L’ITALIA RIPUDIA LA
GUERRA
PRESIDIO 18.05, ore 11 largo Villa Glori TERNI
Venerdì 18 maggio dalle ore 11:00 alle ore 13 presso largo Villa Glori a Terni la
Rete ternana contro la guerra organizza un presidio contro lo sperpero di risorse economiche, i contenuti e la
retorica militare della festa dell’esercito, per una iniziativa che riteniamo
un’inutile e preoccupante operazione di esaltazione retorica della guerra, in
uno scenario internazionale preoccupante.
La retorica militare del 102° anniversario della
“battaglia degli Altipiani”, esaltando la logistica e i trasporti di
mezzi e soldati, nasconde che dietro i “trasporti” c’erano uomini.
L’esaltazione della “battaglia degli Altipiani”, nasconde che fu un massacro
con più di 230.500 morti. Un massacro voluto dalla volontà di potenza dei
Governi e dagli interessi economici.
Una battaglia, quella degli altipiani che vide anche
la barbara pratica della decimazione applicata dall’esercito italiano contro i
fanti della “Brigata Catanzaro che, all’atto della
mobilitazione del 24 maggio 1915 […], fu inviata in Friuli, dove fu inquadrata
nella Terza Armata, la famosa “Armata del Carso”, agli ordini di Emanuele
Filiberto di Savoia, Duca d’Aosta. La
decimazione avvenne come conseguenza di uno “sbandamento” della 4^ compagnia
del 141^ reggimento, durante la battaglia sul monte Mosciagh nel maggio del
1916 sul fronte degli Altipiani di Asiago e Folgaria, dove la Brigata era stata
trasferita per rafforzare la difesa contro la Strafexpedition austriaca. Lo sbandamento avvenne
a seguito di «una azione di guerra senza esiti positivi causata anche dalla
confusione generata da un improvviso temporale che fece disperdere i soldati
nel bosco nei pressi del monte Mosciagh» (p. 9). Ma il codice penale militare
prevedeva la punizione esemplare ed inflessibile – come preteso da Cadorna –
dello sbandamento delle truppe in battaglia e pertanto «il colonnello Attilio
Thermes […] ordinò l’esecuzione sommaria senza processo per un 1 sottotenente,
3 sergenti e 8 militari di truppa da estrarre a sorte nella ragione di 1 a 10»
(p. 13), esecuzione che avvenne il 29 maggio 1916.”. G. Costantini, E.
Stamboulis, Officina del macello. 1917 la
decimazione della Brigata Catanzaro, Eris, Torino, 2014.
Oggi, considerando
la gravità dell’attuale scenario internazionale, la Rete contro la guerra ternana invita i cittadini a partecipare al
presidio pacifista per ribadire il senso dell'art. 11 della Costituzione “L'Italia
ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e
come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” e denuncia
il pericolo di un coinvolgimento del nostro paese in azioni militari, anche attraverso
l’uso delle basi NATO, disseminate nel nostro territorio e nei porti. Ribadiamo
il nostro secco NO alle guerre imperialiste organizzate dalla NATO con la
complicità dell'UE e chiamiamo i cittadini ad una battaglia politica contro l'austerità,
contro i trattati europei e per l’uscita dell'Italia dalla Nato.
RETE CONTRO LA GUERRA TERNI- aderiscono:
Centro sociale
Germinal Cimarelli, Confederazione Cobas, USB, Potere al Popolo!, PCI, PRC, PCDL
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