NO ALLA PRECARIETA' PERMANENTE! I DIRITTI SINDACALI NON SI SVENDONO!

lunedì 9 giugno 2014

Il 10 gennaio 2014 i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil hanno firmato, insieme con i rappresentanti di Confindustria, un accordo ("Testo unico sulla rappresentanza") che azzera la democrazia sindacale nelle aziende private, estendendo il modello "Marchionne", già in vigore nel gruppo Fiat, a tutte le aziende private. Confindustria, Cgil, Cisl e Uil con questo testo hanno deciso che solo i sindacati che "accettino espressamente, formalmente e integralmente i contenuti del presente accordo" potranno partecipare alle elezioni rsu e nominare rsa. Ma i sindacati che sottoscrivono questo accordo perdono automaticamente il diritto di sciopero e di azione sindacale conflittuale! Infatti, laddove un contratto/accordo (aziendale o nazionale) fosse sottoscritto dal 50% + 1 delle rsu/rsa o sindacati di categoria, né i sindacati firmatari né le rsu potranno più organizzare iniziative di sciopero, di lotta o di contrasto sindacale in generale contro quel contratto/accordo. I sindacati firmatari che organizzeranno azioni contro un contratto/accordo che non hanno approvato potranno subire sanzioni economiche (multe) e la soppressione di importanti diritti sindacali. Non solo: non sarà nemmeno più possibile organizzare proteste o scioperi durante le trattative!
Si tratta di un accordo liberticida, che cancella i più elementari diritti, come quello di scioperare contro accordi che non si condividono!
Facciamo appello alle confederazioni sindacali nazionali, ai sindacati di categoria, ai delegati, ai collettivi aziendali e ai singoli lavoratori o attivisti di tutte le sigle sindacali a:
1. non accettare il ricatto e non firmare questo accordo in nessuna istanza (nazionale, di categoria, aziendale).
2. sostenere una campagna di controinformazione in tutti i luoghi di lavoro.
3. organizzare iniziative di lotta ampie e unitarie in tutte le città, promuovendo momenti di protesta in tutte le città.

4. Costruire una mobilitazione nazionale fino al ritiro dell'accordo stesso.

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