SFIGATI: questo è il 'giovane' al governo
di Susanna Turco
Definisce 'Sfigato' chi non si laurea entro i 28 anni. Ma lui è figlio
di un potente amico di Previti. Raccomandato da Sacconi, Brunetta e
Montezemolo. Storia vera del rampante viceministro Michel Martone
(24 gennaio 2012)
Michel MartoneGiovane, preparato, ben introdotto, maniacale promotore
di se stesso. Un Klaus Davi tendente Jaki Elkann, con posa all'Antonio
Gramsci. Incarichi, docenze, consulenze, e libri, e convegni, e
articoli, e tv. Persino un blog dove pubblica ogni suo intervento,
consiglia di leggere Kavafis e di ascoltare Jimi Hendrix, mancino come
lui.
Michel Martone - figlio di Antonio, di cui si dirà - Martone il
giovane, giuslavorista, l'under 40 dell'esecutivo con un curriculum da
paura, è entrato da viceministro al Lavoro con titoloni sui giornali.
Dell'atteso exploit, però, non si ha traccia. E' scomparso. Non c'è
armonia col ministro Elsa Fornero, si vocifera. A oggi non è nemmeno
chiaro quali ambiti di competenza abbia. A Natale il governo ha
approvato le sue deleghe, ma con la fumosa dizione "funzioni
particolari". Mistero. Una sparizione sorprendente. Anche perché -
raccontano - "è una vita che studia da ministro".
Eppure, addentrandosi tra biografia e rapporti ramificati, una chiave
la si trova. Si capisce, per esempio, che Martone il giovane è in
realtà un giovane-vecchio: il contrario di un outsider. Piuttosto, il
pezzetto di un establishment non del tutto meritocratico.
Uno che ha saputo coniugare con secolare abilità l'autopromozione, la
carriera accademica, e l'avere un ben introdotto papà (il giudice
Martone, ex presidente dell'Authority scioperi, già assiduo dello
studio Previti, da ultimo sulle cronache per aver partecipato a un
pranzo della P3 a casa di Verdini).
L'abilità sta nell'amalgama: è impossibile distinguere un elemento
dall'altro. Come dimostra, fra l'altro, ciò che accadde quando il Pd
Pietro Ichino attaccò l'allora ministro Renato Brunetta, colpevole di
aver dato a Martone junior una consulenza da 40 mila euro, avendo
nominato Martone senior presidente della Civit (la Commissione
"antifannulloni"). Sciocchezze, replicò Brunetta: "La consulenza è
precedente alla nomina, semmai allora il figlio ha raccomandato il
padre".
Eccolo l'amalgama: e tutto tiene, l'uovo e la gallina. E' invidiabile
e oliata, del resto, la disinvoltura con la quale Martone racconta di
fare oggi il viceministro dopo aver "solo mandato un curriculum" a
Catricalà, o ricorda che ai tempi dell'università il professor
Dell'Olio "mi propose di lavorare per il suo dipartimento" (all'ora
fatale, Martone senior fece pubblicare per Dell'Olio un necrologio la
cui metratura gli appassionati del ramo ancora ricordano). O la
scioltezza con la quale ripercorre la fulminea sua carriera: a 23 anni
dottorando, a 26 ricercatore (diventa anche avvocato), a 27 professore
associato (a Teramo). A 29 anni - record - Martone è ordinario avendo
ottenuto l'idoneità a Siena con il classico schema all'italiana (otto
candidati, sei si ritirano, due vincono).
A presiedere la commissione, il professor Persiani: quello che, anni
prima, "mi aveva chiesto se volevo lavorare all'Università e la
mattina alle 7 mi aveva convocato". Che fortuna. Ottimi, del resto,
sono da sempre i rapporti tra Persiani e Martone Senior.
"Secchioncello", si definisce. E che sia preparato anche i detrattori
lo dicono. Ancora più bravo nel tenere insieme tutto.
Negli ultimi due anni, consulente di Brunetta ma anche collaboratore
di Maurizio Sacconi (suo sponsor nella nomina a viceministro), Martone
è riuscito a essere anche in Italiafutura, stimato senza riserve
dall'antiberlusconiano Luca di Montezemolo. Se non fosse entrato al
governo, aveva già pronta la nomina a presidente di FondInps: firmata
da Sacconi, poche ore prima delle dimissioni di Berlusconi.
Il suo discorso per i dieci anni dalla morte di Bettino (perché è
anche membro della Fondazione Craxi), cominciò così: "Molti si
chiederanno che cosa ci faccio qui". Ecco, chiederselo non serve. E'
cosa riuscirà a fare arrivato sin qui, e con una capacità di stare al
mondo che sembra diventata un peso, la vera domanda.
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/e-questo-e-il-giovane-al-go