Giuliano De Seta, studente sfruttato come operaio in vita, negato come tale da morto sul lavoro e PCTO

sabato 7 gennaio 2023

“Le vite degli studenti valgono” 
dovremmo urlare parafrasando il grido 
di dolore e di rabbia dei neri d’America.

Ma non per l’INAIL.

La famiglia di Giuliano De Seta, studente di 18 anni morto a settembre dello scorso anno schiacciato da una lastra metallica mentre in fabbrica era in attività di scuola-lavoro, secondo l’lNAIL - Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro, non ha diritto ad alcun risarcimento. 
Giuliano non era un capo famiglia. 
E’ vero era solo un figlio, dunque senza dignità risarcitoria secondo le ciniche e spietate regole INAIL e la “norma vigente”. 
Studente sfruttato come operaio in vita, negato come tale da morto sul lavoro. 
La stessa vergognosa burocratica risposta che hanno ottenuto le famiglie degli altri due studenti, Lorenzo Parelli e Giuseppe Lenoci, morti nell’ultimo anno in queste attività che niente dovrebbero avere a che fare con la scuola e con gli studenti.
Quelle regole, è opportuno denunciarlo sono state varate da Governi conniventi e da Organizzazioni Sindacali che hanno guardato altrove quando era il momento di opporsi. 
Quelle stesse OO.SS., con la CGIL in testa, che ora dichiarano di essere d’accordo alla modifica delle norme sulle esperienze di scuola-lavoro, annunciate ipocritamente dal ministro Valditara, dopo tante morti impunite e colpevoli. 

Per i COBAS SARDEGNA le micidiali esperienze di “Alternanza - Sfruttamento - Lavoro” non sono emendabili vanno ABOLITE.

Invitiamo pertanto tutto il sindacalismo di base e conflittuale ad un nuovo ed ulteriore sforzo unitario per promuovere una campagna di protesta per il riconoscimento alla famiglia di Giuliano De Seta, e di tutti gli altri ragazzi morti, del giusto risarcimento, per la cancellazione delle inutili e micidiali esperienze di scuola - lavoro dal curriculum di studentesse e studenti, per l’accertamento delle responsabilità civili e penali connesse a tali insopportabili morti sul lavoro.

Invitiamo lavoratrici, lavoratori, studentesse e studenti ad indossare un nastro rosso al polso in segno di protesta, indignazione e solidarietà al loro rientro sui luoghi di lavoro e a scuola.


http://www.cobasscuolasardegna.it/le-vite-degli-studenti-valgono-cobas-scuola-sardegna/

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