Sono 6 anni che non
      si vede un €
      fresco nella scuola, il contratto è ancora bloccato nonostante che
      la Corte
      Costituzionale abbia dichiarato illecito e illegittimo il blocco
      per tutto il
      Pubblico Impiego, mentre l’aumento dei costi del vivere, in
      particolare dei
      servizi, ha continuato ad erodere il nostro misero potere
      d’acquisto.
Sono uscite ovunque
      le tabelle
      che mostrano come gli stipendi degli insegnanti, ancor peggio
      quelli del
      personale ATA, sono i più bassi dell’Unione Europea (ce la
      giochiamo con la
      Grecia), ma dobbiamo consolarci con la prossima legge di stabilità
      che – Renzi
      & Padoan – si sgolano a garantire essere espansiva dei
      consumi.
Intanto per i
      lavoratori della
      scuola sono stanziati mediamente 8 € lordi, 5 netti, al mese. 5€
      da contrattare
      contro 500 a pioggia ed egualitari, un bel assist, fatto in casa,
      alla Buona
      Scuola del Renzi, un bello sberleffo al Sindacato, alle RSU, ai
      docenti e agli
      ATA.
Dov’è finito il
      mantra
      dell’impossibilità di reperire risorse per la scuola? 
Quando servono i
      soldi si
      trovano.
Ciò a cui mira il
      governo di
      Renzi è lampante: saltare a piè pari qualsiasi intermediazione
      sindacale,
      qualsiasi contrattazione, definire e disporre immediatamente
      quello e quanto
      sia da destinare ai propri sudditi, che non potranno che esser
      grati per sempre
      e riconoscenti nelle urne. 
Lasciamo perdere
      qualsiasi
      discorso serio sull’aggiornamento: ben venuti siano i 500€ ma
      questi non
      bastano per comprarci, la scuola pubblica non è in vendita così
      come non lo
      sono i lavoratori che la fanno vivere e sanno renderla –
      nonostante tutti i
      tagli e le angherie subite – un ambiente vivo culturalmente,
      cooperativo,
      efficiente ed efficace. Non lo affermiamo, noi ma la stessa OCSE.
Noi vogliamo, anzi
      pretendiamo
      solo ciò che ci spetta di diritto: gli arretrati di sei anni di
      contratto
      bloccato, gli scatti di anzianità negati, i compensi, le
      indennità, i rimborsi
      che ci sono stati tolti, la rispettabilità e il decoro del nostro
      operare. 
Lettera/mozione approvata all'unanimità dal
      Collegio
      dell'I.I.S "Ruzza".
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