oltre al danno anche le beffe: Buone vacanze dal Ministro dellIstruzione, dellUniversità e della Ricerca, Francesco Profumo

venerdì 10 agosto 2012 · Posted in , , ,

E' appena arrivata questa email del ministro Profumo, un primo sintetico commento potrebbe essere: oltre al danno anche le beffe.

Nonostante la canicola agostana si impone però qualche commento in più della sgradita email grondante di retorica gratuita e melensa, con vari richiami a quella comunità (educativa) che il DDL 953 (la legge Aprea) appena calendarizzato dalla VII commissione della Camera vorrebbe disarticolare.
I riferimenti culturali e gli accadimenti nel mondo della scuola cui il ministro Profumo fa riferimento sono due:
·         il 150° anniversario dell’unità (e ti pareva...gli ultimi fuochi d'artificio da spendere per questo evento/bufala, patriottardo e vuoto che comunque riguardava il primo trimestre dell’a.s.)
·         l'attentato alla scuola di Brindisi, che prima è stato usato strumentalmente per unire a coorte (dell'obbligatorietà della studio di quel tristo motivetto dell'inno di Mameli andrebbe fatto un discorso a parte) la scuola col nemico interno della criminalità organizzata, poi, una volta derubricata la cosa ad attentato-Ikea  (bomba fatta in casa) continua ad essere usato in maniera cinica ma si sa è sempre utile pescare nel torbido della lacrima facile per le giovini vite spezzate (e molto di tendenza e giovanilistico è il chiamare la vittima per nome...)
I richiami all’ammodernamento del sistema scolastico ed universitario sono diversi e non si capisce di cosa si parli, ma l’appello alle “risorse interiori”, alla “generosa disponibilità” e ai “grandi slanci” non costano nulla e stendono un velo pietoso ai tagli alle risorse ed al personale che continuano la macelleria sociale della Gelmini.
Ancora più triste la lista della spesa finale, se dobbiamo fare il bilancio di questo anno scolastico (il tutto, ancora una volta a costo zero…):
·         Il ministro parla vagamente della modernizzazione della maturità (che da anni è esame di Stato, sarebbe il caso di avvisarlo..) e non si riesce a capire quale orgoglio di essere italiani si sia generato in centinaia di migliaia di persone (sic) per il fatto che i plichi sono stati inviati (con qualche casino, ma tant’è..) online
·         Profumo passa poi al programma “temerario” per la ripresa autunnale ma non si capisce a cosa si riferisca. Sembra più che altro una minaccia, visto che il resto si compone di parole in libertà costruite intorno al concetto-feticcio di dematerializzazione. Quelli che si dematerializzano da anni sono le decine di migliaia di cattedre per i precari e i posti di lavoro per gli ATA. Invece il ministro fa riferimento all’ aggiornamento del sito Universitaly (o yeah) e di quello della scuola, “arricchito di nuove informazioni”. Punto.
Poi in un contesto così pesante di crisi economica, occupazionale, di tagli e  disoccupazione giovanile in aumento esponenziale arriviamo al ridicolo: “Saranno anche disponibili dati sul mercato del lavoro ed in particolare sulla domanda della aziende in modo da collegare meglio formazione e lavoro”.
Un accenno all’unico ambiente che verrà tutelato: quello virtuale, che ancora è a costo zero (o quasi). Non gli ambienti/edifici scolastici ridotti in condizioni semplicemente pietose (nonché  criminalmente pericolose come vediamo dalle indagini sul territorio nazionale e come ci ha ricordato il terremoto in Emilia o la tragedia di San Giuliano). Molto meglio parlare di “nuvola scolastica” (strano non abbia usato cloud, che fa più figo), così vicina al polverone retorico da due soldi costituito dalla missiva ministeriale.
Conclude con il ripetuto richiamo ad un nuovo concorso per i docenti: sono mesi che lo ripete senza che nulla si veda all’orizzonte, parlare di “programmare molto presto un concorso per insegnanti” non costa un eurocent e fa sperare tanti, non sicuramente quei precari storici che da anni mandano avanti la scuola e avrebbero voluto qualcosa in più delle assunzioni appena realizzate, sempre inferiori ai pensionamenti. Per non dire nulla degli ATA che non hanno avuto neppure questa “concessione” (il lavoro, come ci ha spiegato la Fornero non è più un diritto).
Vorremmo domandare -visto che i tagli alle cattedre continuano in sintonia con la “riforma “ Gelmini- cosa pensa di fare il ministro con i precari storici, ormai su con gli anni. Oppure ancora peggio con quella categoria da rottamare (per lorsignori) dei docenti inidonei, in lotta da settimane per la loro dignità ed i loro diritti.
Di questo neanche una parola, il richiamo finale, dovuto forse ad un colpo di sole è di unirsi tutti per l’ammodernamento, per primeggiare in Europa e nel mondo. Senza una parola ad investimenti o assunzioni, come è accaduto nella vicina Francia, ma solo appellandosi all’unità, della serie volere è potere.
Noi vorremmo capire il rapporto c’è tra queste parole e la realtà, per esempio la“fuga dei cervelli”, degli universitari, dei ricercatori che non trovano né le risorse, né le condizioni, né gli investimenti per poter non tanto primeggiare nel mondo ma più semplicemente fare ricerca o sopravvivere.
 Avremmo preferito un decoroso silenzio a questa valanga di stronzate, ma come insegna il Preside Monti, oltre che massacrare le pensioni, i diritti dei lavoratori, l’articolo 18 continuando con i tagli lineari (chiamandoli  però spending rewiew), la precarizzazione del mercato del lavoro e delle vite bisogna fare la lezioncina. L’Europa ce lo chiede. Come dicevamo all’inizio: oltre il danno, anche le beffe.
franco coppoli

