“I contributi scolastici delle famiglie sono assolutamente volontari e distinti dalle tasse scolastiche che, al contrario, sono obbligatorie, con l'eccezione dei casi di esonero. Le famiglie dovranno essere preventivamente informate sulla destinazione dei contributi in modo da poter conoscere le attività che saranno finanziate con gli stessi, in coerenza con il Piano triennale dell'offerta formativa.”
Anche
quest’anno, in occasione delle
iscrizioni, le famiglie sono alle prese con le richieste
dei contributi scolastici, una prassi ormai sfacciatamente
diffusa in molte scuole di ogni ordine e grado, contributi che sono volontari, ma
resi velatamente o palesemente obbligatori utilizzando
metodi di richiesta che contrastano con la normativa
vigente verificabile nelle varie circolari Ministeriali, note del Miur n.312
del 2012 e n. 593 del 2013 e dell’Ufficio Scolastico Regionale.
Succede
però che molte famiglie continuano a pagare non sapendo che tali contributi
sono volontari perché nella maggioranza
dei casi viene presentato un conto indistinto tra tasse dovute e contributo
volontario accompagnato da informazioni non chiare e generiche.
Oltre
a ciò occorre ribadire che con i contributi delle famiglie non si può
acquistare materiale ed è vietato introdurre lezioni a pagamento in orario
curricolare: nota Miur n.312 del 2012: “…il
contributo, ad ogni modo non potrà riguardare lo svolgimento di attività
curricolari” e i contributi
volontari si devono utilizzare per l’arricchimento dell’offerta formativa con
attività extracurricolari.
Con le Scuole superiori chiuse da un anno e
nell’incertezza del futuro ci chiediamo quali siano le motivazioni di queste
richieste e che fine hanno fatto i contributi versati dalle famiglie lo scorso
anno insieme alle rimanenze del Fondo d’Istituto anche dell’anno in corso.
Ci
siamo sempre opposti alle richieste dei
contributi volontari perché lesivi del diritto all’istruzione senza differenze
di ceto e di classe sociale così come dettato dalla Costituzione, ma, nel
pieno di un anno difficilissimo e in vista di quello che ci aspetta , la richiesta di ulteriori balzelli alle
famiglie oppresse dalla crisi economica e dalla perdita del lavoro ci sembra
ancora più scandalosa e inadeguata.
I Cobas Scuola invitano a non pagare i contributi volontari richiesti all’iscrizione e daranno supporto legale e sindacale a tutte le famiglie, agli studenti e alle studentesse, ai lavoratori e alle lavoratrici della scuola che vogliano segnalare e denunciare violazioni ed attacchi al diritto all'istruzione.
ALCUNE SCUOLE FUORI DALLA
REALTÀ: IN PIENA PANDEMIA E NEL MEZZO DA UNA DEVASTANTE CRISI ECONOMICA E
SOCIALE, SI STA RIPETENDO IL VERGOGNOSO RITO DEI CONTRIBUTI VOLONTARI.
“I
contributi scolastici delle famiglie sono assolutamente volontari e distinti
dalle tasse scolastiche che, al contrario, sono obbligatorie, con l'eccezione
dei casi di esonero. Le famiglie dovranno essere preventivamente informate
sulla destinazione dei contributi in modo da poter conoscere le attività che
saranno finanziate con gli stessi, in coerenza con il Piano triennale
dell'offerta formativa.”
Anche
quest’anno, in occasione delle
iscrizioni, le famiglie sono alle prese con le richieste
dei contributi scolastici, una prassi ormai sfacciatamente
diffusa in molte scuole di ogni ordine e grado, contributi che sono volontari, ma
resi velatamente o palesemente obbligatori utilizzando
metodi di richiesta che contrastano con la normativa
vigente verificabile nelle varie circolari Ministeriali, note del Miur n.312
del 2012 e n. 593 del 2013 e dell’Ufficio Scolastico Regionale.
Succede
però che molte famiglie continuano a pagare non sapendo che tali contributi
sono volontari perché nella maggioranza
dei casi viene presentato un conto indistinto tra tasse dovute e contributo
volontario accompagnato da informazioni non chiare e generiche.
Oltre
a ciò occorre ribadire che con i contributi delle famiglie non si può
acquistare materiale ed è vietato introdurre lezioni a pagamento in orario
curricolare: nota Miur n.312 del 2012: “…il
contributo, ad ogni modo non potrà riguardare lo svolgimento di attività
curricolari” e i contributi
volontari si devono utilizzare per l’arricchimento dell’offerta formativa con
attività extracurricolari.
Con le Scuole superiori chiuse da un anno e
nell’incertezza del futuro ci chiediamo quali siano le motivazioni di queste
richieste e che fine hanno fatto i contributi versati dalle famiglie lo scorso
anno insieme alle rimanenze del Fondo d’Istituto anche dell’anno in corso.
Ci
siamo sempre opposti alle richieste dei
contributi volontari perché lesivi del diritto all’istruzione senza differenze
di ceto e di classe sociale così come dettato dalla Costituzione, ma, nel
pieno di un anno difficilissimo e in vista di quello che ci aspetta , la richiesta di ulteriori balzelli alle
famiglie oppresse dalla crisi economica e dalla perdita del lavoro ci sembra
ancora più scandalosa e inadeguata.
I Cobas Scuola invitano a non pagare i contributi volontari richiesti all’iscrizione e daranno supporto legale e sindacale a tutte le famiglie, agli studenti e alle studentesse, ai lavoratori e alle lavoratrici della scuola che vogliano segnalare e denunciare violazioni ed attacchi al diritto all'istruzione.
COBAS SCUOLA
Qui il vademecum da consultare con tutte le informazioni