E' necessario lottare perché l'alternanza scuola lavoro (ASL) torni ad essere volontaria e non pesante obbligo per tornare alla situazione precedente all'imposizione della 107/15, la malascuola di Renzi.
Intanto, per capire il carattere di sfruttamento che connota l'ASL "obbligatoria", sentiamo i lamenti degli operatori della ristorazione e del turismo in un convegno Cofcommercio e Fipe a Roma: hanno difficoltà a reperire cuochi, camerieri e baristi e per loro ci sono troppi limiti nell'ASL nello sfruttamento dei minorenni visto che i minori non possono usare macchinari e coltelli, servire alcolici, e lavorare dopo le ore 22.
Pasquale Almirante, La Tecnica della scuola, 2.6.2017– L’utilità dell’alternanza scuola-lavoro è una certezza, a detta degli operatori della ristorazione e turismo, dei docenti, presidi d’istituto e delle istituzioni, riuniti in un convegno promosso dalla Confcommercio e dalla Fipe, Federazione Italiana Pubblici Esercizi a Roma.
Ma se questo nuovo metodo formativo è in crescita, con l’obiettivo dichiarato dal Miur di coinvolgere quest’anno 1,5 milioni di studenti, sembrano ancora molti i limiti per l’inserimento nei pubblici esercizi dei minorenni. Infatti i minori non possono usare macchinari e coltelli, servire alcolici, e lavorare dopo le ore 22.
Europei a metà dicono gli addetti: non abbiamo le stesse regole della Francia, dove lo stage dura tre mesi mentre nelle Marche il limite massimo è due settimane, altrimenti viene considerato sfruttamento, mentre nel 2016 le aziende del settore hanno avuto difficoltà a reperire cuochi, camerieri e baristi. I motivi: carenza di candidati (31,5%) e soprattutto inadeguate competenze professionali.
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