Uffici scolastici costretti agli straordinari, per ogni categoria di prof regole diverse
I docenti che intendono cambiare scuola nell'ambito della stessa provincia hanno tempo dal fino al 23 aprile prossimo per presentare la domanda. Il termine è stato fissato dal ministero dell'istruzione con l'ordinanza annuale sulla mobilità, che è stata pubblicata venerdì scorso. E vale solo per i docenti già in ruolo nell'anno 2014/2015 e per i neoimmessi in ruolo nella fase 0 e nella fase A. Per questi ultimi, la domanda servirà per ottenere l'assegnazione di sede definitiva. I neoimmessi nella fase B e nella fase C e coloro che intendono cambiare provincia dovranno invece attendere fino al 9 maggio e avranno tempo fino al giorno 30 dello stesso mese per presentare le istanze. Le domande dovranno essere inoltrate via web corredate dagli allegati, che serviranno ad autocertificare i titoli fatti valere nelle domande.
La mobilità coinvolgerà circa 300mila docenti e comporterà una mole impressionante di operazioni, che metterà a dura prova la tenuta del sistema informativo dell'istruzione. Un vero slalom tra le varie regole che cambiano a seconda della tipologia di contratto, con varie eccezioni, che costringerà gli uffici scolastici a fare gli straordinari, probabilmente rinunciando anche alle ferie estive. Lo slittamento in avanti dei termini, infatti, comporterà che gli esiti andranno a regime nel mese di agosto, facendo slittare anche le immissioni in ruolo e le operazioni di assunzione a tempo determinato. L'ordinanza giunge al termine di un braccio di ferro tra il ministero dell'istruzione da una parte e il ministero dell'economia e il dipartimento della funzione pubblica dall'altro.
In prima battuta, gli organi di controllo avevano manifestato qualche perplessità circa la mancata applicazione degli ambiti già da quest'anno. E soprattutto in riferimento al rinvio ad una sequenza contrattuale che dovrebbe regolare la chiamata diretta dei docenti da parte dei presidi.
Resta da vedere quali saranno i margini di trattativa in quest'ultima materia che è stata ormai decontrattualizzata. E dunque, le relative disposizioni di attuazione non dovrebbero essere di competenza del tavolo negoziale. In ogni caso, la sequenza contrattuale dovrà essere adottata entro 30 giorni dalla stipula del contratto sulla mobilità. La mobilità si svolgerà in 4 fasi.
I FASE. La prima fase dei movimenti, che avverrà a livello provinciale, riguarderà i docenti già in ruolo nell'anno scolastico 2014/2015. In questo stadio saranno trattati anche gli insegnanti appartenenti alla dotazione organica del sostegno delle scuole superiori (Dos). Che fino ad ora non avevano mai avuto titolo a una sede definitiva. Questa particolare tipologia di docenti, infatti, di anno in anno, veniva collocata nella fase della mobilità annuale, sui posti in organico di fatto, tramite la presentazione di domande di utilizzazione. Dal 1° settembre prossimo, invece, è prevista l'assegnazione di una sede definitiva di titolarità. Così come avviene per i docenti di sostegno delle scuole medie. In questa prima fase saranno trattati anche i docenti soprannumerari, i trasferiti d'ufficio nell'ottennio e quelli appartenenti a classi di concorso in esubero. Ognuno di loro potrà chiedere il trasferimento nella provincia di titolarità secondo le vecchie regole. Mantenendo cioè il diritto alla sede di titolarità anche ad esito della mobilità. Che avverrà previa presentazione della domanda di trasferimento, compilata indicando le scuole di preferenza e i codici meccanografici. Qualora una di queste preferenze dovesse essere accolta, il risultato sarà l'assegnazione della titolarità nella sede prescelta.
I docenti già in ruolo nell'anno scolastico 2014/2015 saranno trattati con priorità rispetto ai neoimmessi in ruolo. E dunque, ai fini dei movimenti, saranno considerati disponibili anche i posti attualmente occupati (in via provvisoria) dai neoimmessi ruolo. I docenti assunti a tempo indeterminato nelle fasi 0 ed A saranno trattati immediatamente dopo. Anche loro potranno ottenere una sede definitiva di titolarità, presentando la domanda seguendo le vecchie regole, indicando i codici meccanografici delle scuole e la dizione in chiaro.
FASE II. Per quanto riguarda la mobilità interprovinciale, i docenti già in ruolo nel 2014/2015 potranno presentare la domanda e saranno trattati in via prioritaria. La mobilità assumerà rilievo tra ambiti. Ma se l'interessato dovesse ottenere il trasferimento nell'ambito indicato per primo nella domanda di trasferimento, assumerà la titolarità nella sede che gli sarà assegnata. Se lo otterrà per un altro ambito, non otterrà la titolarità della sede e sarà assoggettato alla chiamata diretta da parte del dirigente scolastico.
Dopo i prof già in ruolo nel 2014/2015, saranno trattati i docenti assunti nelle fasi B e C tramite lo scorrimento delle graduatorie dei concorsi ordinari. Costoro, per ottenere l'assegnazione ad un ambito territoriale definitivo, dovranno indicare tutti gli ambiti della provincia alla quale sono stati assegnati all'atto dell'assunzione. La sede di servizio sarà assegnata ad esito della chiamata diretta da parte del dirigente scolastico. Questi movimenti avverranno in deroga al vincolo di permanenza triennale nella provincia. E dunque, anche i neoimmessi in ruolo potranno produrre la domanda di trasferimento anche per altre province. Fermo restando che, questi ultimi, potranno indicare gli ambiti e non le scuole.
Fase III. I docenti neoassunti nelle fasi B e C, tramite lo scorrimento delle graduatorie esaurimento, saranno assoggettati alla mobilità su tutto il territorio nazionale. E dunque, riceveranno l'assegnazione all'ambito territoriale definitivo all'esito della presentazione di una domanda, nella quale dovranno indicare 100 ambiti e 100 province. Coloro che non lo faranno otterranno l'assegnazione all'ambito d'ufficio. La sede di servizio sarà assegnata invece per chiamata diretta del dirigente scolastico.
Fase IV. I docenti immessi in ruolo dalle graduatorie del concorso ordinario in una qualsiasi delle fasi del piano straordinario di assunzioni (0, A, B e C) potranno comunque presentare la domanda di trasferimento interprovinciale in deroga al vincolo triennale. Ma non assumeranno la titolarità della sede e saranno assoggettati alla chiamata diretta a da parte dei dirigenti scolastici.
MOBILITÀ PROFESSIONALE. Ai passaggi di ruolo ed ai passaggi di cattedra sarà assegnato il 25% dei posti vacanti e disponibili. Sempre che non vengano a crearsi situazioni di soprannumero. Nel qual caso, i posti vacanti e disponibili dovranno essere utilizzati prioritariamente per ricollocare il personale in esubero.
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