"Tra  il 2009 e il 2010, con i tagli effettuati dall riforma Gelmini, lo  Stato ha risparmiato sugli stipendi degli insegnati, tranne che su  quelli dei presidi e dei professori di Religione Cattolica. Così certifica la  Corte dei Conti nella sua Relazione 2012 sul costo del lavoro pubblico.
Attraverso  il taglio delle ore di lezione e del numero delle classi, che hanno  visto di conseguenza l’aumento del numero degli alunni che le  compongono, e la saturazione dell’orario di cattedra fino a 22 ore  settimanali, l’erario ha risparmiato sui docenti di ruolo il 2,7%.
Mentre  la spesa erogata per pagare gli stipendi ai docenti di Religione Cattolica, nello  stesso periodo, fa registrare un incremento del 2,1% rispetto al 2009 e  addirittura del 10 rispetto al 2008: 466 milioni di euro per i quasi  14mila docenti di Religione cattolica a tempo indeterminato, cui occorre  aggiungere gli stipendi degli oltre 12mila supplenti. E dire che nello  stesso periodo 2008/2010 gli alunni italiani che optano per le lezioni  di Religione si sono ridotti di 80mila unità.
Neanche  a dirlo, è andata peggio ai supplenti annuali (meno 12,1%) e a quelli  fino al termine delle attività didattiche (meno 7,1%). Allo stesso modo,  è complessivamente diminuita la spesa per lo Stato per gli stipendi dei  docenti di sostegno e del personale amministrativo, tecnico e  ausiliario".
tratto da "LAVORO MAGAZINE".  
Nessun commento:
Posta un commento