
cittadini e delle famiglie, del
sistema produttivo e del mondo del lavoro. I tassi di disoccupazione sono
cresciuti di molto, come anche il ricorso a forme contrattuali precarie e
flessibili e parallelamente sono aumentati gli infortuni e le morti sul lavoro.
Naturalmente sono incrementati i
soggetti e le famiglie in situazioni di povertà assoluta e relativa
soprattutto nelle due città principali: Perugia e Terni.
Il Covid non ha fatto
altro che far esplodere le contraddizioni di questo sistema ovunque.
In questo contesto, a Terni, è nato il Comitato Terni Solidale,
ispirato dalla logica del mutualismo conflittuale e incentrato
sull’organizzazione della Spesa Solidale per rispondere direttamente alle
esigenze di quei soggetti e di quelle famiglie che in città e nei suoi
quartieri periferici non trovavano alcuna risposta dalle istituzioni locali (oltre
alla scarsità delle soluzioni adottate dal Governo Conte, che si sono tradotte
essenzialmente nelle briciole – tardive- del Reddito di Emergenza e in poche
altre misure palliative).
La platea sempre più
affollata di disoccupati, migranti, lavoratori in nero-precari-senza tutele,
si è trovata a essere ancora più invisibile agli occhi dei governanti.
A molte di queste
persone, il Comitato, grazie alle donazioni private dei singoli, è riuscito a
dare una risposta sin da subito. Però sin dalla sua nascita, non si è trattato di puro e
semplice assistenzialismo, ma appunto di mutualismo popolare – in cui ci si
aiuta reciprocamente senza un rapporto caritatevole o gerarchico tra chi dona e
chi riceve- fondato sull'autorizzazione dei militanti e delle famiglie
beneficiarie della spesa.
Consapevoli della gravità
della situazione e dell’incapacità e non volontà delle istituzioni locali di
fronteggiare queste problematiche emergenti, il Comitato ha deciso di lavorare
per costruire una linea politica rivendicativa e conflittuale, di non cadere
nella pratica dell’associazionismo che va a tappare i buchi e le falde dei
governanti, ma di far emergere quelle contraddizioni che attraversano
questa società e chiedere risposte urgenti a chi ha il dovere
giuridico-politico e morale di elaborarle.
Ma come si è tradotta
questa modalità nel pratico? Partendo dal piano più strettamente organizzativo,
TERNI SOLIDALE, è animata da alcuni
soggetti già presenti in città come il centro sociale “GERMINAL CIMARELLI”,
il laboratorio sociale “BLOG-LGC”, organizzazioni studentesche come l’”UDS-Unione
Degli Studenti”, la cooperativa sociale “LAB. IL BICICLARIO”,
l’associazione”ISOLA-COLOMBIA”, settori organizzati della tifoseria “QUELLI
DELLA EST”, autorganizzazione sindacale come la confederazione
“COBAS-Comitati di Base” organizzazioni politiche comuniste ed
anticapitaliste e tanti e tante altri/e militanti singoli/e.
Il comitato ha
organizzato il 7 novembre 2020 un primo
presidio “SE CI CHIUDETE CI PAGATE: REDDITO, CASA, SCUOLA E SANITA’” in
piazza della repubblica. In collegamento con l’esperienza ternana, sono poi
nate altre iniziative a Arrone e Sangemini.
TERNI
SOLIDALE ha aderito al manifesto nazionale della SOCIETÀ DELLA CURA organizzando il 21 novembre un presidio sotto la Prefettura
di Terni “NESSUNO SI SALVA DA SOLO-FUORI IL PROFITTO DALLA SALUTE”
Successivamente si è
organizzata la SPESA SOLIDALE,
iniziata a novembre, che oggi è alla sua 10
settimana continuativa e che attualmente riesce a distribuire a oltre
100 persone 50 cassette a settimana per
altrettante persone o famiglie.
La
spesa solidale si occupa della distribuzione
(e la consegna a domicilio per i soggetti con disabilità) delle cassette alimentari e di mantenere rapporti con le persone con
cui entra in contatto. Una volta alla settimana si tiene un’assemblea
generale organizzativa.
