Il 1° novembre, Roma scende in piazza al fianco del Rojava di Rete Kurdistan Italia e UIKI Onlus
Mentre continua l’offensiva delle forze
militari turche nella regione del Rojava, l’Italia scende in piazza contro la
guerra. Venerdì 1° novembre manifestazione nazionale a Roma. Sabato 26 ottobre,
a Milano, un altro corteo per il Rojava
Alle ore 15:00 del 9
ottobre la Turchia ha iniziato l’attacco di invasione del Nord – Est della
Siria, il Rojava, provando a distruggere quello che curdi, armeni, arabi,
assiri e turcomanni, cristiani, siriaci hanno costruito insieme.
Questi popoli sono il
simbolo mondiale della resistenza all’Isis e in un Paese martoriato da anni di
guerra civile sono riusciti a dare vita ad un sistema
Questa invasione viene
portata avanti con il pretesto di un presunto problema di sicurezza e di
pericolo per la Repubblica Turca ma da quando ha avuto inizio il conflitto in
questa regione, ossia a Marzo 2011, nessun tipo di iniziativa o attacco sono
stati intrapresi nè contro il confine, nè tanto meno contro la Turchia.
L’Italia, l’Europa e la comunità internazionale tutta non possono restare
indifferenti. Deve essere compiuto con effetto immediato ogni sforzo possibile
per bloccare immediatamente l’invasione della Turchia in Siria.
La situazione è molto grave, l’aviazione turca ha ripetutamente bombardato aree
civili, prendendo di mira scuole ed ospedali mentre si segnala che sarebbero
presenti indizi relativi all’utilizzo di armi chimiche al fosforo nella cità di
Serekaniye.
Ci sono già oltre
275mila sfollati e nel frattempo, i miliziani di Daesh stanno scappando dalle
prigioni e si stanno riorganizzando.
Con questo appello
invitiamo a scendere in piazza il 1° novembre a Roma, per chiedere:
• Fermare definitivamente la guerra e il ritiro immediato delle truppe
della Turchia dal Nord – Est della Siria• l’istituzione di una No-Fly-Zone nel
Nord – Est della Siria sotto l’egida delle Nazioni Unite e della comunità
internazionale e lo schieramento di una forza di interposizione
• fermare la cooperazione militare e diplomatica dell’Italia e dell’Unione
Europea con la Turchia
• la creazione di un corridoio umanitario per l’evacuazione dei feriti dalle
zone di guerra
• la liberazione immediata di Abdullah Ocalan in quanto unica persona in grado
di ristabilire la pace nel territorio, dei Co-presidenti dell’HDP Selahattin
Demirtaş e FigenYüksekdağ e di tutti gli oppositori politici rinchiusi nelle
carceri Turche.
Contro la guerra e al
fianco del popolo curdo, per l’umanità e contro la barbarie!