----- Messaggio inoltrato -----
Da: "noreply@istruzione.it"
A: comunicazioni.docenti@istruzione.it
Inviato: Venerdì 10 Agosto 2012 15:25
Oggetto: Buone vacanze dal Ministro dellIstruzione, dellUniversità e della Ricerca, Francesco Profumo
Cari studenti,
cari insegnanti e professori,
cari ricercatori, cari genitori,
cari impiegati del personale amministrativo, tecnico e ausiliario,
cari dirigenti.
Prima della breve pausa estiva desidero condividere con voi alcune riflessioni su questi mesi passati, così densi di impegno e di duro lavoro quotidiano per la salute e l’ammodernamento del nostro sistema formativo e della ricerca, così come su quelli che ci aspettano alla ripresa autunnale, che saranno senz’altro intensi ma che possono nondimeno, se tutto il nostro sforzo sarà collettivo, rivelarsi perfino entusiasmanti.
In questi mesi ho infatti potuto toccare con mano la forza di questa grande comunità, il suo grande giacimento di risorse interiori fatte di generose disponibilità e di grandi slanci, la sua capacità di contribuire in modo determinante alla formazione dell’identità nazionale. Ricordo in particolare due momenti tra i tanti importanti: il centocinquantenario dell’unità nazionale, dove la scuola italiana ha mostrato la sua centralità anche nelle celebrazioni, e i tragici fatti dell’attentato alla scuola Falcone-Morvillo di Brindisi, dove la giovane vita di Melissa è stata innaturalmente stroncata e altre fra le sue compagne hanno sofferto e stanno ancora soffrendo. L’unità che il Paese ha potuto sperimentare in quei momenti costituisce al contempo un monito per i suoi detrattori e una ricchezza per tutti noi, anche se il mio pensiero non cessa di andare a chi ha visto la sua vita sconvolta in un luogo che dovrebbe essere di serenità e di impegno verso il futuro.
Ed è al futuro che voglio dunque invitarvi a guardare, oggi nel momento del riposo come domani in quello della ripresa. Tutto il ministero, a cominciare dai direttori e dai dirigenti impegnati negli uffici centrali e periferici, così come con eguale convinzione e sforzo tutti i funzionari e i lavoratori che collaborano con la nostra azione, è infatti dentro questo sforzo da molti mesi. Lo dimostra il successo avuto per esempio dalla modernizzazione delle procedure per la maturità, che per un momento hanno unito nell’orgoglio di essere italiani e parte del mondo della scuola centinaia di migliaia di persone. A tutti voi va la mia personale gratitudine ed un augurio di serene festività, oltre che il ringraziamento dell’Italia.
La ripresa autunnale non sarà del resto priva di sfide. Il nostro programma di azione nei prossimi mesi è quasi temerario, se si pensa alle fragilità del nostro Paese. Eppure sono certo che esso è alla nostra portata. Troppo spesso infatti le fragilità italiane sono invocate come alibi e non, invece, usate come stimolo a fare di più e con maggior impegno. E’ nella storia del nostro Paese sia la prima sia la seconda possibilità. Noi scegliamo la seconda!
Del resto, non partiamo da zero. Alcune azioni sono state già impostate. Per esempio, il nuovo sito Universitaly, che mette a disposizione le informazioni sempre aggiornate su tutti i percorsi di studio in Italia. Così come il sito  Scuola in chiaro arricchito di nuove informazioni. Saranno anche disponibili dati sul mercato del lavoro ed in particolare sulla domanda delle aziende in modo da collegare meglio formazione e lavoro. Una accelerazione importante avrà anche il piano di innovazione digitale nella scuola, che vedrà anche un primo passo verso la costruzione di un ambiente assai ambizioso e innovativo: una “nuvola della scuola”. Un ambiente non solo di contenuti digitali ma anche di spazi personali e sociali.
Il processo di innovazione vedrà poi un deciso impulso alla “dematerializzazione” dei processi, eliminando progressivamente la carta e facilitando in questo modo le iscrizioni, che dal prossimo anno si faranno solo online, così come tutti i processi amministrativi, l’archiviazione e la gestione documentale delle scuole e di tutto il Ministero.
Lo possiamo progettare e fare perché i lavoratori pubblici sono una risorsa preziosa del paese e non certo un ramo secco da tagliare, capace – spesso in condizioni di lavoro assai difficili - di grande spirito di servizio e perfino di sacrificio. Per questo ho deciso di programmare molto presto un nuovo concorso per insegnanti: perché è giusto ed anzi necessario per la salute di tutto il sistema formativo che anche le generazioni più giovani possano dare il loro insostituibile ed originale apporto alla formazione dei futuri italiani. Una scelta che ha molto pesato nella mia decisione di sbloccare il sistema di reclutamento anche nel sistema universitario, con il varo qualche settimana fa dell’abilitazione nazionale. Insomma, stiamo lavorando ad una scuola e ad un sistema di formazione e di ricerca al passo con i tempi e capace di primeggiare in Europa e nel mondo, non solo come già accade per casi individuali ma anche per la complessiva forza stessa del sistema.
Si tratta di una sfida ardua ma alla nostra portata. Perché quando siamo capaci di unirci  siamo davvero un grande paese. E allora nulla ci è precluso.
Buone ferie
Francesco Profumo
 

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