Le cassette alimentari sono realizzate:
- in parte grazie alle donazioni all’IBAN IT70Q0760105138273704673711 intestato a Benedetta Calderigi con causale “spesa solidale” oppure tramite PAYPAL: TERNISOLIDALE@GMAIL.COM-
In parte con la raccolta presso i supermercati TODIS via di Vittorio 27 e
Hurrà, via Brodolini 10b si stanno organizzando “CARRELLI SOLIDALI”
-
in parte con i beni dei produttori locali anche con la volontà di
favorire circuiti autorganizzati e alternativi alla grande distribuzione
organizzata, alle multinazionali e ridare fiato alla filiera corta e locale.
Un
ricordo particolare va al professor M.F. la cui compagna ha donato alla SPESA
SOLIDALE i fondi raccolti dopo il funerale.
Per quanto riguarda invece il rapporto con le persone e con le famiglie
beneficiarie della spesa, si sta strutturando un percorso di integrazione e coinvolgimento organizzativo cercando di
favorire la partecipazione attiva alla lavorazione delle cassette nel giorno
della consegna, che avviene tutti i
venerdì dalle ore 15 presso il Centro Sociale Autogestito Germinal Cimarelli in
via del Lanificio 29 (dietro il palazzone di viale B. Brin).
Oltre a questo primo
importante momento di condivisione sono in fase di organizzazione:
-presso il laboratorio BLOB LGC di via Giovanni XXIII n.20 tutti i giorni
previo appuntamento telefonico allo 0744
614768 (zona piazza della pace) e presso i COBAS SCUOLA in via F.
Cesi 15A (vicino piscina CLT) il
giovedì dalle 17,30 alle 19,00 (prenotazioni
al 391 1061311) uno Sportello
Sociale che si occupa, anche, attraverso l’ausilio di legali, delle pratiche legate alla richiesta dei
vari Bonus (spesa e affitti) e offre supporto gratuito sulle questioni
lavorative e abitative.
-momenti di riflessione
e approfondimento, seminari su tematiche collegate alla sanità,
all’ambiente e al mutualismo, alla scuola pubblica, reddito a partite con
l’incontro del 14 gennaio “Fuori il
profitto dalla salute” con Carlo Romagnoli dell’ISDE UMBRIA organizzato con
l’UDS-Unione degli Studenti, iniziative che continuano il 2 febbraio “REDDITO PER TUTTI tra reddito
di cittadinanza e reddito universale” con il docente dell’Università di Perugia
Ugo Carlone.
– il Centralino del Comitato, telefono 328 3737162 che gestisce le varie
richieste di aiuto.
Si sta cominciando
inoltre di organizzare:
- una attività di inchiesta sociale,
intervistando con dei questionari autoprodotti le persone e le famiglie che
necessitano di aiuto per avere un quadro delle condizioni sociali ed economiche
di determinati settori della popolazione della città, cosi da orientare, poi,
il processo rivendicativo sulla base delle esigenze emerse con questo lavoro.
– assemblee di quartiere per costruire un processo di
autorganizzazione e di democrazia diretta (a partire dai beneficiari della
spesa solidale) in cui si decida senza meccanismi di delega e in forma
orizzontale quali iniziative compiere e dove discutere dei problemi più
pressanti.
Con queste pratiche e questa logica, il
Comitato, sta cercando di costruire un metodo del mutualistico e conflittuale
in città su alcune linee guida:
autorganizzazione, inchiesta, radicamento territoriale, rivendicazioni
su sanità, ambiente, reddito e istruzione.
La prospettiva è quella di rafforzarsi
per diventare una forma di controllo popolare dei meccanismi decisionali dei
governanti locali, le prime iniziativa hanno dato i primi frutti,
soprattutto nel senso della ricostituzione di senso e di forme di comunità nel
territorio con l’obiettivo di diffusione nei quartieri periferici dove il
tessuto sociale appare sempre più sfibrato.
Invitiamo gli organi di informazione e
di stampa alla presentazione della distribuzione di venerdì 22 gennaio, dalle
ore 16,30 alle 17,30 presso il CS Germinal Cimarelli, via del Lanificio 19a
previo contatto al 328 3737162
TERNI SOLIDALE